mercoledì 1 dicembre 2010

Riforma della giustizia vaticana




Sull'osservatore romano di oggi, Juan Ignacio Arrieta si è dato un gran daffare per sostenere il desiderio di riforma del codice di diritto canonico da parte dell'allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Ratzinger. Lo fa pubblicando stamane una richiesta del 1988, scritta di pugno dallo stesso Razinger, al cardinale Castillo Lara presidente della pontificia commissione per l'interpretazione autentica del codice di diritto canonico, e in sostanza dice: per i sacerdoti che si siano resi colpevoli di gravi e scandalosi comportamenti sarebbe giusto riportarli allo stato laico, in tempi più brevi rispetto alle attuali procedure previste dal Codex Can. 1397 - Chi commette omicidio, rapisce oppure detiene con la violenza o la frode una persona, o la mutila o la ferisce gravemente, sia punito a seconda della gravità del delitto con le privazioni e le proibizioni di cui al can. 1336; l'omicidio poi contro le persone di cui al can. 1370, è punito con le pene ivi stabilite. Ignacio Arrieta si guarda bene dal riportare i capi d'accusa a cui Ratzinger si riferiva in quella richiesta, infatti nel Codex non vi è traccia della parola "pedofilia" al massimo si parla di delitti contro la morale. E però, Ignacio non ci spiega come mai, visto che solo il pontefice è in grado di promulgare leggi santissime, il Codex sia rimasto invariato.

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