lunedì 29 settembre 2008

Chanel



E' sempre difficile scegliere un regalo di compleanno, poi se non si tratta di un coetaneo lo diventa ancora di più. Pensavo di regalargli un cd di Caparezza, ma poi mi viene in mente che lo stesso regalo glielo donai l'anno precedente. Di cravatte a pois non se ne parla nemmeno, ha l'armadio pieno, di portafogli non ne fa uso, lui usa il portaborse. Tutte le bandane che gli ho regalato ultimamente, le usa come bavagli per quelli che scrivono sulla Repubblica e anche per quelli che ci vivono. Ripiego allora sul solito profumo, lo scelgo alle rose, perchè da qualche parte ho letto che un recente studio, fatto su alcuni volontari sembrerebbe dimostrare che durante la fase "rem" questo intenso profumo aiuti il sonno, mentre quello di uova marce provochi incubi. Da quanto mi dicono, pare abbia gradito sia il dono che il biglietto d'auguri, e contemporaneamente abbia commissionato decine di litri di Chanel n°5 da cospargere su scuole e magistrature. Unitevi a me negli auguri, basta anche un pensierino.

venerdì 26 settembre 2008

Siamo balilla




A Roma il premier aveva chiesto all'imprenditore di costruire una cordata per la compagnia di bandiera. Avendola costruita, e quindi conoscendone la struttura, l'imprenditore vi fu rinchiuso con i suoi dipendenti. Per far scappare i suoi dipendenti in esubero, l'imprenditore costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi con la cera. Furbescamente, disse loro di volare il più alto possibile. Tutti allora si fecero prendere dall'ebrezza del volo e si avvicinarono troppo al sole (nella mitologia Féssi); il calore fuse la cera, facendoli cadere nel mare dove morirono. A lavoro concluso il premier pensò bene di concedersi tre giorni di "remise en forme". Tuttavia ho qualche dubbio che lui abbia un sosia, il sospetto mi viene alimentato da un annuncio apparso su molti giornali: 'Cercasi persone molto basse pettinate come gli omini del calcio balilla'.

(Fonte Gianspedia)

martedì 23 settembre 2008

Valvole




Stavo seduto a guardare il mio idraulico. Mentre lui armeggiava tra chiavi inglesi, tubi e strumenti a me sconosciuti, io pensavo d'essere un uomo fortunato, in fin dei conti l'aspettavo da sole due settimane. Tutto sembrava filasse liscio, ma d'improvviso mi dice: " mi manca una valvola di ritegno, non posso continuare il lavoro" . Devo dire, che queste parole mi hanno aperto un mondo altrettanto liquefatto ma tangibile. Il ritegno, cioè la battaglia quotidiana contro le tentazioni, l'autocontrollo, che chi più chi meno persegue, nella convinzione che a lungo termine sia garanzia di una vita sana e felice, altro non è che un modo per non mettersi mai in gioco. La totale evirazione dell'impulsività, che ognuno porta in dote dall'infanzia viene scambiata per maturità e segno di rispetto per le regole. In realtà ho paura che in questo modo, ci si neghi tutta una serie di emozioni, che solo con un consapevole saper cedere, la vita può offrire. G.B. Shaw diceva che le cose più belle della vita o sono immorali o sono illegali oppure fanno ingrassare. A questo punto, era doveroso da parte mia prendere una decisione. Bene l'ho presa.

sabato 20 settembre 2008

Poker




Quando siedo al tavolo da gioco, e ricevo le carte, una incontrollata mania fa si che le disponga sempre partendo dai cuori per poi passare a fiori, denari e picche. Anche seduto al tavolo della vita, mi rendo conto di fare altrettanto, e a volte, mi soffermo a pensare se questa simbologia abbia un senso e vada rispettata, oppure se è meglio mescolare le carte e prenderle come vengono. Il risultato della partita certo non dipende da questo, ma dalla capacità di usare tutte le carte nel modo migliore. Alla fine sarei disposto anche a mostrarle, in tal caso avrei poche speranze di vincita, ma vuoi mettere la soddisfazione di non dover mai bluffare.

