giovedì 29 ottobre 2009

In galera




Come ampiamente previsto, per Fabrizio Corona sono stati chiesti sette anni di gattabuia e mi pare il minimo in attesa di sentenza. Cecchè se ne dica, la giustizia nel nostro Paese funziona, magari a rilento, magari in un modo loffio ma funziona. Tuttavia il leader maximo del rutilante mondo del bordo-piscina, non ha mancato di lanciare il suo dardo avvelenato e dichiara: Sul caso Marrazzo l'agenzia fotografica milanese ha usato più o meno le stesse modalità di vendita che aveva la mia ma non è stata nemmeno indagata mentre io ho fatto 130 giorni di carcere". E fin quì ci puo stare. Una cosa, però, gli andrebbe detta più spesso, e siccome quasi nessuno gliela dice, mi prendo la briga di dirgliela io: non tutta l’Italia "vuole questo", non tutta lo invidia, e muore dalla voglia di vedere distrutte famiglie intere, non tutta si compiace delle sue gesta come di quelle di suoi simili. Un sacco di persone considerano quel mondo, sia detto con cordiale liberalità, un mondo miserabile e ridicolo. Da ignorare e/o da compiangere. Gli basterebbe levarsi le lenti nere per almeno trenta secondi per accorgersi che l’Italia è parecchio più grande del divano di un privè.