domenica 2 maggio 2010

Codici di vita o morte




Circa quindici anni fa, un mio collega entrava clandestinamente in Italia proveniente dall' Albania. Con lui ci siamo conosciuti lo scorso anno e ogni volta che ci si incontra, passo ore a sentire le sue vicende, ma soprattutto gli stili di vita di una nazione che chiede d'entrare nella Comunità Europea, allineandosi al rispetto di tutti i criteri di adesione: democrazia, stato di diritto, economia. Edmondo (questo il suo nome) è originario del nord, lavora come un forsennato ha sempre il sorriso sulle labbra, ma in questi giorni lo vedevo assente e preoccupato, mi ha poi confessato che due suoi cugini sono in fuga nei pressi di Scutari per aver sparato (senza uccidere) un loro vicino di casa. Cacchio faccio io, sono ricercati dalla polizia? lui mi ha risposto di no! "da noi vige il «Kanuni i lekë Dukagjinit» Gli ho chiesto cosa fosse. Questa la sua spiegazione:

Il Kanun è il complesso del diritto consuetudinario, uno dei pochi diritti consuetudinari conservatisi in Europa. Tali consuetudini, in confronto alle elaboratissime «institutions» dei popoli più progrediti, sono certamente primitive; ma è lo spirito del Kanun, veramente poetico, che bisogna cercare e sentire, se ci si vuole accostare a quel popolo ed apprezzare la salda maturità interiore.
La società albanese del Kanun è quasi sprovvista di un vero governo; le funzioni dei capi sono quasi esclusivamente funzioni giuridiche e militari. La giustizia è amministrata da un consiglio di anziani che vengono eletti in considerazione della loro saggezza e della loro prudenza: queste sono le vere virtù, e, le virtù sole, l'essenza di ogni vera nobiltà. La base del Kanun è nel complesso di leggi morali che ogni uomo giusto sente dentro di sè; è nella verità dei valori spirituali che nascono con noi e non si apprendono dai codici. Gli Albanesi trovano nell'intimo del proprio animo le regole per una sana convivenza sociale col rispetto reciproco delle singole personalità, ed hanno, quindi, poco bisogno di leggi che impongano dall 'esterno i limiti indispensabili nei rapporti con il prossimo. Con ciò non è da pensare che si ,possa riconoscere al Kanun, nell'epoca moderna, la completezza per regolare la vita di un popolo. Tutt'altro; esso presenta un insieme di concezioni oramai in massima parte superate. Ma se la levatura del popolo è tale che esso ancora aderisce pienamente a quella forma, pur primitiva, di vita, non è giusto voler forzare il suo cammino, togliendogli, a nome di una migliore civiltà, ciò che fa la base del suo sentire.
In sostanza, i due cugini di Edmondo, non sono stati denunciati alle autorità, nessuno in buona parte dell'Albania lo farebbe, i conti si regolano tra famiglie nel rispetto del Kanun. A questo punto mi chiedo se davvero l' Albania sia culturalmente pronta per l'Unione Europea.

39 commenti:

Ugolino Stramini ha detto...

Aspetto di vedere il commento di Fabristol.
Non è comunque l'unico caso di ordinamento giuridico di questo tipo; ti invito, per ragioni che capirai bene, ad approfondire sul "Codice della vendetta barbaricina" ancora vigente in alcuni ambiti della Sardegna centrale.

Arci ha detto...

Qualche anno fa visitai la Giordania e la nostra guida (che parlava un perfetto italiano, aveva studiato a Cagliari) ci raccontò le usanze benduine che erano simili a quelle che ti ha detto il tuo amico. Se Tizio ammazza Caio i parenti di questi possono ammazzarlo legittimamente. Però entro 3 giorni i vecchi saggi mettono d'accordo i capofamiglia che definiscono un indennizzo proprozionale al "valore" dell'assassinato. Se il morto vale più di chi lo ha assassinato può compensarsi solo con la morte del reo. Altrimenti può andar bene anche un indennizzo in beni vari. Praticamente questa legge vale in tutta la Giordania salvo che ad Amman dove hanno poliziotti e giudici come da noi.

