Detto così alla buona, a me le proteste di attori, registi e saltimbanchi sui tagli ai fondi per lo spettacolo (Fus) mi fanno un baffo. Lavoro nel settore cinema/spettacolo da oltre dieci anni e mai un Placido o un Benigni si sono preoccupati delle mie condizioni economiche o di un contratto risalente ai tempi di Lumiere. Nella scheda che riporto noterete tra autori conosciuti e altri mai sentiti prima o improbabili titoli finanziati con cifre che vanno dai 40.000 euro (Amateur-Lo spogliarello della casalinga di Alessio Fava, per citarne uno) a 1.900.000 euro (Una questione di cuore di Francesca Archibugi) con incassi che non hanno manco ricoperto le spese, per non parlare poi dei film finanziati e mai andati in sala. I Duecentotrentuno milioni di euro stanziati per l'anno corrente, saranno pure pochi per le star che da anni campano sulle spalle delle maestranze. Per gli operatori del settore sarebbero invece come ossigeno.
domenica 13 marzo 2011
Dietro le quinte
Detto così alla buona, a me le proteste di attori, registi e saltimbanchi sui tagli ai fondi per lo spettacolo (Fus) mi fanno un baffo. Lavoro nel settore cinema/spettacolo da oltre dieci anni e mai un Placido o un Benigni si sono preoccupati delle mie condizioni economiche o di un contratto risalente ai tempi di Lumiere. Nella scheda che riporto noterete tra autori conosciuti e altri mai sentiti prima o improbabili titoli finanziati con cifre che vanno dai 40.000 euro (Amateur-Lo spogliarello della casalinga di Alessio Fava, per citarne uno) a 1.900.000 euro (Una questione di cuore di Francesca Archibugi) con incassi che non hanno manco ricoperto le spese, per non parlare poi dei film finanziati e mai andati in sala. I Duecentotrentuno milioni di euro stanziati per l'anno corrente, saranno pure pochi per le star che da anni campano sulle spalle delle maestranze. Per gli operatori del settore sarebbero invece come ossigeno.
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6 commenti:
Sono d'accordo. Spesso ci si dimentica che c'è un universo dietro tanti volti noti
questi scambiano i loro piccoli interessi personali con la cultura, con la C maiuscola
Tess, le loro manifestazioni infatti non saranno mai supportate de tutta quella schiera di persone che lavorano nella filiera cinematografica.
Arci, l'investimento sulla cultura è il cinema ne è parte integrante è cosa buona e giusta, altra cosa è distribuire denaro pubblico a caso.
Ma c'è anche il teatro.
Alberto, vero ma la sostanza non cambia di tanto.
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