lunedì 3 maggio 2010

Parton dal pratino




Dirò una banalità di un populismo più unico che raro. Anche a me, piacerebbe affacciarmi dalle finestre di casa e godere della vista del Colosseo, o magari di una spiaggia. Assorbire il calore di un tramonto stando comodamente nel balcone di casa. Invece nulla, se m'affaccio vedo l'apecar del mio vicino di casa, che per vivere raccoglie e vende cartone, o la betoniera del mio amico muratore. Unica speranza, questo devo ammetterlo, il ticchettio di tacchi che ogni tanto segnala il passaggio di una vicina gran gnocca. Quindi non è livore, quello che provo per chiunque scali i piani alti della società, la benevolenza degli amici e i regali degli amici potenti, ma il disgusto per come in tanti lo fanno. Viva quindi la Del Santo, che almeno sappiamo come si è conquistata quell'attico e abbasso gli scalatori sociali di paraboliche altrui. Che sono certo ci sarà un modo di essere vivi, e contenti di sé, anche con altre maniere, altri metodi e altre compagnie.