Certo l'Europa è un po' più complicata e ci sono quei maledetti avvocati ... altro che saggi.

Efesto ha detto...

D'istinto penso che in fondo questa cultura non è poi così lontana dalla mafia tradizionale.
Però ci voglio riflettere meglio

Gians ha detto...

Ugolino mentre stavo a sentire Edmondo, ho fatto le tue stesse considerazioni, ma per qualche ragione anche se con il "codice barbaricino" ci sono delle similitudini, questo codice è ancora più intriso di un senso dell'onore che a me come italiano chiaramente sfugge.

metropoleggendo ha detto...

Quoto Ugolino e anche ad un'analisi approfondita il Qanun e il Codice della vendetta Barbaricina hanno molto in comune. Che codici comportamentali (che hanno poco di etico a dire la verità) siano un passaggio fondamentale nell'evoluzione di un popolo nessuno discute. Ma quando nasce lo Stato per questi sistemi di autoregolamentazione sociale non dovrebbe esserci più posto.
Ma di motivi per pensarci bene a far entrare l'Albania in Europa ce ne sono tanti: basti guardare alla loro economia, basta sostanzialmente sul traffico di donne e di droga. Chi è stato da quelle parti può confermare che hanno più Mercedes che in tutta la Germania.

Gians ha detto...

Arci, si anche in Albania ci sono dei termini entro i quali si deve compiere la vendetta, passati i quali solo i vecchi saggi possono dare mandato alla vendetta, che può consistere anche nell'eliminazione di un familiare, considerato il più importante della famiglia, o meglio del clan.

Gians ha detto...

Efesto, attenzione con la mafia ha in comune solo i metodi legati alla vendetta, ma come codice comportamentale non si prefigge di istigare le famiglie alla delinquenza.

Gians ha detto...

Metro, credo che noi quei codici semplicemente non gli si capisca, son lontani anni luce dalla nostra educazione, ma se per qualche ragione uno si trova a nascere in zone come quelle in questione, magari tutto potrebbe essere magari non condiviso, ma visto sotto un'altro punto di vista. Faccio un esempio, metti il caso tu nasci in un contesto dove la tua famiglia vive una faida che dura decenni, sei certa che non verrai coinvolta in qualche modo? oppure pensi che lo studio la scuola le istituzioni abbiano comunque il sopravento?

metropoleggendo ha detto...

Giansino questi sistemi di regolamentazione primordiali funzionano e si perpetuano solo nei posti dove non esiste fiducia nello Stato e nelle istituzioni: fino a quando non si costruirà un sistema statuale affidabile, efficiente e soprattutto non corrotto (guarda i dati sull'Albania), è sicuro che questi codici continueranno ad essere applicati.
Se io nascessi lì scapperei. Fidati, ho vissuto da quelle parti.

Gians ha detto...

Metro, tu ci hai vissuto, ma non credo abbia potuto conoscere tanto intimamente un loro modo di vivere. Ripeto ho basato questo post, su quanto ascoltato di prima mano da un Albanese orgoglioso d'esserlo, e spera quanto prima di rientrare in patria, nonostante i suoi figli siano nati e cresciuti in Italia. Quanto vi ho proposto come tema, riguarda quindi un solo soggetto, certo rappresentativo, ma sempre uno resta. Detto questo vorrei continuare a tenere distanti mafia così come la intendiamo noi, da un codice etico che nè utilizza magari gli stessi metodi cruenti, ma per altri scopi.

Efesto ha detto...

Leggendo l'ultimo commento di Metro mi viene da replicare che i popoli possono anche regredire, soprattutto laddove c'è un sitema statuale corrotto e inaffidabile.
Provocazioni a parte, credo che la legge del taglione e la struttura del clan siano caratteristiche legate ad una cultura che non ha ancora sviluppato il concetto di Stato. Non gli appartiene ancora. Il riferimento è il capo famiglia.
Quanto alla tua ultima domanda, l'Unione europea si allargata talmente tanto da perdere di vista i suoi obiettivi primari. Così facendo è diventata un ibrido che non rappresenta alcuna unità culturale.

Gians ha detto...

