La butto li convinto che l'argomento interessi a pochi se non a nessuno: per farla breve diciamo che è una mia deformazione professionale ma che in ogni modo, coinvolge qualsiasi lavoratore. Detto questo, sono rimasto stupito dall'organizzazione che il vescovo Vittorio Lanzani, delegato della Fabbrica di San Pietro, ci illustra sull'Osservatore di oggi. La Fabbrica di San Pietro, è cosa nota, è l'istutuzione che si occupò della basilica e ora della sua conservazione, custodia e manutenzione. Al suo interno lavorano circa 80 persone, tra tecnici, architetti e operai di ogni genere. La stessa istituzione al cappio del Lanzani applica le normative sulla sicurezza dei lavoratori, come da intese stipulate solo nel 2007 con i principali istituti di previdenza. Fin qui tutto bene, ma a vedere la foto (purtroppo in bassa risoluzione) mi sono reso conto che, non tutte le misure di sicurezza vengono intraprese: operai privi di elmetti, altri privi di imbracature. Sono quindi andato a cercare quanti infortuni abbiano coinvolto lavoratori presso la città del vaticano. A svelarcelo è il professore Giovanni Rocchi, che sempre sull'osservatore romano dichiara: "Quello che possiamo dire è che, tra i refertati del 2007, duecentosette riguardavano incidenti sul lavoro". Quindi ricapitolando, si parla di 207 infortuni sul lavoro su una base a rischio di 80 dipendenti, su un totale di abitanti residenti in vaticano che non arriva a mille persone. L'ho sempre detto io, che chi di fede ferisce, di fede perisce.
venerdì 18 marzo 2011
Minchia come sono scrupoloso
La butto li convinto che l'argomento interessi a pochi se non a nessuno: per farla breve diciamo che è una mia deformazione professionale ma che in ogni modo, coinvolge qualsiasi lavoratore. Detto questo, sono rimasto stupito dall'organizzazione che il vescovo Vittorio Lanzani, delegato della Fabbrica di San Pietro, ci illustra sull'Osservatore di oggi. La Fabbrica di San Pietro, è cosa nota, è l'istutuzione che si occupò della basilica e ora della sua conservazione, custodia e manutenzione. Al suo interno lavorano circa 80 persone, tra tecnici, architetti e operai di ogni genere. La stessa istituzione al cappio del Lanzani applica le normative sulla sicurezza dei lavoratori, come da intese stipulate solo nel 2007 con i principali istituti di previdenza. Fin qui tutto bene, ma a vedere la foto (purtroppo in bassa risoluzione) mi sono reso conto che, non tutte le misure di sicurezza vengono intraprese: operai privi di elmetti, altri privi di imbracature. Sono quindi andato a cercare quanti infortuni abbiano coinvolto lavoratori presso la città del vaticano. A svelarcelo è il professore Giovanni Rocchi, che sempre sull'osservatore romano dichiara: "Quello che possiamo dire è che, tra i refertati del 2007, duecentosette riguardavano incidenti sul lavoro". Quindi ricapitolando, si parla di 207 infortuni sul lavoro su una base a rischio di 80 dipendenti, su un totale di abitanti residenti in vaticano che non arriva a mille persone. L'ho sempre detto io, che chi di fede ferisce, di fede perisce.
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11 commenti:
OT: un saluto!
Giorni febbrili, questi, ma mi mancava un salto qui
non commento, sul post, perchè sono in fase anticlericale spinta e mi lascerei andare a parole forti
un abbraccio
WW
Il professor Rocchi, mi sembra un po' confuso. Definisce "624" la vecchia legge sulla prevenzione che anche i non addetti ai lavori, sanno che è la "626". Probabile che faccia confusione anche sul numero degli infortuni.
Duecentosette su ottanta dipendenti è un indice insostenibile: vuol dire una media di quasi tre incidenti a testa all'anno e, francamente, non mi sembra realistica, anche perché, se fosse vero, quelle 80 persone lavorerebbero per 60, mentre le altre 20 sono a casa infortunate. Questo, nella migliore delle ipotesi.
Se invece il dato è esatto, il numero di incidenti potrebbe essere riferito anche al personale delle ditte esterne che, considerato l'impegno richiesto dal contesto, potrebbe essere numericamente ben più rilevante degli 80 sanpietrini.
Una cosa è certa: se i numeri rispondessero al vero, il datore di lavoro della Fabbrica di San Pietro (il Vescovo Lanzani? O direttamente il Papa?) dovrebbe essere immediatamente associato alle patrie galere.
dice bene TEDDY, che poi la legge vecchia era la 494 trattandosi di un cantiere.
La qual cosa, aumenterebbe il livello confusionale del professore.
Sono tra grandi esperti, vedo!
Ww, lo sai che se pure ti lasciassi andare, non starei certo a scandalizzarmi.
miracoli non se ne fanno, gians ;)
Teddy, le percentuali che sottolinei sono quelle che mi hanno aguzzato la vista, davvero insostenibili per qualsiasi realtà lavorativa: in proporzione alla fiat ci sarebbero migliaia di infortuni ripetuti su ogni dipendente ogni anno, roba da sciopero generale. Sorge quindi il dubbio che la santa sede o spari numeri a caso oppure non abbia la minima concezione di cosa sia la sicurezza sul lavoro imposta dall'ultimo testo unico (D.lgs. 81/08) a loro basta la provvidenza.
Arci @ Teddy e che cantiere, l'unico al mondo che per far rivivere un culto ha sotterrato migliaia di lavoratori. Scusate il populismo del commento ma questo è alla faccia delle nostre "esperte" competenze.
Tess, eppure restiamo in attesa almeno di uno, noi siamo fatti così cara Tess, perdiamo tempo dietro di loro per nulla, il titolo del post non sta li a caso.
gians, di che ti stupisci? Un parafulmine sul tetto di una chiesa è segno di scarsa fede (cit.)
Rip, ed io che ero convinto li mettessero per altruismo.
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