mercoledì 8 settembre 2010

Aiutiamolo




A Berlusconi non piace fare il premier, ricordo lo disse a pochi intimi poco più di un anno fa. Sorrisi per un attimo, ma non ci feci troppo caso. Ora, a distanza di tempo invece questa affermazione mi pare illuminante. Questa è forse la più umana ammissione che sia uscita dalla sua bocca. Il potere suscita euforia ma alla lunga sfianca, logora corrode. Dico davvero, provai per lui quasi pena, se non fosse che subito dopo questa dichiarazione, prese nuovamente in mano il piglio dell'euforia, rivelando il vero e più profondo senso del suo disagio: "la verità è che io non sono rimpiazzabile" è dunque è il dovere a costringerlo ai blocchi. Ora a distanza d'un anno, e con un rivale politico che ne rivendica il ruolo, sarebbe da persone sane di mente, rendersi conto di non essere indispensabili. Chi si ritiene indispensabile è una sventura per gli altri e un tormento per se stesso. E' giunto il momento d'aiutarlo, lo chiedeva a voce bassa, liberiamolo da questa incombenza, facciamolo per il suo bene ma soprattutto per il nostro