venerdì 9 gennaio 2009

Nessuna scocciatura




Molti atei sono convinti che la sola maniera di vivere senza troppe scocciature, in futuro, sia simulare una fede religiosa. Questa pratica può consentire interessanti digressioni nel campo delle esperienze rituali e dell'abbigliamento. Per esempio: uscire di casa con il turbante in testa, oppure vestiti da capo famiglia amish (zoccoli di legno e bardatura di pelle per trainare l'aratro), se abitate da anni in un condominio, stupirà piacevolmente i vostri vicini, e vi darà un'identità nuova di zecca. In ascensore potrete spiegare (se col turbante) che siete diventati musulmani la sera precedente vedendo da Bruno Vespa l'imam di Torino che tentava di aggredire il conduttore. Oppure, se travestiti da amish, cercherete di convincere gli altri inquilini a dissodare, la mattina stessa, il cortile condominiale, compreso il passo carraio, per coltivarlo a segale o trifoglio in segno di lode al Signore. Altre possibilità: suonare il gong ogni mattina all'alba sul terrazzino di casa o praticare un tabù alimentare estratto a sorte. Avrete finalmente la stima del consesso sociale nel quale, fino a ieri, eravate considerati un anonimo incidente. Anche se di sesso maschile, l'ateo può avere una sua destinazione socialmente utile disponendosi a pratiche sessuali, o di accudimento igienico e psicologico, in favore del clero dominante, spesso basta farsi rinchiudere in una casa circondariale, non importa quale. Massaggiare un reverendo, spuntare la barba a un imam, lavare la biancheria di un pope. In casi estremi, disporsi alla soddisfazione erotica del proprio sacerdote affidatario