"Nel gennaio 1923 la Biblioteca Vaticana acquisì la Biblioteca Chigiana, donata a Papa Pio XI, con gesto imprevisto e certo non disinteressato, da Benito Mussolini" Paolo Vian, sull'Osservatore di oggi si impegna allo stremo per ridare luce alle ombre lunghe della storia, riguardo i Pii decimo e undicesimo. Per il primo Pio, Vian ci ricorda che, con corrispondenza privata tra il prefetto della biblioteca apostolica, un certo Franz Ehrl, che chiedeva l'acquisto a Pio x dei volumi storici contenuti nella Biblioteca Chigiana, il pio rispose con un (Negative et amplius) poichè le misere finanze vaticane, in quel momento dovevano sostenere i costi per fare fronte ai mille bisogni che si impongono: "dalla erezione di chiese e di seminari e del pane quotidiano ai poveri sacerdoti, alle monache e ad altri istituti religiosi". Si osservi che, il papa non nomina i "poveri" di ogni ordine e grado, come vuole far credere Vian, ma solo quelli clericali. Vian, non convince neanche sul secondo Pio, quello undicesimo il quale accettò ben volentieri la donazione della Biblioteca Chigiana da parte di Benito Mussolini, ringraziandolo con questa dichiarazione: "Siamo stati nobilmente aiutati dall'altra parte. Forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare; un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale, per gli uomini della quale tutte quelle leggi, tutti quegli ordinamenti, erano altrettanti feticci e, proprio come i feticci, tanto più intangibili e venerandi quanto più brutti e deformi".Il pio non aveva tutti i torti, gli stati parlamentari, per natura sono troppo liberali, molto meglio secondo la loro educazione un Papa o un dittatore.
domenica 8 maggio 2011
Puzzolenti liberali
"Nel gennaio 1923 la Biblioteca Vaticana acquisì la Biblioteca Chigiana, donata a Papa Pio XI, con gesto imprevisto e certo non disinteressato, da Benito Mussolini" Paolo Vian, sull'Osservatore di oggi si impegna allo stremo per ridare luce alle ombre lunghe della storia, riguardo i Pii decimo e undicesimo. Per il primo Pio, Vian ci ricorda che, con corrispondenza privata tra il prefetto della biblioteca apostolica, un certo Franz Ehrl, che chiedeva l'acquisto a Pio x dei volumi storici contenuti nella Biblioteca Chigiana, il pio rispose con un (Negative et amplius) poichè le misere finanze vaticane, in quel momento dovevano sostenere i costi per fare fronte ai mille bisogni che si impongono: "dalla erezione di chiese e di seminari e del pane quotidiano ai poveri sacerdoti, alle monache e ad altri istituti religiosi". Si osservi che, il papa non nomina i "poveri" di ogni ordine e grado, come vuole far credere Vian, ma solo quelli clericali. Vian, non convince neanche sul secondo Pio, quello undicesimo il quale accettò ben volentieri la donazione della Biblioteca Chigiana da parte di Benito Mussolini, ringraziandolo con questa dichiarazione: "Siamo stati nobilmente aiutati dall'altra parte. Forse ci voleva anche un uomo come quello che la Provvidenza ci ha fatto incontrare; un uomo che non avesse le preoccupazioni della scuola liberale, per gli uomini della quale tutte quelle leggi, tutti quegli ordinamenti, erano altrettanti feticci e, proprio come i feticci, tanto più intangibili e venerandi quanto più brutti e deformi".Il pio non aveva tutti i torti, gli stati parlamentari, per natura sono troppo liberali, molto meglio secondo la loro educazione un Papa o un dittatore.
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4 commenti:
Il discorso sull'uomo della Provvidenza fu pronunciato a seguito dei Patti Lateranensi, non della donazione. Ben altre donazioni avvennero con i Patti: altro che un po' di libri.
Questo è l'ennesimo esempio sulla tesi (che riprendo pari pari da Machiavelli) secondo la quale ci sono due sistemi politici fondamentali: quello liberale e quello che toglie la libertà. Quest'ultimo può chiamarsi Fascismo, Comunismo, Monarchia assoluta, Teocrazia.
Sono tutte facce della medesima medaglia.
Erasmo, vero è solo che a me piaceva esaltare il concetto.
Arci, come non essere d'accordo con te.
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