Efesto, ora mi metto a tavola, ma rimuginerò sul tuo commento. A dopo. :)

metropoleggendo ha detto...

Giansino quello che ti è stato raccontato è molto più diffuso di quanto tu creda, non è per nulla un caso isolato.
Le ho viste queste cose, con i miei occhi, le ho studiate, ho provato a studiare i sistemi per risolverle.
Lasciami due gnocchetti...

Ugolino Stramini ha detto...

Ripeto che occorrerebbe l'intervento di Fabristol, ma occorrerà indurlo, se vogliamo che arrivi in tempo.
Bel dibattito comunque.
Aggiungerei due cose, almeno.
Pigliaru, nel suo omonimo trattato, sostiene e dimostra che il codice della vendetta barbaricina non è un codice di autoregolamentazione nè tantomeno una legge del taglione, ma un sistema giuridico finalizzato al mantenimento dell'ordine ad al buon andamento della comunità.
Sui concetti di Stato e Mafia andrei prudente; io assumo a regola storiografica l'adagio che la Storia la scrivono i vincitori.
"Noi siamo i buoni, perciò, abbiamo sempre ragion, andiamo dritti verso la Storia" diceva un Bennato d'annata, e ripeto quello che sta diventando il mio mantra, che Mazzini era un terrorista fanatico figlio di papà nè più nè meno di Bin Laden, che infatti, in una ipotetica PanAarabia sarebbe ricordato come un padre della patria.

Gians ha detto...

Efesto, per una volta lasciamo fuori la corruzione a cui ti riferisci con la tua provocazione, anche se l'imbarbarimento di una società è in stretta relazione, con un mancato rispetto delle regole, o al contrario di regole non largamente condivise. Tuttavia, voler portare ad ogni costo uno stato, in cui delle micro-organizzazioni hanno trovato una loro intesa, anche questo ha a che fare con la barbarie di chi vuole imporre un suo modello.

Gians ha detto...

Metro, ho appena finito di vedere report, mi spiace ma di gnocchetti non ne son rimasti. tornando al punto, ora sarei curioso di conoscere i mandante dei tuoi studi, ma sopratutto capire come si possa essere tanto ingenui da poter credere che si possa trovare una soluzione, in tempi poi tanto brevi.

metropoleggendo ha detto...

Giansino niente gnocchetto niente mandante!
comunque nessuna pretesa di trovare soluzioni in tempi brevi, ma solo la presunzione di riuscire a innescare quei procedimenti virtuosi (educazione, rafforzamento delle istituzioni, trasparenza, assimilazioni dei sistemi paralleli all'interno della giustizia ordinaria) per arrivare un giorno lontano al corretto esercizio delle funzioni dello stato

Gians ha detto...

Ugolino, tu hai approfondito sicuramente più di me il tema, quindi riesci a fare dei paralleli che io mai penserei di fare, e quindi manco di confutare. La storia la scrive chi la vince questo è certo, e in genere ogni grande eroe nazionale ha combattuto un invasore, e fin quì ci siamo. Mi mancano all'appello eroi che hanno scritto la storia anche tramite atti terroristici, ma si sà le guerre sono una roba sporca.In più aggiungi il fatto che vedo la carboneria come una roba romantica tanto lontana dai clamori che Laden-Mazzini, anche se ho capito su quale piano vuoi metterli, mi pare troppo.

Anonimo ha detto...

