venerdì 12 novembre 2010

Stupidità




E va bene si può criticare di tutto anche un tatuaggio stupido come lo stemma del terzo reich impresso su un avambraccio, un "mamma perdonami" a ricordo della patria galera, un padre pio gigantesco sulla schiena: ognuno ha i suoi gusti. Ma che un medico chirurgo si rifiuti per coscienza e abbandoni la sala operatoria alla vista di un simbolo nazista, francamente mi pare più stupido del tatuato stesso.

49 commenti:

Arci ha detto...

Il medico ha fatto benissimo:
1- perchè non sarebbe stato sereno, avendo motivi di credere che il nazista odiasse chi lo stava salvando;
2- se, nonostante la sua perizia medica, il nazista fosse morto, qualcuno avrebbe accusato il chirurgo di averlo curato male.

Inoltre il servizio sanitario è stato reso egualmente.

Gians ha detto...

Arci, sono totalmente in disaccordo; le motivazioni che porti paiono più delle giustificazioni a supporto di una persona ancora comprensibilmente scossa dalla shoah che non verso un medico che alla fine della fiera non ha rispettato il suo giuramento.

Arci ha detto...

essere scosso per la shoah non mi pare una colpa. Il giuramento non c'entra, stavano in ospedale: non era l'unico in grado di operarlo. E' stato prudente. Ed anche coerente, perchè devo salvare uno che mi vuole ammazzare?

Gians ha detto...

Arci, quella persona non ha scelto di fare il falegname (con tutto il rispetto per i falegnami) ma di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno, prescindendo da etnia, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario. Sull'ultimo passo del tuo commento non dico altro, se non che mi pare troppo.

Lucien ha detto...

Una scelta criticabile anche se comprensibile. Da quello che si legge si intuisce che l'ha fatta sapendo che c'era qualcun altro che poteva prendere il suo posto.

teddy ha detto...

Io azzarderei un giudizio solo se fossi ebreo. C'è un coinvolgimento emotivo che, diversamente, non si può comprendere. E sappiamo che il perdono (non è un giudizio di valore, il mio, ma solo una constatazione) è del tutto estraneo alla cultura e alla tradizione ebraica.

Gians ha detto...

Lucien, un medico che sceglie i pazienti secondo la sua coscienza dovrebbe dedicarsi ad altro impiego.

Gians ha detto...

Teddy, nessun giudizio in merito ma solo una accusa di stupidità. Per il resto vessazioni e soprusi di ogni ordine e grado non le hanno subite solo il popolo Ebraico, ma come giustamente sottolinei loro hanno qualche difficoltà in più col sentimento del perdono. Fatte salve le proporzioni mi viene in mente un certo Giovanni Battista Lorenzo Borgino, più comunemente detto tra gli abitanti sardi: Su Bigginu, che tradotto, significa il diavolo. Il Bogino era l'Hitler piemontese incaricato da Carlo Emanuele terzo di annientare con ogni mezzo i simboli i riti e più in generale la cultura Sarda. Immagina che dal 1993 il popolo sardo commemora la cacciata dei piemontesi dedicando una giornata di festa denominata "Sa die de sa Sardigna" questa giornata serve a commemorare le vittime della soppressione. Ho fatto questo pippone per dire con più leggerezza che non è indispensabile essere Ebrei per capire. Per capire basta essere in una posizione di debolezza, esattamente come chi si sottopone alle cure di un medico.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con gians
basta pensare ad emergency, o a médecins sans frontiéres...
il malato va curato
giuramento di ippocrate!

teddy ha detto...

Il giuramento di Ippocrate prevede di operare secondo "scienza e coscienza" e per questo, in medicina, più che in ogni altra professione, è praticata l'"obiezione di coscienza". Quanto agli obblighi che assume, un medico si obbliga nei confronti dei suoi pazienti, non di chiunque, men che meno di chi non accetta come tale. E, francamente, a me sembra poco rispettoso tacciare di stupidità chi manifesta, sapendo che questo non sarà determinante per la vita del paziente, un problema di coscienza nel prestargli le proprie cure.
Credo che, da un punto di vista deontologico, andrebbe giudicato con favore e non viceversa.
Ma si sa: quando si tratta di ebrei, inevitabilmente il metro cambia.

frine ha detto...

