lunedì 28 marzo 2011

Gli spari a salve




Di rientro a casa dall'ufficio ascoltavo alla radio l'ultimo singolo di Vasco Rossi "Eh già" una roba inascoltabile, testo e musiche di una banalità fuori dal comune, già che fa rima nell'ordine con quà, va, fà. In sostanza una lagna, di un cantautore di successo capace un tempo di incantare più o meno i suoi coetanei che seguendolo nel suo percorso musicale ancora oggi sono dei suoi fans. Difficile immaginare che un testo come questo:

"Eh già
eh già
sembrava la fine del mondo
ma sono ancora qua
ci vuole abilità
eh, già
il freddo quando arriva poi va via
il tempo di inventarsi un’altra diavoleria
eh, già
sembrava la fine del mondo
ma sono qua
e non c’è niente che non va
non c’è niente da cambiare
col cuore che batte più forte
la vita che va e non va
al diavolo non si vende
si regala ecc. ecc.

Possa davvero trovare consensi in un pubblico di giovani, epperò non è dello stesso avviso don Giuseppe Mattiello che scrivendo una lettera aperta all'Avvenire si lamenta del messaggio che il Vasco affida ai giovani e dice: "questi messaggi, che arrivano ai giovani con una potenza invasiva ben superiore alle nostre omelie e a tutte le nostre proposte ordinarie, non sono innocui" E dice bene: un giovane all'ascolto di simili brani di certo più che la normale forza ribelle, tipica dell'età, potrebbe sfociare in una depressione incurabile. Suggerirei un "Gli spari sopra" i preti, in senso figurato.