lunedì 29 novembre 2010

Stupido quarantenne




Ci sono vari momenti, in cui vorrei parlare con lei*. Troppo lontana e irraggiungibile come è, con la metà dei miei anni, che trovo quasi impossibile non pensare alla frase più bella sull’avere vent’anni scritta da Guccini. Eppure non riesco a dirgliela, perché una parte di quel senso è “A vent’anni si è stupidi davvero”, e lei è lontana, troppo presa dall'infaticabile smania, tutta ventenne dell'onnipotenza quindi non la capirebbe; anzi si sentirebbe offesa. Vorrei dirle per questo che l'apparenza è niente, come pure le aspettative altrui, comprese quelle dei suoi genitori che la immaginano già laureata, è nulla, in confronto alla serenità restituita, dall'ammettere che in realtà per se stessi si ha un diverso progetto di vita, e che di esami all'università in effetti, si è dato solo i primi tre, per poi passare alla finzione. Vorrei dirle che non deve avere paura di nulla, è la sua vita.

*persone è fatti raccontati non sono puramente casuali

7 commenti:

flyhigh ha detto...

e allora diglielo, il tempo passa in fretta e poi restano solo rimpianti!!

Alberto ha detto...

Se vuoi diglielo, ma molto probabilmente non capirà. Lo capirà solo dopo, quando non avrà più ve3nt'anni.

Gians ha detto...

Fly, oramai per sovvertire la mia stupidità quarantenne, credo che non mi resti altro da fare.

Gians ha detto...

Alberto, possibile anche quanto dici; in effetti, i consigli degli adulti lasciano sempre il tempo che trovano, almeno agli occhi dei più giovani.

Camilla ha detto...

Mica è vero... Solo che a volte abbiamo - per lo meno, io ce l'ho, penso anche gli altri - il desiderio di sbagliare per conto nostro, di dire "forse a me riuscirà". E poi ci sono momenti di orgoglio per cui non vuoi dare ragione all' "adulto" anche se sai che ce l'ha... Ma non devi pensare che quello che dici non arriva a destinazione, perché se c'è stima, ci arriva.

Gians ha detto...

Cami, bentrovata, dicevo appunto che ci sta una lontananza che farebbe apparire le mie argomentazioni come la solita solfa da adulto, per questo dovrei trovare prima il modo d'avvicinarmi.

Anonimo ha detto...

Dipende dal rapporto che hai con lei. Dalla fiducia.
Capisco quello che scrivi: io mi ritrovo spesso a pensare le stesse cose riguardo a mio figlio, ma non posso esimermi, nel contempo, dallo spronarlo a fare almeno l'indispensabile per poter decidere, poi, con assoluta serenità.
Quindi vai, Gians: lo avessi avuto io un amico come te.
Buona giornata. :*