Io quel medico, almeno un po', lo capisco (dovrei essere ebrea per capirlo fino in fondo) e non credo che sia stato stupido o incosciente; probabilmente ha sentito che doveva qualcosa al suo popolo e, accertatosi che il tatuato poteva essere operato da qualcun altro, ha passato la palla. Io ho rispetto per un uomo così, non si è nascosto dietro una fredda regola e ha dato retta al suo cuore.

Gians ha detto...

Ww, giuramenti a parte ci sarebbe di mezzo una dose di umanità che un medico non dovrebbe -viste le sue capacità- dimenticare.

Gians ha detto...

Teddy e Frine, mi scuserete se rispondo in modo univoco a entrambi, lo faccio in primis perchè farlo probabilmente non mi capiterà più e in secundis per via del fatto che avervi contemporaneamente in questa discussione mi onora. Personalmente trovo rispettabilissimo pensare che oltre alla obbiezione di coscienza esista l'omissione di soccorso, reato per il quale, chiunque e non solo per i medici, esiste una condanna. Ora non mi si dica che un'altro medico in seconda battuta era pronto a operare al posto del medico con qualche problema di coscienza, questa è una banale ipocrisia. Facciamo l'ipotesi che tale medico dinanzi ad un incidente stradale grave si fosse trovato lo stesso personaggio nazista moribondo dentro la sua auto, sarebbe intervenuto? secondo la vostra logica avrebbe fatto bene a non farlo, ma allora vi chiedo; dove sta l'umanità, il rispetto della legge? siete per caso dell'idea che il rancore Ebreo possa sempre e comunque essere giustificato? io credo di no. Con rispetto,

Gians

flyhigh ha detto...

Arrivo tardi Gians e non ti nego che stamattina quando ho letto sono rimasta perplessa...chi fa il medico dovrebbe avere come unico pensiero salvare vite umane, a prescindere da come queste la pensino e da cosa abbiano commesso e se non si e'capaci di prescindere da cio', allora non ha senso dedicarsi a una professione del genre.

Mk ha detto...

Sono d'accordo con Gians.Dobbiamo prescindere da simboli razza e colore.E' come i leghisti che hanno pagato solo la mensa agli italiani.Serie A e B.O come dare fondi statali sono alle scuole private.Come avviene.In questo stato l'unica regola è quella che si può cucire ed interpretare a seconda delle occasioni.

Gians ha detto...

Fly, il movente del post è nato dalla tua stessa considerazione.

Gians ha detto...

Moni, ti invito anche a prendere in considerazione quanto espresso in tutta la discussione, ma sono certo lo hai fatto. lo dico per non prendere alla leggera quanto espresso da Teddy e Frine: l'antisemitismo è sempre latente, come pure il suo contrario.

Tess ha detto...

prima lo operi e lo guariscio salvi, a seconda dei casi, poi un bel calcio in culo

Mk ha detto...

Ho letto e mi sono schierata con te.Semplice come non lo è invece il discorso.La diffidenza verso il diverso c'è sempre, secondo me è innata , ce la portiamo dentro perché la differenza è adattamento all'altro e l'adattamento è cambiamento.E molti non lo accettano:si tende a conservare lo status quo come diritto acquisito senza capire che aprirsi al cambiamento è necessario per non morire.E il cambiamento prevede l'accettazione della diversità, qualunque essa sia anche se porta alla mente spiacevoli eventi e non ci autorizza ad emarginare o lasciar morire qualcuno perché non è come noi.

Marcoz ha detto...

"l'antisemitismo è sempre latente, come pure il suo contrario"

Domande.
Come può essere latente (in tutti noi, suppongo) il "contrario dell'antisemitismo"? Ma, soprattutto, con questo contrario, cosa si intende?

teddy ha detto...

Se proprio vogliamo fare un processo, allora diamo almeno uno sguardo agli atti.
BERLINO - Un chirurgo ebreo ha abbandonato la sala operatoria dove si preparava a operare un paziente quando ha scoperto che l'uomo aveva lo stemma del Terzo Reich tatuato su un avambraccio. Secondo quanto scrive venerdì il tabloid Bild, il chirurgo, 46 anni, si è accorto del tatuaggio del paziente (36 anni) - l'immagine di un'aquila imperiale sopra una svastica - quando era già tutto pronto per l'intervento.

