mercoledì 22 aprile 2009

Uscite d'emergenza




È severamente vietato morire sul lavoro. La realtà, purtroppo vuole che si muoia non sui posti di lavoro, ma sui posti di sfruttamento. Per non dire più "sfruttamento", che suona così ottocentesco e novecentesco, e stona con i dibattiti più in voga, non si è detto quasi più nulla, nemmeno gli eufemismi o i giri di parole. Fortunatamente, dopo le osservazioni del ministro Sacconi, quasi tutti i casi di morte sul lavoro sono defalcati a un reato meno grave, quello di simulazione. Chi si abbandona in posizione inerte da un'impalcatura rientra nella categorie dei fannulloni e verrà licenziato dal ministro Brunetta, sgridato da Castelli, multato dal sindaco di Novara e sepolto in terra sconsacrata. Finché un bel mattino ti costringe a rifare i conti con quella parola, sfruttamento, della quale non si è ancora trovato un sinonimo presentabile in società. Tanto vale tornare ad usarla, visto che è la realtà che la usa.