lunedì 1 novembre 2010

Sui pregiudizi




In Toscana si mangiano la fiorentina e pure tutte le C, a Napoli quelli che mangiano la fiorentina sono tutti camorristi. I Sardi sono tutti pastori o ex banditi e non mangiano la fiorentina ma il maialetto. Il maialetto è apprezzato pure dai lombardi che, a loro volta sono polentoni e vivono nella nebbia 365 giorni l'anno. I siciliani suonano bene lo scacciapensieri, e se i pensieri non vanno via usano la lupara o la calce viva: infatti sono tutti mafiosi. Questo è il riassunto molto pop, di una conversazione avuta con l'amico P. Una serie di stereotipi per piombo fuso, che si possono rilevare facilmente in milioni di altre persone, per cui non mi scandalizzo e anzi, ci rido sopra, non senza tenere a mente che: lusingarsi di essere senza pregiudizi è di per sé un grande pregiudizio. (cit) Non posso tuttavia provare a immaginare, da quale contesto possano nascere pregiudizi e stereotipi, se non dal risultato dato da normali percorsi che si attivano fra l'individuo e il suo contesto sociale, e che porterebbero a una tensione pressoché automatica fra il gruppo di appartenenza e gli altri gruppi. Fatta salva la bontà personale che il mio amico P. ha sempre dimostrato in ogni frangente della sua vita, non mi dispiacerebbe vederlo all'azione tra altri gruppi di persone: per come lo conosco sarebbe comunque un fulcro importante.