Ripropongo testi e immagini. Alla fine la mia vita è una porta girevole.
Sono le due di notte. Non è freddo questo settembre.
Le mani tra le ginocchia sorprendono il mio sonno.
Mi svegliano intorpidite tra le ossa magre.
Strofino le palpebre psichedeliche.
Luci, ombre e bagliori si mescolano a brutti sogni ancora in onda.
Ma sono le due, non ho ancora sognato.
Mi siedo al buio, lontano dalla luce,
quella che magari alla stessa ora ti ha portata via.
Sangue uguale al mio. Mi allungo sul tappeto,
fino a risultarne una trama smagliata.
Con rasoi conficcati come rimorsi e quest'ultimo insuccesso: manco l'ultimo saluto. Allora starò sveglio ogni notte alla stessa ora,
a pensare stratagemmi e autodifese: gli strani attrezzi di chi,
in qualche modo ancora vive.
4 commenti:
Bellissimo questo post...lo ricordavo...ero passata per augurti un Buon Natale caro Gians
Io lo leggo per la prima volta. Di sasso.
La mia portagirevole deve avere qualche difetto. Va a scatti.
Fly, buone feste cara mia.
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