Se è vero quel che si dice e cioè che, i bloggers influiscono sull'informazione in modo determinante, e che quindi riescono a smuovere i sentimenti delle folle, allora, per via di questa responsabilità -più o meno voluta- non ci resta che disorganizzarci: proponiamo un ordine del giorno che preveda l'assoluto divieto tra bloggers alla "convivialità" alla "ciurma" al circuito chiuso, lo dobbiamo alla nostra indipendenza, perchè non dobbiamo dimenticare le nostre origini: i blog nascono e restano diari personali fatti da Individui, spesso solitari e disorganizzati e altro non fanno che pensare e scrivere a voce alta. Questa nonostante tutto è la nostra occasione.
venerdì 8 aprile 2011
Micidiale la posizione del pensatore
Se è vero quel che si dice e cioè che, i bloggers influiscono sull'informazione in modo determinante, e che quindi riescono a smuovere i sentimenti delle folle, allora, per via di questa responsabilità -più o meno voluta- non ci resta che disorganizzarci: proponiamo un ordine del giorno che preveda l'assoluto divieto tra bloggers alla "convivialità" alla "ciurma" al circuito chiuso, lo dobbiamo alla nostra indipendenza, perchè non dobbiamo dimenticare le nostre origini: i blog nascono e restano diari personali fatti da Individui, spesso solitari e disorganizzati e altro non fanno che pensare e scrivere a voce alta. Questa nonostante tutto è la nostra occasione.
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27 commenti:
chi è che influenza l'informazione? :)
ma dove l'hai letto?
OT ho visto la statua nel giardino del museo rodin, a parigi
stupendo luogo
casomai stessi preparando un viaggetto...
Wild, beh vedi noi siamo bloggers in tempo di "pace" da qualche parte nel mediterraneo i nostri colleghi mica stanno a smacchiare leopardi. :)
Wild, visto pure io, sull'organizzazione di prossimi viaggi ti dirò che al momento -viste le attese- spero di stare a casa. Sarò più chiaro in futuro.
Come, rompiamo le file? Proprio ora che cominciavamo a "marciare insieme"?
;·)
Caro Gians, rispondo come mi hai chiesto dal post del 7 aprile su quest’altro post. Il mio sito, http://menici60d15.wordpress.com/ , non è un blog: vi raccolgo gli interventi che ho postato altrove. Quanto scrivo non coincide con ciò di cui vorrei parlare: scrivo solo quando mi posso agganciare a temi trattati da altri; mi sono imposto questa limitazione per evitare un soliloquio che temo risulterebbe poco intelleggibile e sgradevole; sia perché tendo a trattare argomenti un po’ pesanti; sia perché non ho quella levità che è tra i pregi del tuo blog.
La raccolta è aggiornata: i post più recenti sono linkati sulla colonna a sinistra. C’è inoltre un indice cronologico per titolo che tengo aggiornato. Potrei organizzare meglio il sito, ma la piattaforma non è molto flessibile. Tengo in evidenza due lunghi post di anni prima un poco per spiegare chi sono, un poco per ragioni che si possono dedurre dalla loro lettura.
Questa è la soluzione che ho trovato, per il mio caso personale, al “problema del blogger”: quello della giusta distanza dagli altri sulla rete; per evitare sia di intrupparsi (come avviene troppo spesso) nel coro dello sciagurato dissenso “regolamentato”, eterodiretto da quelli che si crede di criticare (un tema ricorrente nei miei interventi); sia di ululare alla luna.
Luca, contrordine! noi si marcia assieme eccome, ma non come un gregge, lo facciamo in ordine sparso, è questa la tattica che spiazza il "nemico" certo è fondamentale non perderci di vista. :))
Caro Menici, capisco le tue ragioni, ma secondo il mio modestissimo modo di vedere dovresti correre il rischio, che poi a dire il vero tu mi pari talmente equilibrato da non correre alcun rischio che seppure dovesse sopraggiungere, non sarebbe altro che pura disquisizione, e a te spetterebbe solo l'incombenza del capire chi merita risposta e chi no. In ogni caso rispetto la tua scelta, mi spiace che al tuo stesso pari non possa farti un complimento o una critica su quanto scrivi in prima battuta.
auguri Gians... per quando sarai più chiaro...
Alter, non vorrai che tutto di un tratto mi spieghi per bene?
Alter, ci ho rimuginato cosa è che non ti torna?
lo spero, anzi. Ma intanto gli auguri te li faccio :-)
mi riferivo ad una tua risposta data a Wild, non al contenuto del post.
Alter, è evidente che ci sta un intreccio di commenti tra noi, l'ultimo mio è determinante, sei un blogger pure tu. :)
Alter, scusa ora tutto mi è più chiaro, la mia tendenza verso la cripticità mi impone l'esatto contrario. Detto questo sarò più chiaro: diciamo che i miei futuri piani sono legati alla mia possibile e nuova condizione di paternità. ;)
vedi che gli auguri ci stavano bene! :-)
Alter, ti ringrazio ma è prematuro anche solo pensarlo, noi si spera. :)
Caro Gians, non mi preoccupano gli attacchi sul blog, che ovviamente possono avere luogo nei siti dove commento, o in altri siti (senza che io possa moderarli): ndranghetista trafficante di droga; seminatore di odio contro i cristiani, fasciocomplottista da 118, etilista drogato, etc. Né mi fanno schifo i complimenti, che pure ricevo.
