giovedì 25 novembre 2010

Cose che scappano di mano




A volte si leggono pure buone notizie. I giornali di destra trattano la rivolta anti-Gelmini di centinaia di migliaia di studenti e ricercatori come una ribellione di perditempo. Con l'aggiunta di considerare questa massa spregevole e cerebrolesa come materia inerte di imprecisate sortite politiche dei "nemici della Nazione", argomento tipico di chi si sente chiuso all'angolo, indegno di una destra di governo.La buona notizia è proprio questa: dopo lunghi anni nei quali la lettura del la vita di tutti i giorni, la capacità di stare "con la gente", erano la prerogativa vincente della nuova destra, e di contro erano il punto debole di una sinistra fumosa e spaventata. Nel forte movimento che anima scuole e università c’è una visibile e udibile componente di orgoglio repubblicano (difesa della scuola pubblica, difesa del diritto allo studio uguale per tutti, richiesta di quattrini per la ricerca stremata) che non ha niente di fasullo o pilotato.Non si vede, tra l’altro, chi potrebbe mai pilotare una così cospicua mobilitazione, visto che la sinistra – partiti, sindacati, intellettuali – viene descritta proprio dalla destra, e proprio dai suoi giornali, come un patetico insieme di cadaveri. Il terrore di un "nuovo Sessantotto", dunque, da dove attinge? Forse dalla velata coscienza che non l’odiata sinistra, ma la società italiana ha ancora vivaci anticorpi.

8 commenti:

Efesto ha detto...

Li ho visti questi ragazzi in corteo a Roma, li ho incrociati la settimana scorsa e questa mattina. Sono tanti, sono vivi, sono incazzati. Non sai che gioia vedere che i giovani ci sono, reagiscono, non si lasciano scorrere la vita addosso e non si rassegnano all'incertezza e alla precarietà cui sembrano essere irrimediabilmente predestinati.
Ho fiducia nella loro capacità di andare oltre gli schieramenti e le classificazioni del secolo scorso: mi aspetto molto da loro.

Lucien ha detto...

Condivido la riflessione di Efesto anche dal mio osservatorio di provincia. Nel Liceo che conosco bene i ragazzi hanno dato vita ad un'autogestione intelligente e motivata contro la riforma, rinunciando al casino dell'occupazione.

Gians ha detto...

Efesto, sono molto fiducioso, è però un peccato che al momento non abbia un figlio in lotta, forse parte della mia obbiettività è conseguente a questa situazione.

Gians ha detto...

Lucien, i casini però a volte danno quantomeno la visibilità, per questo la scelta delle terrazze elevate a simbolo della protesta, sono state la scelta migliore

Anonimo ha detto...

La società italiana ha sicuramente vivaci anticorpi, ma li ha anche una destra delusa da rappresentanti che di credibile non hanno più niente.
OT.
Nicobella? Wow!! Non meritavo tanto. ;)
Un bacio.

Gians ha detto...

Nicobella, questa non è una protesta da cavalcare, e male ha fatto Bersani a salire sulle terrazze.. lui se voleva farlo, e magari lo ha fatto non avrebbe gradito presenze politiche a sostenerlo. Quindi non ci sta destra o sinistra che tenga, ci sta solo un popolo di persone che chiedono investimenti sulla cultura, quest'ultima non ha bandiere.

Anonimo ha detto...

Sì, ovvio. Io rimarcavo la mia delusione personale.

Gians ha detto...

Nicobella, e io rimarco che sei bella. Quando torniamo a cazzeggiare?