Ho sempre immaginato i blog come delle enormi vasche piene di pesci. Si parte dai più piccoli che si muovono all'unisono per simulare un unico gigantesco pesce. La strategia davvero ingegnosa, nasconde però il pericolo d'essere issati tutti contemporaneamente da un'unica rete (blogger collettivi). I pesci enormi poi sono quasi sempre almeno apparentemente i meno pericolosi, si nutrono di organismi microscopici, ma non meno vitali (i commentatori). Ci sono poi i pesci fuor d'acqua, (blogger come me) che scrivono come diceva Sciascia "perché mi piace scrivere. E mi piace scrivere perché facendolo mi sento vivere oltre che esistere". Ecco, questi blogger, durante il loro viaggio lasceranno qualcosa di autentico e personale coscienti del fatto che come diceva Saramago: "Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono". Tutti gli altri resteranno impigliati nella rete, o troppo occupati a mangiare milioni di commenti per alimentare la propria smisurata e incontrollata mole. Hailoro.
Banausia
8 ore fa
25 commenti:
Le citazioni letterarie sono quanto mai appropriate. Vedo anche una velata critica a certi blog collettivi.
Mi chiedo che blogger sono, certamente non curo la quantità.
Anzi quando i commenti aumentano ho difficolatà a gestirli, qualcuno non gradito è stato anche allontanato.
Una commentatrice, che è pure un'amica, mi dispiace non vederla più.
Sarò fuor d'acqua pure io?
Di sicuro sono un pesce fuor d'acqua (e di testa) anch'io, che cambio mare spesso per paura di essere inseguita dai miei fantasmi.
Mi bastano pochi pesci che nuotino accanto a me, e che mi vogliano bene.
:)
cara bellaN, potremmo nuotare insieme ma siamo entrambi fuor d'acqua ;)
come si fa ?
A te piace scrivere, a me piace parlare delle cose che più mi piacciono. In fondo siamo simili.
Neanche io so che tipo di blogger sono. Sicuramente schizzofrenica, a tratti travolta dall'ansia o dall'apatia. Con la necessità di scrivere e l'angoscia di farlo, compressa in attesa di riprendere il viaggio dopo un'ennesima tappa.
poi ci sono i blog gemellati che hanno gli stessi pensieri :-)
Arci, per uno come me, sempre in affanno per mantenere un minimo di contatti tra i bloggers a cui più tengo, essere accusati di passare notte e dì a spasso per blog, certo non può che farmi sorridere, io che quando va bene, scrivo dalle 18 alle 24. Per il resto io tengo alle persone che hanno pensieri loro da sottoporre, e quelli stanno tutti sulla mia blogroll che a presto subirà anche qualche leggera modifica.
Nic, sono tue scelte, io davvero alle fughe non sono d'accordo, ma capisco che a volte le alternative possano essere poche. In ogni caso d'amici con cui fare le bolle, sai bene che a te non nè mancheranno mai.
Jazz, con tutta la gloria che ognuno di noi dedica a se stesso, dirmi che, si è quasi simili, mi pare troppo vezzeggiativo. Tuttavia, e sempre rimanendo nell'ottica del viaggio saramandiano, effettivamente nel bene o nel male, abbiamo in comune il fatto che noi si scrive sulla nostra pelle. Credo che per questo, sarai linkato sulla mia blogroll.
Efesto, ti ho mai detto che per scrivere faccio questo: apro una pagina text edit, un sito d'informazione, copio e incollo, aggiungo qualche mia stronzata e il gioco è fatto. Diversamente, e sono i post a cui più tengo, apro sempre la pagina bianca, stappo una birra, accendo una sigaretta, e forse.. se tutto è stato fatto con la giusta dose di ottimo umore o ancora meglio di pessimo, allora viene fuori ciò che davvero avevo in mente.
Tess, allora quando sono anni che ci si legge a vicenda ti spieghi anche come mai ci sia una tale sintonia. Bacio. :)
Ricambio volentieri.
:-)
Jazz, è un piacere.
Allora è una cosa comune che l'ispirazione abbia bisogno di una goccia d'alcol (io preferisco un bicchiare di vino!) e una sigaretta!
Buona notte compagno di vizi ;)
Efesto, Non piacciono a lungo né vivono le poesie scritte da chi beve solo acqua. (cit)
E' vero: quando bevevo (nei limiti) scrivevo cose più intelligenti. Adesso che l'ortopedico mi ha detto di perdere anche la pelle, mi sento fortemente penalizzata.
Scrivo cretinate e le scrivo anche controvoglia.
D'altronde Orazio scrisse le sue opere ciucco di Aglianico del Vulture. :)
chissà perchè la morte di Saramago ci stimola questi pensieri sui blog... ma anche a me è successo
Nic, va bene devo essere io a dirti che non scrivi cretinate me che anzi a volte sono storie di vita talmente intime che si ha paura a entrarci.
Granturchese, non saprei, forse perchè tutti noi si è ammirato tanto il suo modo di scrivere. Benvenuto.
ciò che mi piace dei blog è la libertà...liberi di avere uno spazio dove scrivere quel che si vuole, quando si vuole, andare atrovare gli amici, fare solo cose che facciano stare bene
Hai letto il bell'articolo di Saviano su Saramago?
Non so a ch categoria appartengo. So solo che ritengo lo scrivere nel blog come una terapia. Leggo il mondo, lo decifro e lo scrivo. Poi grazie ai commentatori e agli altri bloggers tappo le falle e ricucio le incongruenze. In questo senso i blog collettivi forse non dovrebbero essere chiamati blog: esistono diari collettivi?
p.s.
OT, mi spiace Gians io parto oggi e non ho avuto il tempo neppure per andare al mare, figurati al cinema! Ma alla prossima ti prometto che ci provo!
Cmq mi sa che sono stato io a portare la pioggia in sardegna eh.. :)
Fabri, va bene facciamo per la prossima volta, io domani sera sarò ad Amsterdam non è che ti vien meglio incontrarci da quelle parti? :)
Zelda, la vivo allo stesso modo. Un abbraccio.
Sam, che rabbia, ieri ero impegnato in un matrimonio, no ho avuto manco il tempo per passare in edicola, ora lo recupero in rete. Grazie per l'informazione.
Posta un commento