sabato 7 febbraio 2009

Prostitute di stato




Non sappiamo in quali condizioni - con quanti lividi, quante amputazioni - uscirà dal suo iter parlamentare il DDL sul caso E.E. Nel frattempo, credo ci si debba complimentare con le giovanissime signore ministre Meloni e Prestigiacomo (in ordine alfabetico) per avere sbrigato con relativa rapidità, una pratica tanto spinosa. Secondo me dev’essere andata più o meno così: si sono chiuse a doppia mandata in uno stanzino e si sono dette, reciprocamente: “Senti, cocca. Qui dobbiamo uscirne vive. Tutte e due. Fuori ci aspettano orde di custodi della fede pronti a farci gavettoni di acqua benedetta, laici incazzatissimi, libertini organizzati nostri unici sostenitori. Ognuna di noi due ha i suoi precettori morali in attesa di impallinarla. Dunque rimbocchiamoci le maniche, ordiniamo molti caffè e mettiamoci al lavoro. O si fa questa legge o si muore”. Tutto sommato ce l’hanno fatta, e la domanda inevitabile è, se due donne, coetanee della povera Eluana, giovani e belle, famose e di potere, mamme o future mamme ( loro si che possono) non capiscono quanto sia importante per una donna non tanto il potere di cui loro "godono", ma la bellezza della vita e di poter mettere al mondo un figlio e stringerlo fra la braccia, se non capiscono questo, è giusto che continuino a lavorare per il loro protettore.