martedì 22 febbraio 2011

Per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto



Tra i compiti impegnativi ma non impossibili, in questi giorni di battaglia, (pure io ho affrontato il tema) ci sta quello di smetterla di giocare al finto reporter di guerra e schivare le notizie relative la Libia, l'Egitto e via di seguito, considerandole come fossero bombe a mano o siluri aria/terra. Quindi, giusto per non parlare di figa, argomento sempre molto apprezzato ma troppo maschilista, parlerò di musica. Ci sta infatti un caso curioso che capita sulle radio rai; i rispettivi direttori non amano la musica dei vice vincitori di Sanremo, tali Modà con tale Emma. A prescindere da questo (non garbano manco a me) possiamo capire meglio come viene determinato il successo o l'oblio di un pezzo pop, quello che può far guadagnare milionate di euro o viceversa, decretarne il fallimento. Deve essere per questo che, i produttori dei Modà si sono infervorati contro radio Rai: parlano addirittura di embargo, loro che da proprietari di Rtl, Rds e Radio Italia non hanno mai passato un'opera di Händel, o Glass, Sakamoto o tanto per variare genere un Luca Bertelli, "artista di strada" conosciuto in Olanda e in attesa d'essere prodotto.