mercoledì 5 maggio 2010

Cellule




"La sinistra dell'intellighenzia o una manciata di oligarchi impegnati a difendere la loro bottega estremamente fruttuosa... una sinistra a cui non resta più che il nome di sinistra, che si attesta su posizioni assimilabili al catechismo della sinistra politicamente corretta. E nel catechismo di sinistra vi è la leggenda di un Freud liberatore, ebreo di sinistra, uomo illuminato, amico delle donne. La realtà è meno prosaica: Freud simpatizzava per i cesarismi politici del XX secolo e di questo testimonia una dedica estremamente elogiativa a Mussolini, scritta nel 1933, (lo definì Eroe della Cultura) il suo appoggio al regime austro-fascista del cancelliere Dollfuss, il lavoro con gli emissari dell'Istituto Goering perché la psicanalisi potesse continuare a esistere sotto il regime nazionalsocialista, il suo odio per la sinistra, la pubblica riprovazione contro Reich, colpevole di simpatie bolsceviche e estromesso a causa del suo marxismo, e questo accadeva in piena dittatura nazista. Freud era ontologicamente misogino e fallocrate. D'altra parte, ha difeso l'occultismo, la numerologia, ha praticato riti per scongiurare la malasorte. Di lui sappiamo solo quello che hanno fatto i freudiano-marxisti: che è ben lontano dai testi freudiani".

Michel Onfray

"Se l'evoluzione della civiltà è tanto simile a quella dell'individuo, e se usa gli stessi mezzi, non saremmo giustificati nel fornire la diagnosi che alcune civiltà, o epoche civili o forse l'intero genere umano siano divenuti «nevrotici» per effetto del loro stesso sforzo di civiltà?"

Sigmund Freud