lunedì 16 febbraio 2009

Migliaia di alabarde




Poiché - da tempo - mi tocca consolarmi con molto poco, ho avuto un moto di sollievo leggendo le misurate parole del sindaco Alemanno a proposito di violenza e stupri. Benché il nostro premier ami circondarsi di famigli, portavoce, reggicoda, maggiordomi, in una sola parola di dipendenti, evidentemente non è ancora riuscito a pagare personalmente lo stipendio alla totalità dei suoi alleati. Qualche uomo di Stato attinge ancora il proprio reddito dalle casse italiane (per questo, del resto, vanno difesi i dipendenti pubblici) e non direttamente dal padrone d’Italia. Tra questi deve esserci Alemanno, che alla notizia di una sua "convocazione" a corte per ricevere istruzioni circa l’ordine pubblico, ha cortesemente fatto presente che il sindaco è lui e dunque rivendica una qual certa competenza, e responsabilità, su quelle forze del disordine chiamate ronde che Berlusconi e Maroni vorrebbero disporre qua e là per l’Italia come il bambino, durante l’estasi ludica, fa con i soldatini. Non ho un’opinione precisa di Alemanno, ma in compenso ne ho una precisissima sui Berlusconi e Maroni. Il mio pregiudizio nei loro confronti è oramai così robusto, e forse irragionevole, che se le eventuali manganellate fossero le manganellate di Alemanno e non quelle di Berlusconi, direi, a costo di mentire, che sono meno dolorose.