lunedì 27 aprile 2009

L'eco sul lungomare





Settembre 2012, isola della Maddalena, i lussuosi hotel del G8 trasformati in penitenziari. Con una clamorosa decisione, Dario Franceschini ha deciso di uscire dalla componente democratica del gruppo riformista e di fondare una componente riformista del gruppo democratico. La notizia ha profondamente scosso la vivace comunità della sinistra italiana, che si trova al gran completo al confino nell'isola della Maddalena da quando in Italia i partiti sono stati dichiarati fuori legge dal Direttorio del Popolo che ha preso il potere, abolendo i partiti e sostituendoli con un Amministratore Unico. Nella piazzetta dell'isola, durante l'ora d'aria, non si parla d'altro: c'è chi sostiene che Franceschini abbia agito troppo impulsivamente, chi sospetta una mossa tattica in vista di una nuova corrente laburista, chi prevede una rottura dei rapporti tra i tre gruppi rivali. Per fortuna, in una cella imbottita, è detenuto anche Tonino Di Pietro (il primo italiano tratto in arresto dal nuovo regime) che intrattiene i politici detenuti sull'isola con battute esilaranti su quanto fanno schifo i partiti, molto applaudite soprattutto dalle guardie di sorveglianza. I capi della sinistra, fin dai primi giorni di esilio, hanno capito che, per non piegarsi alla dittatura, era indispensabile mantenere intatti lo spirito e le abitudini della vita democratica. Si sono dunque divisi in una decina di partiti, ciascuno dei quali si è proclamato Comitato di Liberazione Nazionale invitando gli altri ad aderire. "Sei tu che devi aderire al mio", "Sì, ma solo dopo che tu hai aderito al mio", "Aderisci prima tu", "No, aderisci prima tu", "Io aderisco solo dopo che ha aderito lui", "Perché non dici di aderire a tua sorella?": ancora echeggiano, sul lungomare della Maddalena.