giovedì 18 settembre 2008

Note stonate



E' sempre un piacere notare quanto la fantasia umana non abbia limiti. Da questa, la nostra specie ha sempre attinto a piene mani per far fronte a tutta una serie di esigenze, tese di solito soddisfare i sensi. La fantasia può davvero tanto, per esempio, creare un racconto che rapisca il lettore e lo coinvolga in un susseguirsi di vicende, che a momenti gli pare di viverle. La fantasia ci ha regalato opere d'architettura, che nemmeno il tempo potrebbe scalfire. a tutto beneficio della vista, per non parlare della fantasia usata in cucina, probabilmente una di quelle che appagano maggiormente chiunque. Poi ci sono quelle musicali, tutti i grandi compositori ne hanno composto almeno una. La sensazione che ho, è che sia una dote fondamentale in ogni uomo, certo, va usata in abbinamento a una certa dose di genio, altrimenti il rischio di mettere insieme delle note stonate come: "DI DO RE" potrebbero costringere le coppie di fatto e non, ad un minimo di trenta rapporti sessuali al mese, pena il licenziamento.

martedì 16 settembre 2008

Paragoni


Grazie Richard


Come ho fatto a non pensarci prima. Stavo in silenzio a rimuginare su tutti i problemi che affliggono il nostro bel paese, (qualcuno dovrà pur farlo) e mi dicevo: "basta qui, si fa l'Italia o si muore" . La mente mi andava oltralpe, e in quel tunnel che ci collega, i miei pensieri correvano come un camion con l'autista sbronzo. Nei miei contorsionismi mentali facevo dei paragoni di tipo architettonico, loro hanno la torre Eiffel e noi quella di Pisa, loro Versailles e noi la reggia di Caserta, noi il vaticano e loro no! e questo dovrebbe essere un uno a zero per noi, ma chissà come ho qualche dubbio. Conclusa questa analisi approfondita sulle ricchezze che una nazione orgogliosamente sbandiera, sono passato ai personaggi storici. Non vorremo mica paragonare Napoleone con la sua Waterlow al nostro Cesare, li vinciamo di certo, per poi pareggiare con gli attuali primi ministri. Se poi passiamo all'arte e alla scienza, davvero ci rendiamo conto che non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. Certo probabilmente, per troppo tempo ci siamo cullati su questo aspetto, il lavoro di Mazzini, Cavour e Garibaldi non era eterno, e un minimo di manutenzione si doveva pur dare, ma continuo a credere che comunque, a quelle basi mancava qualcosa, e qui innegabilmente usciamo sconfitti. "Liberté, Égalité, Fraternité" .

domenica 14 settembre 2008

"Squola"




Ero pronto a scrivere di sensazioni e ricordi legati a profumi di sugo provenienti dalla cucina e rumori di coltelli pesanti che tagliavano la carne. Di Domeniche dedicate al riposo, dove la delicatezza di una madre, pur di non svegliarmi, badava bene a non sbattere la scopa mentre spazzava i pavimenti. La sveglia della Domenica era per le dieci, subito dopo la colazione, la doccia e il vestito buono per la messa. A mezzogiorno il rientro a casa scandito dal solito "che Dio sia lodato" (obbligatorio in casa mia, a rischio vi erano i miei ravioli fumanti con abbondante parmigiano) con annesso " sempre sia lodato" . Mia madre, nonostante quanto detto, non era una fervente cattolica, e in chiesa posso contare le volte che l'ho vista assieme a me. Una per il battesimo, (immagino) una per comunione e cresima, e di questo ne sono certo. Lei era cattolica questo si, ma probabilmente era la liturgia a tenerla lontana dalla chiesa, per lei prima di tutto veniva la famiglia e l'educazione. Chissà come avrebbe visto le nuove riforme sulla scuola, lei che faceva tutto questo per mandarmi il Lunedì, con il fiocco impeccabile e il grembiule stirato con amabile cura. Mi chiedo se lei, che aveva una spiccata ironia e la risposta brillante sempre sulla punta della lingua, non avesse avuto qualcosa da obiettare. Di una cosa sono certo, questo commento di Michele Serra, un sorriso e una risata gliela avrebbero strappata.

Grembiule
Il grembiule sarà a vita bassa, da indossare rimboccato sul culo e con le mutande firmate ben visibili, perché sia chiaro che il ritorno ai sani costumi di una volta non deve penalizzare l'economia nazionale. Azzurro per i maschietti, nero per le femminucce, dovrà essere indossato fino al giorno della tesi, con il fiocco bene annodato e il cestino della merenda sempre a portata di mano. Anche le università dovranno dotarsi di un'altalena in cortile per la ricreazione

