Ristabilito l'amore degli italiani nei confronti del proprio inno nazionale (a tanti è servito un giullare per conoscerne le parole) anche gli stati maggiori della Lega, hanno capito che il Và pensiero Verdiano non poteva fare presa sui nordici cuori italiani. Non bastava un timido librettista*, appartenente alla corrente neoguelfa, per etichettare il Và pensiero, uno dei simboli musicali più importanti del Risorgimento, come celebrazione alla campagna federalista. Si consiglierebbe quindi a Bossi ma anche a Maroni, (musicista di buon livello) di lasciare perdere quartine e decassillabi e passare alla musica pop. Suggerirei un "Angelo azzurro" di Umberto Balsamo, di cui riporto un passaggio certamente attraente per il cosiddetto popolo padano.
"Se sei tu l'angelo azzurro
questo azzurro non mi piace
la bellezza non mi dice
le parole che vorrei
quanti baci e tradimenti
lacrimoni e pentimenti
fan di te una donna sola che da sola resterà "
2 commenti:
è stato forte quando ha spiegato ad Umberto che "schiava di Roma" non era l'Italia ma la figura allegorica della Vittoria. Quella che porge la chioma al popolo vincitore sugli austrieaci.
E' tristissimo che a spiegare questo fatto a un senatore della repubblica, sia stato uno che nasce comico e quasi pone fine alla sua carriera come un profeta.
Posta un commento