mercoledì 9 marzo 2011

Pru de brebeis no binti




È davvero esaustiva l'immagine proposta oggi nell'inserto "Viaggi" di Repubblica. Chi potrà consultarla, probabilmente non noterà nulla da sottolineare, eppure a me l'occhio è andato su un dettaglio, che la dice lunga sullo stato dei pregiudizi dell'essere italiani. Mi spiego meglio: mentre la regione Lazio viene identificata dal Colosseo, la Sicilia dall'Etna, la Toscana dalla Torre di Pisa, e via di seguito.. per identificare la regione Sardegna ci stanno due PECORE. Nulla di offensivo, sia chiaro, i Sardi vanno fieri delle loro tradizioni agropastorali, ma se le altre regioni vengono segnalate per i loro monumenti, allora non si capisce il messaggio che Repubblica lancia a chi volesse scegliere di venire in Sardegna, forse che, oltre al mare l'unica alternativa è visitare un ovile, (dove per altro, in quelli organizzati si mangia benissimo) o altrimenti che la millenaria civiltà nuragica che ha lasciato in eredità centinaia di monumenti megalitici risalenti al II millennio a.C. meglio noti come Nuraghi si sono fatti un culo enorme per nulla? Il titolo dell'inserto è: Alla scoperta dei piccoli luoghi che ci hanno fatto diventare grandi. Si aggiunga quindi per correttezza "dei piccoli luoghi comuni"

In attesa di un post mai letto




Che poi a dirla tutta, sono piombato sui blog proprio per caso. Ricordo vivido di un amico che mi disse: non puoi starne fuori, altrimenti non stai al passo. Vero dissi io, e dal giorno non mancai quasi mai, amico mio. Ho sgobbato, studiato, copiato per stare al passo e come vedi, ci sto ancora. A te invece che è capitato? come mai sei scappato dalla trappola in cui m'avevi coinvolto? mi hai detto d'esserti stancato ma non ci ho creduto, la tua vera risposta potrai procrastinarla all'infinito, ti lascio tempo come lo lascio a chiunque sia stato fagocitato da altri mezzi, -Facebook per esempio- ma un giorno dovrai rendermene conto e con te una buona parte della mia blogroll, morta e trapassata. La cioccolata è il foglio bianco, il ripieno siamo noi. Tutto il resto è questione d'apparenza.