sabato 6 dicembre 2008

Smargiassi




L’adolescenza è un’età di tentativi, non tutti consapevoli, non tutti fortunati. Questo l' ho intuito neanche troppo tempo fà , quando a ripensare alla mia e a quella dei miei coetanei inquieti e muti, pericolosi e in pericolo. Non tutti "smargiassi", (parola allora in uso al posto di bulli ) non tutti a rischio, però diffidenti del buon senso dei grandi, questo sì. E avidi di esperienze, questo pure, e con i sentimenti tesi a tutto tranne che alle raccomandazioni dei nostri genitori. Se però oggi i frequenti (e non nuovi) deragliamenti dei ragazzini sembrano destare un’angoscia speciale, e il cosiddetto bullismo figura sui giornali come un fenomeno quasi contagioso, forse è perché qualcosa è cambiato, radicalmente cambiato, non tanto nelle piccole e volubili società dei minori, assembramenti occasionali e veloci, quanto nella grande e edificata società degli adulti. Vacilliamo nel ruolo di autorevoli indecisi, di amichevoli incapaci, nel timore di ripetere modelli di tante vecchie famiglie, che credevano di esaurire nel divieto e nella durezza il compito faticosissimo dell’amore. Pure, qualcosa di differente dovremmo provare a dire, e a fare. Tirarli per le bretelle, magari, i nostri inermi bugiardi, e dirgli “aspetta, prova ad aspettare”. Inutile fornirgli degli strumenti che ne accelerino la crescita.