sabato 14 maggio 2011

L'anima in pace




L'ipocrisia è una gran brutta bestia, occulta la realtà in nome di una morale appioppata alla rifusa: le religioni di questo ci campano da millenni. Su L' Osservatore di oggi, Giulia Galeotti, quando a proposito della liberalizzazione del mercato di organi umani dice, "il problema morale più grave, nel caso di una compravendita di organi è a carico dell'acquirente" ci sta dando la conferma di quanto la chiesa sia ipocrita su questo tema. Lei infatti è perfettamente a conoscenza del turismo dei trapianti e del fatto che solo i "ricchi" possano permetterselo, l'importante però per lei è che non si sappia, che si occulti questa pratica per avere l'anima in pace. Qualche anno fa, una donna di Padova colpita da leucemia, si vide negata la donazione di midollo osseo da parte di sua sorella e morì poco dopo. Don Bruno Fasani della Diocesi di Verona disse: "di fronte alla sorella che sta perdendo la vita mi sembra incomprensibile dire di no". Ecco quindi la contraddizione della chiesa, soldi e mercato a parte, il problema morale questa volta non è più a carico dell'acquirente ma del venditore che, negando la donazione viene indicato come colpevole "morale" della morte di sua sorella. Per questo, come per ogni ambito della vita, (curarsi o morire) è fondamentale l'autodeterminazione di ogni individuo. La Galeotti faccia come crede, personalmente vorrei essere libero di vendere o acquistare.