Ma le risposte vere a ciò che scrivo arrivano nel mondo reale, dove alcuni sono tanto attenti quanto è poco interessato il lettore di blogger medio. Tu mostri “Il pensatore” di Rodin per raffigurare gli autori solitari. Si potrebbe mettere il “Fanciullo morso da un ramarro” di Caravaggio per rappresentare la reazione di tanti lettori davanti a tesi che non sono quelle del dissenso convenzionale.
Un esempio. Vorrei parlare di come, mentre Berlusconi e i magistrati concentrano la nostra attenzione sulle cosce di qualche ragazzotta, e i blog gli vanno dietro, l’industria medica sta approntando per il futuro cose come il “value based pricing”; cioè prezzi determinati non dal costo del prodotto o dal mercato, ma in base al bisogno, reale o percepito, che il paziente ha delle cure. E’ come fare pagare 100 euro un sorso d’acqua a un agonizzante.
Se ne scrivessi su un mio blog, pochi lo leggerebbero, e leggendolo capirebbero ancor meno se oltre al mio testo ci fosse una coda di commenti di disturbo. Le rappresaglie lontano da occhi indiscreti invece sarebbero pronte e pesanti. Devo limitare sia me stesso, che la discussione. Spero di poterlo infilare in poche righe da qualche parte.
Non è che un testo senza i commenti dei lettori in calce sia una novità o un sacrilegio nella storia della comunicazione. Per i miei gusti trovo che sia necessario leggere centinaia di pagine, e pensarci su, per ogni frase che si pubblica; e gradirei ritmi più lenti, volumi minori e profondità maggiore nei blog “impegnati”. Il blog personale è solo una forma tra le altre, non sempre adatta. Ci vorrebbero più forum, cioè siti dove sia permesso postare i propri post. Quando ho trovato la possibilità di scrivere un post, aperto ai commenti, su un sito visibile e corretto, l’ho sempre sfruttata.
Comunicare può essere difficile. Tu hai trovato una tua via, notevole; gradevolmente esile, e con un eccellente rapporto concetti/kilobyte. Dati gli argomenti che tratto e le risposte di quelli che critico, temo che ora per me sarebbe controproducente aprire un mio blog. Però dopo questa tua osservazione terrò maggiormente presente la possibilità. Auguri per l’altro tuo “progetto”; come vedi la vita reale reclama -stavolta nel bene- il suo primato sulla “blogsfera”.
Menici, scusa ma no capisco per quale oscuro meccanismo, devo ripescare i tuoi commenti dallo spam che la piattaforma Bologger attua in modo indistinto. Detto questo e lette le tue ragioni non posso che rispettare il tuo modo di vivere e partecipare -direi attivamente e con attenzione- al mondo dei blog e più in generale dei social network. Tuttavia quando uno come te scrive con tanta capacità, dovrebbe e ribadisco iniziare a percorrere un filo logico, darsi uno stile e questo lo si può fare solo "mettendoci la faccia" in prima persona. Buon we.
Caro Gians, penso di metterci qualcosa più della faccia. Uso un nick, cosa lecita, per parare gli schizzi di fango sul mio nome dei malevoli e degli ignoranti. Mi chiamo Francesco Pansera, come mi firmo nei blog dove cioè è richiesto o quando dico cose particolarmente impegnative.
Va di moda usare l’espressione “metterci la faccia”, come se ciò fosse direttamente correlato all’onestà e al coraggio. Ci sono stati alcuni, anche magistrati, che per denunciare i meccanismi oscuri della strategia della tensione hanno scritto sotto pseudonimo; mentre si vedono tante gote sempre in mostra a difendere i soprusi del più forte, direttamente o fingendo di opporvisi.
Invece si considera poco il “metterci il popò”; nel senso di esporsi in prima persona alle conseguenze di alcune prese di posizione sgradite a chi ha il potere di cambiarti la vita. La distinzione è fondamentale. Un caro saluto.
io non faccio comunella con QUASI nessuno ... penso di organizzarmi per giugno, poi ci vediamo a settembre ;)
ogni viaggio può essre fatto, prima o poi
stai per farne uno STRATOSFERICO!
Dopo, nulla sarà più lo stesso
incrocio le dita in attesa di conferme
preparo il brut franciacorta millesimato :)
sono felice per la tua notizia bellissima..dita incrociate.
So che non ami Fb,ma è incredibile quello che i social network stanno mettendo in moto,si è visto nella manifestazione di ieri contro il precariato..senza Fb,manifestazione impensabile,un anno fa
Menici, tua proposta è geniale. :)
Arci, è una promessa vero?
Wild, stiamo a vedere tutto quanto è ancora in una fase preliminare.
Zelda, non vi è dubbio che fb sia un ottimo tam tam, tuttavia resta da vedere la validità delle movimentazioni di piazza, non è detto che se parte da fb sia sempre intelligente.
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