mercoledì 1 dicembre 2010

Per scrivere




Partono tutti affascinati dal mezzo, (la scoperta del vapore) uomini e donne sulla trentina o meno, magari oltre. Tutti intellettualmente impegnati, macchinosamente affannati tra famiglia e professione e tutti, me compreso, a cercare un momento per se stessi, una soffitta una nicchia una scrivania uno sgabello uno spigolo una cassapanca, un torto o una ragione un'assoluzione o una condanna. Così per scrivere. Un fallimento o un dolore, per scrivere: sempre per scrivere. Un foglio bianco da imbrattare con le più intime perversioni, così, tanto per scrivere, per scrivere bastano le ginocchia come appoggio o cerniera tra lo stare seduti o impalati, oppure le ginocchia per genuflettersi alla famiglia, e porre fine alla scrittura delle piccole intimità dell'umano individualismo, indebitamente sostituite dalla spavalda illusione data dal vivere nel circolo perfetto della serenità familiare, cosa importante, ma accecante. Da quest'ultima analisi spesso nasce la pace dei sensi dei bloggers stanchi.

10 commenti:

AlterEgo ha detto...

vorrei trovare questa pace, ma devo genuflettermi.

Anonimo ha detto...

Nessuna felicità da mulino bianco nella mia famiglia.
io sono una blogger stanca per atrofizzazione mentale.

Gians ha detto...

Alter, non mi è chiaro, immagino tu parli di compromessi, tra lo stare in rete e famiglia.

Gians ha detto...

Nic, la tua atrofizzazione è data da rompicoglioni da cui non riesci a liberarti! fidati.

Anonimo ha detto...

Se ho capito bene è qualcosa nella mia mente: nessuno mi molesta. ;)

Gians ha detto...

Nic, hai inteso benissimo, leggo ogni rigo di quanto scrivi, non mi scappa una virgola e anche per questo, se ho capito bene che tu mi pari più serena, ben cosciente del fatto inestricabile riguardo te e il tuo desiderio impossibile: la felicità tout court.

Anonimo ha detto...

spavalda illusione data dal vivere nel circolo perfetto della serenità familiare, cosa importante, ma accecante

sfido chiunque a considerare la propria famiglia in questi termini

comunque...forse sono una blogger anomala, felicemente anomala, e nient'affatto colpita da sindrome da genuflessione e tantomeno pace dei sensi

perchè generalizzare uno stato d'animo così disfattista?

su con la vita Gians!

Anonimo ha detto...

forse mi ha sviato troppo il riferimento alla "pace dei sensi"...
sullo scrivere:
ecco una riflessione che condivido:

Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa.

Emile Cioran, Squartamento, 1979

Buona giornata, Gians

Gians ha detto...

Ww, credo profondamente di non essermi spiegato, e manco lo farò. ;)

Anonimo ha detto...

Nessuna felicità tout court, Gians: solo un sogno polverizzato.
Ma sono sopravvissuta, no?
Giusto in tempo per essere travolta da problemi di altro genere.