lunedì 20 luglio 2009

Vizi



Come sapete, in questo quadratino si scherza spesso sulle liti e le diaspore della sinistra, come pure sulle invincibili armate di destra, piccoli mattatoi e piccole pandemie, che tutti insieme indicano e insieme prospettano un infarto politico che già si annusa nell’aria afosa di questa estate. E passa la voglia di scherzare, dunque, quando si accostano le pagine di giornale pullulanti dei veri guai del mondo, e quelle inzuppate nella minestra insipida e volgare della eterna rissa politica italiana. L’incapacità di capire gli altri, di arrabattarsi pazientemente a capire le differenze, ad accorciare le distanze, non è solo un pesante difetto. E’ un vizio gravissimo. Che per giustificarsi assume le aristocratiche vesti dell’irriducibilità morale, o della difesa di acini di ideale: ma è solo un alibi. L’alibi di chi non sa rinunciare neanche a un grammo della propria bella faccia, o della propria bella pancia, per lavorare insieme ad altri, per fare società e costruire progetti. Noi ci si arrovella spesso in queste disquisizioni, da parte mia, tornerò fin dal prossimo post a parlare di gnocca, mi preparo alla cerimonia del ventaglio con netto anticipo.