sabato 27 dicembre 2008

Aria vecchia




Neanche il Natale, con la sua solenne sospensione delle attività ordinarie, riesce a dare tregua alla maniacale presenza dei politici nelle nostre case. I giornali non escono, ma i telegiornali, con un accanimento che ha del perverso, vanno imperterriti a snidare l’onorevole Gasparri o l’onorevole Calderoli nelle loro case. Sono senza giacca e cravatta, diciamo senza abito di scena, e una zoomata della telecamera rivelerebbe senz’altro briciole di panettone sul maglione appena trovato sotto l’albero. Si capisce benissimo che hanno altro per la testa, il sorriso esprime una mite ebbrezza da spumante e da brindisi domestico, lo sguardo è velato dalla tipica patina post-prandiale, si intuisce che il capitone è a mezza strada nel suo tragitto tra esofago e intestino cieco. Eppure, con un’abnegazione che rasenta il masochismo, rilasciano dichiarazioni sulla situazione politica, che ovviamente è identica a quella del giorno precedente e similissima a quella dell’indomani. Nessuno li ascolta. Tutti, a casa, guardano il maglione e si chiedono se è un regalo di mamma o di zia. Calderoli ha detto che o si fa il federalismo o il governo cade. Probabilmente era la dichiarazione registrata di qualche Natale scorso. La politica mi puzza ogni giorno di più.