Essere un uomo della strada, di questi tempi, è davvero molto impegnativo. Una volta era sufficiente aggirarsi per i bar e sugli autobus borbottando opinioni generiche contro il governo. Ma oggi noi uomini e donne della strada rivestiamo un ruolo sociale di grande delicatezza e rilievo: basti pensare che circa la metà dei palinsesti televisivi è appaltata all'uomo della strada, alle sue opinioni, ai suoi umori. Quindi si deve prestare la massima attenzione. Se per esempio ci si reca a manifestare e gridare "Razzista assassino" sotto casa del barista, che ha massacrato e ucciso a sprangate il povero diciannovenne del Burkina Faso, guardiamoci bene attorno, ci potrebbe essere una troupe del Tg 5 che facendo un'inchiesta sul caro-prezzi, non si farebbe mai sfuggire l'immagine di un capannello tumultante di persone con occhi strabuzzati e la bava alla bocca. Perchè ora come ora, cosa meglio della crisi economica, può mascherare una xenofobia latente, pronta ad esplodere con il suo vero nome.
Perché Ieri NO (L'Italia Chiamò ep.3)
1 giorno fa