sabato 8 maggio 2010

Ronzii




E io che mi credevo chissà chi a sedici anni. Un essere unico e irripetibile, invulnerabile e pieno di verità, che della vita conosceva già tutto. Avrei in quel tempo potuto centrare una zanzara al volo, con un battito di mani, e ricevere un successivo consenso dai miei amici. Le palestre di vita sociale, a quella età sono rare e blindate, si è quasi tutti in corsa per la supremazia individuale. Di quella parte di adolescenza, che poi una volta sfiorita e si sa che di altre non ne verranno, si ricordano come minimo i leader. Il mio amico B per esempio, ma anche G, persone carismatiche, e capaci di spaccare il pelo in quattro. A distanza d'adolescenza, ho rivisto le stesse personalità, ma della leadership manco l'ombra. Tutti adulti e consapevoli che le stravaganze di un tempo, ora non servirebbero a nulla, lasciando spazio finalmente al dibattito. Ieri sera ho vissuto questo, e in qualche modo ci si è messi a nudo.