COSCIENZA - A quel punto, il chirurgo ha spiegato che la sua coscienza non gli permetteva di eseguire l'intervento, ha lasciato la sala operatoria e ha detto alla moglie dell'uomo: «Non opererò suo marito, sono ebreo». L'operazione è stata eseguita da un altro chirurgo, conclude il giornale. (fonte: Ansa)


Parlare di omissione di soccorso, mi sembra paradossale.
Ipotizzare che quello stesso medico non avrebbe soccorso quell'uomo se non avesse avuto alternativa, mi sembra malafede.
Parlare di rancore ebreo mi sembra offensivo, oltre che un "pochino" antisemita. Non credi? Ma questo ciascuno lo giudica secondo la propria sensibilità.
Grazie, comunque, per gli apprezzamenti.

Marcoz ha detto...

In attesa della replica alla richiesta fatta precedentemente, io proverei a vedere la questione in modo più generale, dimenticando per un attimo il nazista e l'ebreo. Quindi, ci si dovrebbe domandare se un chirurgo, tolte l'emergenza e la insostituibilità, debba essere obbligato a operare un dato paziente, oppure ha la facoltà di astenersi (metti il caso che si ritrovi sul tavolo operatorio il tizio che ha scoperto, una settimana prima, nell'armadio di casa e che gli ha scopato la moglie: il trascorso tra i due non favorirebbe certo le condizioni ideali in cui un intervento dovrebbe essere affrontato).

missminnie ha detto...

gians, anche i medici tedeschi avevano fatto il giuramento d'ippocrate e avrebbero dovuto curare, guarire, lenire ferite, non fare distinzioni di sesso, religione e quant'altro. eppure mi pare che non l'abbiano fatto. approvo il medico ebreo : non se la sentiva e ha detto ad un altro opera tu. non l'ha lasciato morire : se non altro non si è comportato come i medici tedeschi con il suo popolo.

Gians ha detto...

Tess, come sbrighi tu le questioni, mai nessuno. :)

Gians ha detto...

Moni, più che schierati preferisco pensare che tu la pensi come me.

Gians ha detto...

Marcoz, il contrario dell'antisemitismo è probabilmente un sentimento che in molti di noi portiamo dentro come senso di colpa per quello che gli Ebrei hanno dovuto subire, questo atteggiamento non deve però occultarci comportamenti scorretti come secondo me è stato questo.

Gians ha detto...

Teddy, non volevo offendere nessuno, e poi quì stiamo dialogando mi pare civilmente quindi non si tratta di un processo. L'omissione di soccorso è stata ventilata anche oggi su un articolo di Repubblica, ma è stato osservato che pure l'esibizione di simboli nazisti è reato, quindi diciamo che in sostanza non ci sarà nessuna denuncia. Circa l'ipotesi con cui mi accusi di malafede e antisemitismo, prendo in prestito le tue parole nel primo commento: "E sappiamo che il perdono (non è un giudizio di valore, il mio, ma solo una constatazione) è del tutto estraneo alla cultura e alla tradizione ebraica." lo hai detto tu e secondo questa logica la mia ipotesi e anche "il rancore ebraico"si avvicinano più al tuo pensiero di quanto non immagini, anche se ho detto all'incirca le stesse cose ma in modo più colorito.

Gians ha detto...

Marcoz, in questi casi si potrebbe fare come suggerisce Tess, prima lo si cura e poi lo si riempe di calci nel culo. Tuttavia sono del parere che certi lavori impongano un livello di professionalità che superi ogni tipo di sentimento.

Gians ha detto...

Miss, la guerra è finita da oltre 60 anni, non sarebbe ora di piantarla da entrambe la parti?

Gians ha detto...

Per tutti, per rispondervi sono in terrazza agganciato al segnale wi-fi del mio vicino di casa, ho dimenticato il pagamento di alcune bollette Tiscali. Scusatemi se sarò presente a macchia di leopardo.

frine ha detto...

Gians, l'omissione di soccorso in questo caso non esiste; il chirurgo ha lasciato perchè sapeva che qualcun altro avrebbe operato al suo posto e il paziente non correva nessun pericolo di vita.
A sembra molto umano che un medico, senza mettere in pericolo una vita, si rifuti di operare uno con una svastica tatuata.
P.S. In materia di perdono e cultura ebraica, consiglio la lettura di un libro di Simon Wiesenthal, Il girasole, Garzanti.

Cleide ha detto...

Come già detto certi mestieri dovrebbero andare oltre le remore imposte dalla coscienza. Dagli errori ed orrori del passato bisognerebbe imparare e non perseverare nell'errore. Ma talvolta siamo caporali e non uomini.
Un saluto Gians .)