giovedì 11 settembre 2008

Velocissimamente parlando




Ricordo con amara tristezza gli spot di una volta. Tra bambini in attesa di un treno, che dopo quanto tempo ancora non è dato sapere, riportava a casa un padre raggiante, con un pacco di Barilla n° cinque in mano e la ventiquattro ore nell'altra, il tutto accompagnato da una colonna sonora che almeno tutti nella vita hanno tentato di ripetere con il flauto dolce, ( obbligatorio nella scuola dell'obbligo ) frantumando i timpani dei dirimpettai e non solo. Tra bottoni che saltavano dalle camicie degli uomini che non dovevano chiedere mai. ( anche se chiedere, è legittimo e rispondere non è detto che ci scappi qualcosa ) Da tutto questo, siamo passati agli spot a due velocità, dove la prima parte del messaggio, contiene ben scandite le qualità del prodotto e l'eccezionalità dell'offerta, anche ad uno sguardo distratto lo spot comunque rimane comprensibile, anche dal nonno con la trombetta sull'orecchio puntata verso l'altoparlante della tv. Il bello avviene solo nella seconda parte, dove una voce sparata al ritmo di 30 parole in 5 secondi elenca le condizioni dell'offerta. Quindi attenzione alle improvvise accelerate pubblicitarie, l'illusione di una crema che elimini le rughe, è riservata solo a chi ha vent'anni ed è nato con una pelle vellutata.

martedì 9 settembre 2008

Tu vò fà




Sarà che l'America è una irripetibile "cozzaglia" di persone giunte da ogni dove. Sarà pure che qualcuno ci sia arrivato suo malgrado dalle coste dell'Africa, ma il risultato è questo. Tra grattacieli ancora in piedi, e baracche in legno a cui bisogna inchiodare listelli sulle imposte al primo vento, tra hot dog che mettono a rischio la loro salute, per poi passare alla dieta mediterranea, consumando tonnellate di spaghetti senza risolverne i loro problemi d'obesità. L'America e quella degli eccessi, quella che la borsa perde dieci punti per un amorevole atto sessuale sotto una innocente scrivania ( in quel caso persi alcuni quattrini, e mi resi conto che mai un pompino fu pagato così tanto dal mondo intero). L'America che lo si voglia o meno è quella che detta le regole, e che spesso anticipa i tempi. L'America è quella che per una dichiarazione di fede religiosa è pronta a non distinguere stato da chiesa. L'America per noi, a differenza dei nostri progenitori è davvero molto più vicina.

domenica 7 settembre 2008

Dona una trottola




Si schiaccia e prende vita, in altri casi è sufficiente avvolgerci attorno un sottile spago, e lanciarla al suolo con la dovuta forza e perizia. In tutte due i casi, l'unico scopo è far si che la trottola giri il più velocemente e a lungo possibile. Non si può in alcun modo barare, tutto dipende dalle superfici che queste incontreranno pendenze favorevoli o meno, scontri inaspettati non faranno la minima differenza. La scintilla che scocca da questa energia, a questo punto è del tutto inerme, e deve rimanerlo. Con l'ultima scarica d'adrenalina la trottola barcolla e si ferma. Solo a questo punto, credo sia doveroso coglierla.

giovedì 4 settembre 2008

Cavaliere mascherato




Cosa vi è di più importante dell' amicizia? . Ho sempre guardato con sospetto chiunque vada affermando: " io non ho amici " perchè in questo si denota l'incapacità di riporre fiducia nel prossimo, ma anche di saper conquistare quella altrui. Gli amici infatti sono rari, in genere si possono contare sulle dita di una mano , si riconoscono col tempo e da piccoli ma fondamentali gesti. Spesso s'abusa del termine "amico" usandolo in luogo di un ben più preciso " conoscente ", magari anche ottimo, ma sempre tale resta. Per questo, i sospetti che nutro nei confronti di chi è incapace di dare o ricevere fiducia, diventano cattivi presagi all'idea del contrario. L'essere " amico di tutti " è umanamente impossibile, figuriamoci politicamente . Ma da lui ci si può aspettare di tutto, anche un saluto in stile " Ringo boys" con il prossimo (almeno spero) presidente Americano.

lunedì 1 settembre 2008

Botteghe




Dell’infanzia ricordo soprattutto la casa di mio nonno, una casa con il loggiato e la fontana nel cortile: allora le vacanze estive duravano quattro mesi e, a parte quindici giorni di mare, che avevamo a poca distanza, le passavo tutte nella bottega di mio nonno, lui faceva il ciabattino, lo guardavo con grande piacere. Lì ho assorbito tutto l’amore, che poi mi è rimasto, per i lavori manuali e artigianali, la materia grezza plasmata ad uso degli uomini, la sua lavorazione e trasformazione da sempre distingue la razza "uomo" da tutte le altre.