giovedì 9 ottobre 2008

Antitrust




Ricordo con simpatia le partitelle di calcio nel campetto sterrato a pochi passi da casa mia. Nel tripudio di polvere e ginocchia sbucciate, ognuno era arbitro di se stesso e contemporaneamente giocatore, ci si assegnava punizioni e rigori in totale discrezione, qualcuno (ora famosi manager o imprenditori) decretava pure la fine della partita, a seconda del momento. A distanza di anni, è curioso notare come questa tecnica di gioco, elevata alla politica, possa ancora vantare dei risultati sorprendenti. Senza un arbitro, anche un accordo tra Rai e Mediaset sarebbe possibile, anzi a guardare bene, ci sarebbe un notevole risparmio di denaro pubblico, la Rai potrebbe rinunciare a trasmettere i propri inutili palinsesti, replicando tutti i programmi Mediaset , su Raitre andrebbe in onda ventiquattro ore al giorno Milan Channel, compresi tutti gli allenamenti, il documentario “Carlo Ancelotti raccontato dalla moglie”, le sedute dal massaggiatore e una replica serale (tutte le sere) di Milan-Liverpool con il finale ritoccato da Carlo Rossella: il gol del pareggio del Liverpool è annullato dall'arbitro. Altro grosso colpo della Rai: torna la grande satira. Ogni sera le barzellette sui cornuti, le spassose imitazioni del Bagaglino e la vignetta di Giorgio Forattini.