Arci ha detto...

"rancore ebreo" è proprio una brutta espressione. Serve ad invertire i ruoli, dire che la vittima è cattiva. Con la conseguenza che se l'è meritata.

E' argomento da razzista.

Chi l'ha usata (sei stato tu GIANS?) faccia ammenda.

Marcoz ha detto...

Senso di colpa? Non so quanto sia radicato questo sentimento nell'inconscio collettivo e se davvero può essere usato per far passare in secondo piano certi errori (io mi chiamo fuori: se devo dare della testa di cazzo a qualcuno, me ne frego se è ebreo o no), ma non me ne curo un granché. Infatti, con l'esempio del medico cornuto che ho fatto, mi pare di essere andato oltre e di aver aperto uno scenario che prescinde casi particolari.
La soluzione (cura e calci) che mi viene suggerita, comunque, è surreale, come minimo; mentre il modello "professionalità oltre ogni sentimento" manca di elementi argomentativi affinché io possa valutarla come si deve (magari ci fosse i robot, in certi casi).

gians ha detto...

Frine,grazie per i consigli di lettura.. solo una cosa; va a finire che questo chirurgo diventa un eroe per aver omesso di operare e quindi di sbagliare.

gians ha detto...

Cleide, bentrovata.

AlterEgo ha detto...

io non mi fido dei resoconti giornalistici. Sono troppo spesso fatti per catturare l'attenzione del lettore e così danno risalto al dettaglio che maggiormente funge allo scopo. Ora, se in quella sala operatoria era già assicurata una pronta alternativa al medico obiettore, l'enfasi data alla notizia del rifiuto ha un senso se funzionale a porre in risalto il simbolismo del gesto in sé. Se utilizziamo quella stessa enfasi per mettere in dubbio la professionalità del medico, richiamando etica, giuramenti e, persino, conseguenze penali, commettiamo, noi lettori, un errore.

gians ha detto...

Arci, non ho problemi a fare ammenda anzi,mi scuso se questa espressione ha urtato qualche sensibilità, non senza però ricordare il rancore Sardo nei confronti di Bruno Pizul per la telecronaca di Cagliari Inter in semifinale di Uefa. ;) Puoi capirmi vero?

Mk ha detto...

Gians...'e fatt sta fine?:DDDDD

Gians ha detto...

Marcoz, a sostegno della professionalità necessaria in questi casi ti riporto un link lasciato da Arci da parte di Barbara: http://fiammanirenstein.com/articoli.asp?Categoria=3&Id=2461

Buona domenica

Gians ha detto...

Alter, quasi sempre noi invece stiamo a commentare dei resoconti giornalistici, lo facciamo per scavare a fondo e trovare qualcosa di diverso da apportare alla notizia, i blog servono anche a questo non credi?

Buona domenica.

Gians ha detto...

Moni, che brutta fine. :))

Buona domenica

Marcoz ha detto...

Letto l'articolo. Gians.
A mio avviso, non dirime la questione e, soprattutto, non mette in discussione la professionalità del medico. Tra l'altro la Nirenstein dice "io avrei operato" e non "il medico doveva operare" (e, comunque, sarebbe stata solo una sua opinione).
Questo è un caso che cade all'interno di quella sorta di "terra di nessuno" che sta tra il rispetto del patto sociale (dovere formale e dovere morale) e la libertà di coscienza e di azione non positiva dell'individuo, e va analizzato a dovere (dimenticando sempre, l'ebreo e il nazista).

Aggiungo, solo per la cronaca, che io avrei operato, se solo mi fossi ritenuto in condizioni emotive adeguatamente stabili.

Gians ha detto...

Marcoz, "Questo è un caso che cade all'interno di quella sorta di "terra di nessuno" Mi piace questa espressione, e se nel tentativo di metterci piede ho calcato troppo la mano, mi scuso.

nicbellavita ha detto...

Umanamente capisco il medico. Il mio cuore è con lui, la ragione nicchia.

Marcoz ha detto...

"calcato la mano", "mi scuso"?!?

Marcoz ha detto...

Però, quando, nei commenti, metto le virgole a stracazzo, qualcuno potrebbe anche farmelo notare, perdio!

Gians ha detto...

Marcoz, io non mi limito alle virgole, quindi lascia stare parti in vantaggio.

Gians ha detto...

Nic, alla faccia della "nicchia". Bentrovata.