giovedì 12 agosto 2010

Non siamo mica gli Americani




C’è un dispiacere speciale nell’apprendere che Vasco Rossi è accusato di evasione fiscale, quindi d'aver sottratto denaro al fisco (cioè ai suoi fans e quindi in parte, anche me) diverse migliaia di euro. È il dispiacere di scoprire che un cantautore illuminato e a tratti geniale (penso a non siamo mica gli americani) è inevitabilmente parte di quella vecchia e insopportabile ciurma che rende invivibile questo Paese. Come se niente delle sue canzoni avesse contaminato anche lui che diceva: "C'è chi dice no! Ora qualcuno dirà che una star internazionale impara presto a conoscere misure diverse, rispetto a quelle di un normale professionista o impiegato o operaio. Che il suo approdo naturale è il mondo che è umano cercare di risparmiare qualche spicciolo, che spesso quando si è tra le stelle ci si dimentica di controllare quello che succede a terra. Ma specialmente in questo periodo, con buona parte dei giovani senza una lira in tasca, (quelli che a lui pagano i biglietti) e scaricano musica "agratis" come nè uscirà l'immagine del dannato cantautore, agli occhi dei suo fans nuovi e vecchi? Spiace dirlo caro Vasco, ma non poter dire altro che non sia risolutamente e perfino banalmente severo, lei di questo fatto magari ci scriverà una canzone addolorata e strappalacrime, ma, le tasse si devono pagare, e più si è famosi e fortunati, più si è facoltosi e ammirati, più aumenta la propria responsabilità di fronte agli altri. Vasco, se ci pensa bene, questo lo sa, quello che non sa è che io il suo prossimo cd, casomai avessi ancora voglia di sentire i suoi lamenti, lo acquisterò regolarmente.