martedì 16 febbraio 2010

Tosati




"Nell'udienza ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia per la Vita
,
il Papa ha messo in guardia sulla pretesa dello Stato di “essere esso stesso fonte e principio dell'etica” e giungere così a “una deriva relativistica a livello legislativo”. I rapporti tra Stato e Chiesa secondo il papa dovrebbero entrare quindi in una nuova fase. Poiché la Chiesa partecipa attivamente alla vita politica e legislativa italiana, lo Stato italiano dovrebbe rimediare al suo contumace disinteresse partecipando alla vita politica della chiesa. In un stato ideale le condizioni sarebbero queste: La Repubblica, a tutela dei suoi orientamenti laici e liberali, dichiara nullo il voto di castità e suggerisce caldamente a preti e suore di trombare allegramente, sposarsi e contrarre relazioni etero e omosessuali, è ora di smetterla di mettere a pecora i poveri seminaristi ancora minorenni. A questo proposito, l'Arcivescovo Fisichella -padre naturale del noto pilota automobilistico- fa notare che la Chiesa da secoli adotta queste leggi non scritte e che, gli italiani ancora adorano un loro Santo, quel Remo, simbolo da sempre di appeccoramento, e che quindi la chiesa non intende prendere lezioni di modernità. Cazzi nostri.