Eccomi qua. Sono stato evocato come uno spiritello o un demone elementale. In realtà non ho ancora capito perché la mia opinione su questo post mi veda così esperto.. ;)
Che devo fare? Difendere il Kanun o attaccarlo? Certo non mi pare un sistema che dia garanzie come lo stato di diritto attuale. Eliminarlo per livellarlo ai sistemi europei? Sì e no. Si potrebbero eliminare le parti più violente e lasciare il consiglio degli anziani e il risarcimento. Boh...sinceramente dovrei leggere di più sull'argomento.
Comunque a mio parere il Kanun così come il codice barbaricino sono delle organizzazioni che si dà la comunità in mancanza di stato. Là dove non esiste lo stato gli individui si autorganizzano e si danno le leggi. Come vedete le norme, le leggi, i codici comportamentali esistono prima dello stato così come l'etica esiste prima della religione. Detto questo eviterei di usare i termini primitivo o progredito. Sono leggi e basta: che le faccia lo stato o che le faccia la comunità d'anziani sono sempre leggi. Se intendete come primitivo l'utilizzo di vendette, pena di morte, taglione ecc., be' vi farà venire i brividi sicuramente sapere che gli stati attuali hanno abolito la pena di morte recentemente e alcuni ce l'hanno ancora (vedi anche alcuni stati degli USA). L'utilizzo della pena di morte è primitivo senza ombra di dubbio e immorale oltretutto, ma non la organizzazione normativa delle comunità. Se il Kanun o il codice barbaricino fossero privi di violenza continuerebbero ad essere primitivi oppure no?
Il parallelo con la mafia però mi pare azzardato. Da quanto si legge il kanun non è un codice imposto da una famiglia con la forza, ma una serie di regole condivise dalla comunità.
Comunque è un discorso interessante. Aggiungo che esistono alcune isole britanniche che continuano ad avere codici medioevali e sono fuori dall'UE. Quindi non è impossibile pensare all'Albania dentro l'UE con queste valli o montagne con una indipendenza ammnistrativa e giuridica fuori dall'UE.

Gians ha detto...

Metro, ho il mio sistema informativo, sò bene cosa sei andata a fare in quelle zone, sono certo che lo hai fatto al meglio, anche se, credo sia stato un compito non facile e frustante specie per via del fatto che ci vogliono intere generazioni e condizioni economiche in cui metti le persone del luogo al passo. Questo per consolarti in parte, e darti comunque il merito di quanto hai fatto. Ma nel resto dei commenti capirai quale è la mia posizione in questo discorso.

Gians ha detto...

Fabristol, a parte che il tuo contributo è sempre gradito, credo che l'amico Ugolino, a ragione, richiamasse la tua attenzione anche in relazione del tuo post del 21 aprile " Incentivi statali visti sotto la lente libertaria" nel quale si è arrivati a toccare analoghi discorsi. Fatta questa premessa, hai visto bene sul fatto che il codice Kanun sia uno stile di vita non imposto, del tutto estraneo a credo religiosi semmai riconducibile ad alcune etnie.

Ugolino Stramini ha detto...

GIANS, Mazzini, ma anche Garibaldi, erano sostanzialmente terroristi, così li classificava il sistema giudiziario e la comunicazione ufficiale del tempo.

FABRISTOL, proprio queste cose che hai scritto mi aspettavo. Ordinamenti come questi sono la dimostrazione delle tue argomentazioni.

Anonimo ha detto...

Per Gians

Ho letto un po' dal link che hai messo e mi pare che comunque l'elemento religioso non sia così estraneo. E mi pare normale che sia così in una società non secolarizzata. I giuramenti nel kanun si fanno nel nome di dio infatti.

Per Ugolino

"Ordinamenti come questi sono la dimostrazione delle tue argomentazioni."

Sì ma non è detto che siano preferibili alla giustizia statale. ;)

Gians ha detto...

, verissimo! eppure continuo a vedere un qualcosa che non riesco a descrivere, che mette questi personaggi su piani decisamente diversi.

Gians ha detto...

Fabristol, di certo i Gjomarkaj, erano credenti posso immaginare di religione cristiano ortodossa, ma al momento non ho altre note da aggiungere, domani chiedo altri informazioni al mio collega Edmondo l'albanese.

il mio nome è mai più ha detto...

Stavolta arrivo ultima.
Potrei sposare questo e quello, ma a costo di ripetere concetti già espressi ti dico la mia.
Queste comunità senza Stato mi fanno paura.
Chi ha sparato ad una persona deve pagare, e non c'è consiglio di saggi che tenga.
Ok, sono le loro usanze. Che se le tengano, quindi.
Con noi non hanno niente a che fare.
Ho un'amica poliziotta, orientata decisamente a sinistra.
Quando lavorava al porto di Bari, ne ha viste veramente di tutti i colori.
Magari sfruttava una vecchia battuta, ma diceva :" Non sono io ad essere razzista, son loro ad essere Albanesi".
:-|

metropoleggendo ha detto...

