Anagraficamente, appartengo a quella generazione che, ha passato l'infanzia a giocare con tappi, biglie e figurine. I primi Commodore sarebbero arrivati solo pochi anni dopo. Per tutti i giochi elencati, lo scopo finale era solo uno: rastrellare a i partecipanti tutto il possibile, si vinceva solo quando tutte le figurine, le biglie o i tappi, divenivano di nostro possesso. Chiaramente questo decretava la fine del gioco, e tu potevi essere il più formidabile giocatore di tappi ma non potevi fare altro che, stare inutilmente a catalogarli, contarli e ricontarli e infine annoiarti a morte. Ci stava però una regola non scritta ma di sicuro buonsenso: l'unica via per tornare a giocare e far giocare. Si dovevano ridistribuire, da un punto alto della via, biglie, tappi e figurine, la tanto attesa "pioggia" avrebbe radunato decine di bambini pronti a raccogliere la tua ricchezza e solo allora i giochi sarebbero ripartiti. Cari tedeschi dell'altra sponda, se non capite questo, le vostre Volkswagen resteranno nei vostri piazzali e voi vi annoierete a morte nel contarle e ricontarle.
L'Angolo del Rockpoeta®: "Nadia"
39 minuti fa
7 commenti:
Mi ricordo anche che nessuno voleva più giocare con quello che di solito ramazzava tutto.
Bel paragone!
ps: Io oltre che con tappi, biglie coi ciclisti e figurine giocavo anche con le cerbottane.
ottima metafora ;)
Alberto, succede ancora oggi, normalmente il più bravo, se non è anche abbastanza umile, viene esiliato.
Lucien, questa delle cerbottane credo somigli ai miei fucili a elastico.
Arci, spero la Merkel legga il mio blog.. ;)
Splendida metafora!
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