Non saprei voi ma a me, la parola "propaganda" ogni volta che la sento mi puzza di vecchio, di termine naftalinico, d'inchiostro al piombo di balconi arrugginiti, di piazze gremite, ti tivù a due canali, di logge massoniche di infima specie. Insomma un vocabolo da affidare sotto chiave all'accademia della crusca solo per mantenerne la memoria. Mi risuona ancora in mente, forse perchè dopo una lunga chiacchierata, con il mio collega Gabriele appena trasferitosi in Italia dalla sua ex sede di Bucarest, ai suoi racconti sulla Romania non riuscivo ad associare altro. Per lui invece sino all'89' era cosa normale che la tivu, fosse solo pubblica e dal palinsesto limitato ad un telegiornale era cosa scontata che i suoi viaggi fossero limitati al blocco sovietico. Mi dice: Solo nell'84 mi resi conto dopo l'arresto di un mio fratello che qualcosa non andava. Con la mia solita curiosità gli ho chiesto cosa avesse fatto. E lui: Ascoltava Radio Free Europe. Ecco a volte per capire meglio a cosa non si può rinunciare, si devono ledere le libertà di chi, da troppo per scontato di meritarsela a vita.
venerdì 23 luglio 2010
Bucarest solo ritorno
Non saprei voi ma a me, la parola "propaganda" ogni volta che la sento mi puzza di vecchio, di termine naftalinico, d'inchiostro al piombo di balconi arrugginiti, di piazze gremite, ti tivù a due canali, di logge massoniche di infima specie. Insomma un vocabolo da affidare sotto chiave all'accademia della crusca solo per mantenerne la memoria. Mi risuona ancora in mente, forse perchè dopo una lunga chiacchierata, con il mio collega Gabriele appena trasferitosi in Italia dalla sua ex sede di Bucarest, ai suoi racconti sulla Romania non riuscivo ad associare altro. Per lui invece sino all'89' era cosa normale che la tivu, fosse solo pubblica e dal palinsesto limitato ad un telegiornale era cosa scontata che i suoi viaggi fossero limitati al blocco sovietico. Mi dice: Solo nell'84 mi resi conto dopo l'arresto di un mio fratello che qualcosa non andava. Con la mia solita curiosità gli ho chiesto cosa avesse fatto. E lui: Ascoltava Radio Free Europe. Ecco a volte per capire meglio a cosa non si può rinunciare, si devono ledere le libertà di chi, da troppo per scontato di meritarsela a vita.
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13 commenti:
che bell'acqua al mio mulino !!
solo sentendo storie di sopraffazione dalla viva voce di chi ha vissuto sotto un regime comunista si può capire quanto sia cretino chi ancora si professa tale.
ce l'hai il tel sottomano?
Attenzione però caro mio Arci, dal mio post si dovrebbe capire che per il collega si è aperta una finestra in un antro di mente oscurato per decenni dal regime, e che a lui oramai appariva del tutto normale. Solo l'arresto del fratello gli ha aperto un cassetto della memoria, chiamato libertà.
peggio mi sento, caro.
Nella mente dei ns. cretini non si è aperto nessun cassetto. Eppure sono 20 anni che il muro gli è caduto addosso e loro non se ne sono ancora accorti.
Il muro nelle loro teste lo impedisce.
;))
Siamo sulla buona strada. Quando si sente dire che "la libertà di stampa non è un diritto assoluto"... non resta che sperare nell'Islanda.
Arci, ti vengo incontro una volta per tutte, così nessuno mai come già capitato in passato potrà sentirsi insultato dalla parola "cretinismo" che tu spesso usi come un piccone per identificare un certo pensiero finto-liberale. Fai nomi e cognomi, nomi di blogger, esempi. Insomma facci capire meglio, hai carta bianca, e non rispondermi come Totò. ;)
Lucien, non ho paura, dico davvero, non credo che si sia a quel punto. Poi mi piace ricordare che la libertà è un bene da conquistare ogni giorno, darlo per acquisito come ho sottolineato al mio collega, ci offusca la mente, invece si deve essere vigili, perchè la libertà è come l'aria in una piccola stanza, che più s'affolla di gente, più si ha bisogno d'aprire le finestre.
la libertà è bene troppo prezioso caro gians
...per sprecarla e usarla come alibi. Tess mia, non penserai abbia saltato il fosso?
credevo avessimo conservato la memoria storica del fascismo del secolo scorso e dei metodi del minculpop
il guaio è che ci dimentichiamo troppo in fretta le cose
per lo meno, molti di noi lo fanno
credevo avessimo conservato la memoria storica del fascismo del secolo scorso e dei metodi del minculpop
il guaio è che ci dimentichiamo troppo in fretta le cose
per lo meno, molti di noi lo fanno
Non avevo visto, e la famigerata parola propaganda l'ho adoperata nel titolo stamattina. Avrai visto. Ciao.
Ww, hai riportato un acronimo, cui invece in molti ci si è dimenticati, per rispolverare questi metodi è sufficiente tornare indietro di circa 20 anni e dare un occhio oltre la vecchia cortina di ferro.
Alberto, sono un attimo assente dai blog, ma ora cerco di riprendere il filo, corro a leggere.
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