In una domenica pomeriggio triste, ma non per questo funestata dal motivo dell'incontro, mi ritrovo a discutere sul "sogno" che spinge alcuni genitori a indirizzare i loro figli in quel rutilante mondo che è la tivù. Non essendo un genitore, ascolto con attenzione, e il quadro che mi si definisce somiglia in tutto, a quanto già immaginavo. Mamme e papà posseduti dalla sindrome di Lele Mora, forgiano piccoli talenti. Maschietti di cinque anni in canottiera e già interamente tatuati. Bambine della stessa età, tutto il santo giorno saltellanti in cucina con pantacollant rigorosamente Danza e dal pensiero unico: "quella stronzetta del primo anno d'asilo chi crede di essere? " Fossi genitore ci "perderei" dei bei quarti d'ora -ho pensato tra me- a spiegare al pargolo, che ci sta una bella differenza tra la realtà della vita che si fa show, e uno show che rimpiazza la vita, con cavie consapevoli che alla vita rinunciano in cambio della popolarità. Ma chi lo spiega ai genitori?
L'Angolo del Rockpoeta®: "Oggetti"
1 ora fa
24 commenti:
i genitori preferiscono picchiare i maestri, piuttosto
che rimproverare i propri figli.
Io preferisco picchiare i blogger, quando li incontro :-)
visto che ci tengono così tanto, potremmo mandare i genitori in tv e salvare le nuove generazioni
Egine, ricordo bene che per ogni nota sul diario, a me si aprivano le porte degli inferi, non dico si debba tornate a questo, ma qualcosa è cambiata, e a me pare in peggio.
Ugolino, potevi farlo ieri pomeriggio e non hai colto l'occasione. :)
Metro, stante la generazione degli anni ottanta, malata di tv privata e reduce da questa, credo il guaio si sia ormai propagato anche su altre fasce d'età, a chi quindi spetta trovare il buonsenso?
in effetti c'è bisogno di qualcuno al di sopra, che sappia trovare le parole giuste per toccare le corde degli italiani... che ne dici del principe cantante?
Mi hai fatto venire a mente il film "Bellissima" con Anna Magnani che portava la figlioletta bruttina al concorso di bellezza, mettendola in ridicola fino alla sofferenza.
Diciamo che questo costume va al di là dei nostri giorni. Certo che oggi ci sono dei casi limite. Per esempio le mamme che portano ai concorsi di Missqualchecosa le figlie e per promuoverle arrivano a concedere i loro favori e fin qui, per quanto discutibile passi, certo che se arrivano a vendere le figlie, allora....
Quante frustrazioni bisogna avere per riversare così tante aspettative su dei bambini?
Metro, ci ridi e ci scherzi come pure a me piace fare, ma la realtà è sicuramente molto simile a quella che descrivi, anzi a volerci ricamare sopra, la tivù italiana non si è mai discostata troppo dalla monarchia informativa, e in quanto tale, abbisogna di principi e starlette piuttosto che di ruoli puramente informativi.
Rossaura, una delle mie domande di ieri pomeriggio, cercavano di carpire l'estrazione sociale, intesa come livello intellettuale dei genitori portati in esempio, e poi da me circoscritti in questo post come larga maggioranza. Credo molto dipenda da questo.
Giansino scherzarci è l'unico modo che conosco per esorcizzare quello che mi spaventa non poco, e cioè esattamente quello che scrivi. E purtroppo non intravedo possibilità di invertire la tendenza: stiamo diventando irrimediabilmente bidimensionali, formato lcd
Metro, un modo ci sarebbe e noi lo stiamo giù utilizzando. Sono certo che tu come me, in questo momento se non hai la tivù spenta, l'avrai di certo accesa come una cornice in attesa di un contenuto. Non vorrei tuttavia demonizzarla oltre quanto meriti, ricordo infatti che è uno strumento in mano a noi, e non il contrario.
infatti lo strumento in questo momento è spento perchè non c'è niente che mi interessi stasera. purtroppo la sua logica non è quella di informare, di approfondire, ma di deformare la realtà per far vedere quello che la gente preferisce credere. è l'unico modo per vendere. noi che possiamo fare Gian di fronte all'esercito di quelli che ora stanno guardando il grande fratello? quelli che scambiano le elezioni per delle nominations?
Quoto Ugolino. :)
A parte gli scherzi, quando l'unno era un unnetto immaginavo di mandarlo allo Zecchino d'Oro, ma capii subito che mio figlio stava al palcoscenico come Attila ad un ricevimento di gente civile.
Anche a me è tornato in mente "Bellissima", il film della Magnani.
Buona giornata, Gians: stamattina ho fatto le veci del gallo. :)
Metro, in questi giorni che sono a casa, sto godendo di uno spettacolo ancora non visto: il Tg di Minzolini, non credevo si potesse arrivare a tanto...
Enne, il tuo canto non è riuscito a svgliarmi, buona giornata anche a te e all'unno. ;)
distinti saluti a tutti ;)
Arci, saluti a te, ma che ti prende, sei di fretta? ;)
Saluti indistinti no?
:)
:) Enne, ho preso una settimana di ferie per partecipare all'ozio, speravo che in blogger più attivi, e invece nulla. :)
Potremmo pensare ad un bel programma televisivo su questo argomento, no?
;-)
Amatamari, a te la scelta del conduttore. ;)
Arrivo tardi, ma già m'è bastato leggere il primo commento. Mi sono fermata a quello. Avrei usato un milione di parole per esprimere lo stesso concetto che egine ha riassunto in una frase.
Meglio così.
Ti lascio solo un bacione.
Capa mia bella, non vorrai recuperare tutto in pochi istanti? :) Bacione a te.
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