Non sono poche le perplessità sul futuro degli atei. Non esiste un solo dibattito, conflitto, scaramuccia di quartiere o guerra nel mondo, che ne preveda l'esistenza. Tutto ruota attorno allo scontro tra religioni, al confronto tra religioni, al ritorno delle religioni, e in questo contesto l'ateo è un elemento insignificante. L'ateo si interroga sulla sua sorte, cercando di ritagliarsi un ruolo, anche secondario, che gli consenta di rimanere in vita senza dare troppo disturbo. Ma a volte si incazza.
L'Angolo del Rockpoeta®: "400 m. Ostacoli"
1 giorno fa
21 commenti:
Spesso incazzato, ma con una propria critica (sempre) e NON catalogato!!
Quest'ultima è una gran fortuna, gran virtù, gran "tutto ciò che volete voi" ma sempre grande indipendenza e libertà.
Ciao.
gians sono troppo invadenti i credenti
Penso che occorra distinguere nettamente tra religione e clero. Lo stalking, la molestia continua deumanizzante, non dichiarata e attuata con mezzi obliqui, è, posso testimoniarlo, uno strumento pretesco dei nostri giorni; ma ha a che fare con la religione quanto gli strumenti del boia che i preti usavano liberamente nei secoli scorsi.
Nel dibattito sulla libertà di religione andrebbe detto che i preti, uno dei vari gruppi di potere terreni, spesso e volentieri violano e calpestano anche il naturale senso religioso delle persone.
Segnalo il commento “I preti sciamani furbi” sul proclama di Radio Maria delle calamità naturali come meritati e misericordiosi castighi di Dio:
http://menici60d15.wordpress.com/2011/03/21/i-preti-sciamani-furbi/
Questa è gente pericolosa, che non scherza, disposta a spazzare via con qualsiasi mezzo, quando può, chi ritiene vada tolto di mezzo. Se si vuole sopravvivere, anche in un cantuccio, bisogna resistere.
Gians, ma mica sei tipo da mangiarsi le unghie?!?
Sì, in effetti ha ragione Tess.
bel pollice...
nel merito: sul blog "brotture" ho smesso di commentare, perchè il blogger in questione ritiene che non si possa prescindere dal contesto culturale in cui un individuo nasce, e che le religioni esistono da quando c'è l'uomo
io preferirei parlare di spiritualità, piuttosto che di religioni, che hanno già fatto abbastanza danni...
ciao bel pollice
Nicoletta
MarLor, in sintesi dici che ognuno deve rimanere nel suo seminato senza tentare crociate per la conversione dei dannati all'ateismo? se è così mi trovi concorde.
Tess, hai una capacità di sintesi invidiabile. :)
Menici, grazie per il contributo e per aver sottolineato la differenza tra religione e clero. In effetti la religione in se stessa a prescindere che sia cristiana, musulmana, buddhista, o altro non persegue mai lo scontro, sono i loro funesti praticanti a voler avere ragione delle loro ragioni piuttosto che dei loro competitori.
Alter, le sego corte ma con forbici e limetta. :)
Nicoletta, ti conosco da tempo e non mi pare strana la tua reazione. :)
Leggo ora, ma attendere mi ha ripagata! Superlativo :)
Forse siamo noi atei ci dovremmo organizzare e strutturare per poter sperare in un confronto, ma ne varrebbe la pena?
Che si scannino in nome dei divini!
Pronta
Grazie a te, Gians. Accettare la distinzione tra “credenti” e “atei”, noi/loro, può essere una trappola. Forse si potrebbe stabilire che tutti hanno diritto al rispetto della loro sfera religiosa, o meglio spirituale come dice Nicoletta; inclusi gli a-tei, che vengono definiti in negativo rispetto ai “credenti”, e dipinti quindi come degli esseri privi di spiritualità; quindi vuoti, o malvagi; o instancabili libertini. Gli atei non sembrano peggiori dei credenti; e a volte si costruiscono una loro ricca spiritualità, senza farsela iniettare come un vaccino dalle religioni confessionali.
Accanto a ciò, si potrebbe stabilire anche che, dato ciò che la storia insegna, l’adesione a una religione o a una qualsiasi credenza comporta pericoli almeno potenziali per la società: non è un merito in sé. Non può mai essere un lasciapassare, che fa entrare in una casta di “eletti” e che consente di commettere le porcherie grandi, piccole e medie che da sempre i professionisti della religione e i loro seguaci commettono in nome di un dio.
e bravo "menici..."
[che razza di nome ;)]
concordo
Nicoletta
Pronta, troppo buona, chi come noi non ha interesse a voler credere in qualcosa che non sia la vita la famiglia il lavoro, difficilmente si metterà a combattere ad armi pari con coloro che vogliono imporre le loro "abitudini" stili di vita o altro.
Menici, concordo in larghissima misura, tuttavia non dobbiamo dimenticare che per ogni buon cristiano è tenuto a diffondere la parola di dio, e in questo io trovo l'elemento di disturbo: essere tolleranti mi sta bene, lo sono con chiunque, anche con i venditori porta a porta, vedere invece l'ingerenza clericale imporre per legge le regole del loro dio mi infastidisce non poco.
Gians, a volte più che ingerenze bisogna dire “ricatti” e “violenze”. Non è solo proselitismo o attivismo politico. Qui in Lombardia, feudo CL, i preti hanno portato il loro principio “nulla salus extra ecclesia” a livelli più vicini alla mafia che alla vecchia DC.
Menici, caspita quando sento parlare di CL, mi viene prurito sul 99% del corpo.
Gians, non per aggravare il sintomo ma per manifestare solidarietà:
http://menici60d15.wordpress.com/2008/05/18/pubblicare-la-lista-dei-magistrati-di-cl/
Interessantissimo Menici, il post è dettagliato e non ti nego che ci ho dato solo uno sguardo, lo leggerò con più attenzione, anche se qualcosa sulla creatura di don Giussani la conosco e ci ho scritto pure io.
ps, Menici, mi pare di vedere che l tuo blog è fermo o meglio non aggiornato, ti prego spiegamene i motivi se vorrai anche sul mio ultimo post.
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