sabato 26 febbraio 2011

Suono a orecchio




Col pianoforte ci ho provato mille volte: un fallimento fin dalla mia prima Bontempi. Che rammarico non saperlo sfiorare e dargli voce, il suo suono era è rimane l'unico che mi mette in pace, per questo purtroppo ho dovuto rinunciarvi. Troppo difficile leggere lo spartito e pigiare le dita sui tasti. Passai quindi alla passione per la batteria acustica, (come dire il diavolo e l'acqua santa) la prima, praticamente la costruì artigianalmente circa trenta anni fa, con l'aiuto dell'amico Peppe, e da allora ho sempre desiderato possederne una. Oggi, mi ritrovo alla sesta lezione di batteria, tra colpi singoli e doppi, paradiddle e ottavi, mi rendo conto ancora una volta che se guardo lo spartito non becco il tamburo e se guardo il tamburo non saprei cosa suonare. Col senno di poi, avrei potuto da subito impegnarmi al pianoforte, ma oramai è troppo tardi per cambiare nuovamente idea.