sabato 14 marzo 2009

Io in blu




La recente delibera della Regione Lazio che assegna l'auto blu anche alle rappresentanze romane all'estero (pizzerie, negozi di alimentari, singole famiglie che si prodigano per conservare il dialetto locale) ha acceso le polveri. Sotto accusa la costruzione nelle vicinanze dello stadio olimpico di un terminal per auto blu, con sala massaggi e buffet tipico. Giustificata da "ragioni di sicurezza", invece, la decisione di alcune Regioni di dotare ogni auto blu di una hostess che spiega ai passeggeri come aprire la portiera e allacciare le cinture. Finita davanti al magistrato la vicenda della rivista "Io in blu", house organ delle auto blu il cui appalto è stato dato a un pubblicista analfabeta che si è limitato a riempire le pagine con i calendarietti porno per elettrauto. Gli avvocati difensori sostengono che non c'è nessuna differenza con i normali house-organ delle principali compagnie di bandiera. Rientrate invece le polemiche, comuni a tutte le Regioni, sul gettone di presenza. In un'animata conferenza stampa, alcuni presidenti di Regione hanno mostrato ai giornalisti il gettone stesso: uno speciale conio in oro zecchino delle dimensioni di una forma di parmigiano che è stato fatto rotolare in sala stampa tramite un apposito scivolo. Il ministro Brunetta sta preparando un documento di condanna. Da autorevoli indiscrezioni, risulta che il primo capo d'imputazione sarà l'accusa di plagio.