domenica 28 febbraio 2010

Della trasgressione




"Il divieto non significa necessariamente astensione, ma la pratica sotto forma di trasgressione"

In un post del caro Egine, raffigurante il capolavoro di Raffaello "La scuola di Atene" si legge dalle labbra di Aristotele (Albimar) : "Egine che ne pensi della regina dei narcos?" Platone (Egine) risponde: "Caro Albimar quando partiamo?" Devo ammettere simpaticissima immagine, ma che come risultato, ha ottenuto un solo commento; il mio. Che affronto, tale immagine per il sig, Albimar avrebbe dovuto scuotere le coscienze di ogni blogger sano di mente e soppratutto quelle più "trasgressive" come la sua. Uno che ha capito tutto in materia, figuriamoci, è stato fotografo pubblicitario per l' Amaro Montenegro, ma che al mio commento incomprensibile e sgrammaticato (come lo definisce lui) : "Gran bella gnocca, ma non è questo che volevo dire, nel tuo volo pindarico." perde le staffe e dichiara: "I tuoi lettori non conoscono l'aurea legge del soggetto-verbo-complemento oggetto ma si esprimono con suoni, dittonghi,mugugni, mai una frase intera che comprenda l'assunzione di responsabilità di dare un'opinione. In questo nostro caso l'argomento non li sfiora neanche perchè non possono capire il peccato essendo essi dei prodotti che non conoscono la bellezza insuperabile della trasgressione. Poveretti, non sanno cosa si nasconde dietro. la faccia della Regina.". Caro Egine, non lo faccio mai, quindi scusa queste righe, posso anche essere sgrammaticato (?) ma farmi definire un poveretto non mi sta bene. Responsabilmente, mi sento quindi di dover mandare a cagare il tuo amico. Magari, per spiegare a tutti noi come essere trasgressivi, la farà in Piazza Duomo o in Via Monteleone, scelga lui, detentore della bellezza insuperabile per la trasgressione. Io continuerò come diceva Epicuro, a non astenermi, ma anche a non sbandierare i miei record.