lunedì 18 agosto 2008

Smemorati




Il coro è unanime, gli Italiani sono un popolo di santi, navigatori, poeti e ultimamente a sentire Moretti, Scalfari e Veltroni anche di “spettatori smemorati”. Pare quindi, secondo questa analisi iniziata dal regista, che un’intera nazione dopo la sonora sconfitta della sinistra abbia perso di vista il passato e stia rinunciando al futuro, tale tesi, avvalorata sulla repubblica dal suo illustre fondatore, non è passata inosservata a Veltroni, che rincara la dose, esordendo con la bella iniziativa di quattro ragazzi Piemontesi, che in giro per la nostra nazione raccolgono testimonianze e memorie passate, per poi inserirle in una sorta di banca della memoria consultabile sul sito “bancadellamemoria. It”. E fin qui tutto bene, sono anche io del parere che l’uomo senza memoria sia come una scatola vuota, poi continua tirando in ballo: “Io non ricordo” di Stefan Merril Block libro davvero molto bello, che parla di una terribile malattia come l’Alzheimer, e qui il caro Walter fa un parallelo davvero triste con quella che lui chiama “l’epidemia del nostro tempo”. Dare agli Italiani del: “smemorati” non è gentile da parte di chi, in pochi mesi ha dimenticato che con la sua corsa da solista, ha di fatto consegnato palazzo Chigi alla destra, facendolo diventare la dependance di villa certosa. La sensazione è che la memoria di Veltroni sia un po’ come quella dei metalli armonici, può cambiare forma per qualche attimo, per poi riassumere la posizione iniziale, e cioè quella dello sconfitto, a cui non rimane altro che filosofeggiare di tanto in tanto su un quotidiano. Sempre lui, dovrebbe ricordare la sua carica e il suo mandato, e da leader dell’opposizione sturare il naso ai tanti che firmano e approvano leggi nell’esclusivo interesse del padrone di casa. Questo dovrebbe fare, perchè gli Italiani saranno si un popolo di “santi, navigatori, poeti e smemorati” ma anche di sognatori.