Giansino mi sa che io la penso come te sulle aberrazioni dell'esportazione della democrazia. In linea di massima sono d'accordo che ogni paese si evolva naturalmente e autonomamente verso il proprio equilibrio sociale e organizzativo migliore. Basta che poi non pretendano l'ingresso all'interno di organizzazioni sovranazionali fortemente istituzionali: se non credono nello stato figuriamoci nel sovrastato.

Tess ha detto...

Quante cose che ignoriamo dei popoli

Alberto ha detto...

La tua domanda finale mi sembra retorica. Le leggi devono essere scritte, anche quelle di Mosè lo furono, così si dice. Ciao.

Gians ha detto...

Enne, in ogni caso quando si incorpora una società come quella albanese in meccanismo fatto di leggi e regole scritte, si deve tenere conto che in quelle zone esistono etnie di questo tipo.

Gians ha detto...

Metro, hai fatto secondo me un bel centro, ma democrazia vuole, che se fosse anche solo di un punto percentuale tra gli abitanti albanesi ad volere l'europa come è già successo, si tenga conto del restante 49% che continuerà ad usare i suoi vecchi codici.

Gians ha detto...

Tess, verissimo, gli apprendimenti più importanti si fanno parlando con le persone dei luoghi, il resto sono informazioni filtrate dalla vera realtà.

Gians ha detto...

Alberto, concordo in quanto anche io abitante nelle tue stesse latitudini, ma a crescere in altri luoghi, ora tu avresti le stesse convinzioni?

metropoleggendo ha detto...

Giansino, alla fine la pensiamo uguale: loro si seguano pure i loro codici da clan, ma restino per favore fuori dall'europa. Il problema non è l'albanese che vuole entrarci, il problema sono le garanzie economiche e democratiche che lo stato non offre a tenerli fuori dall'europa.

Gians ha detto...

Metro, quasi uguale, diciamo che gli offrirei ancora del tempo, per metabolizzare un pensiero e una idea di comunità diversa dalla loro, altrimenti che senso avrebbe mettersi assieme, sarebbe un matrimonio fallito fin da principio.

metropoleggendo ha detto...

c'è poco amore ahimé che li spinge verso l'europa, ma solo profondo interesse economico

Cachorro Quente ha detto...

Probabilmente il Kanun ha avuto un suo ruolo positivo nei secoli di isolamento culturale del nord albanese (ai tempi degli Ottomani, uno dei territori meno conosciuti di quell'impero, una specie di Borneo europeo).
Per quanto ne so oggi è diventato un mezzo per legittimare gli scontri della malavita albanese, con ripercussioni anche nelle comunità espatriate in Italia, in Grecia o in Germania.

E' sicuramente vero che il Kanun ha una storia molto più onorevole di quella della mafia, le cui origini mitiche (ribellione contro gli spagnoli ecc. ecc.) sono, appunto, delle leggende (deriva probabilmente dal caporalato ai tempi della dominazione araba).

Vorrei comunque ricordare che questo sistema riguarda solamente le regioni settentrionali del paese. L'Albania ha sicuramente da fare una lunga strada prima di entrare in Europa, ma ne ha già percorsa molta; chi c'è stato a metà degli anni '90 descriveva una situazione disperata, da quarto mondo, io l'ho visitata due anni fa trovando un paese certo molto povero (rispetto ad esempio alle repubbliche ex-yugoslave) ma vitale.

Gians ha detto...

, grazie per il tuo contributo. da subito ho precisato alcuni punti fondamentali sul kanun e sul fatto che sia in uso quasi solo in una parte dell'Albania Settentrionale. Se non sbaglio e dai temi che tratti sul tuo blog, sei persona attenta ai fatti che vanno oltre il nostro cortile, quindi spero tu possa ancora dare il tuo parere ogni volta desideri. Benvenuto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Quoto ENNE: onestamente sono per leggi scritte e codificate e credo che l'Albania non sia davvero pronta per entrare nell'UE. E non solo per questa ragione ma per tante altre come per es. il livello di poverta e la mancanza di rispetto di diritti civili.