lunedì 6 ottobre 2008

Tabù




Essere un uomo della strada, di questi tempi, è davvero molto impegnativo. Una volta era sufficiente aggirarsi per i bar e sugli autobus borbottando opinioni generiche contro il governo. Ma oggi noi uomini e donne della strada rivestiamo un ruolo sociale di grande delicatezza e rilievo: basti pensare che circa la metà dei palinsesti televisivi è appaltata all'uomo della strada, alle sue opinioni, ai suoi umori. Quindi si deve prestare la massima attenzione. Se per esempio ci si reca a manifestare e gridare "Razzista assassino" sotto casa del barista, che ha massacrato e ucciso a sprangate il povero diciannovenne del Burkina Faso, guardiamoci bene attorno, ci potrebbe essere una troupe del Tg 5 che facendo un'inchiesta sul caro-prezzi, non si farebbe mai sfuggire l'immagine di un capannello tumultante di persone con occhi strabuzzati e la bava alla bocca. Perchè ora come ora, cosa meglio della crisi economica, può mascherare una xenofobia latente, pronta ad esplodere con il suo vero nome.