venerdì 20 agosto 2010

Le donne...




Lo scrivo ora, che magari nessuno mi legge. E che, a lanciare messaggi in bottiglia si ha sempre la convinzione ma anche la disillusione che qualcuno li legga. Il fatto è che mentre passo il tempo a non far nulla, leggevo i commenti ai miei post di qualche tempo fa. Oltre alle discussioni più o meno interessanti, quello che mi ha fatto scrivere questo post, è il fatto che tutti fossero pieni di punti di vista femminili. Qualcosa nel frattempo è cambiata, infatti non mi spiego dove siano finite quelle voci, mi chiedo se in qualche modo ho sbagliato e fatto in modo che si allontanassero, oppure se è solo una mia impressione e ora sono intente a curare la loro femminilità. E io, che ci faccio quì senza loro?

Confidenze




La cosa triste è abituarsi, a tutto. In questi giorni di ferie, ho abusato -e di questo mi pento- della tivù accesa in orario pomeridiano. Ho fatto slalom tra televendite di materassi, improbabili opere d'arte, e gioielli venduti al chilo. Altra possibilità, seguire le vicende di persone famose e meno famose che in tivù raccontano tutto ma proprio tutto della propria vita sessuale. Il prezzo umano della confidenza -fidarsi di qualcuno- è perlomeno "televisivamente", un concetto definitivamente sconvolto. Al pari delle televendite, si offrono le proprie confidenze un tanto al chilo, insomma allo stesso modo. Mai uno che dica: «Mi scusi, ma di queste cose non parlo in pubblico». Questa capisco bene sia la legge della domanda e dell'offerta; quindi questa è la tivù che buona parte degli italiani meritano, a tutti gli altri, non resta che spegnerla.