L’adolescenza è un’età di tentativi, non tutti consapevoli, non tutti fortunati. Questo l' ho intuito neanche troppo tempo fà , quando a ripensare alla mia e a quella dei miei coetanei inquieti e muti, pericolosi e in pericolo. Non tutti "smargiassi", (parola allora in uso al posto di bulli ) non tutti a rischio, però diffidenti del buon senso dei grandi, questo sì. E avidi di esperienze, questo pure, e con i sentimenti tesi a tutto tranne che alle raccomandazioni dei nostri genitori. Se però oggi i frequenti (e non nuovi) deragliamenti dei ragazzini sembrano destare un’angoscia speciale, e il cosiddetto bullismo figura sui giornali come un fenomeno quasi contagioso, forse è perché qualcosa è cambiato, radicalmente cambiato, non tanto nelle piccole e volubili società dei minori, assembramenti occasionali e veloci, quanto nella grande e edificata società degli adulti. Vacilliamo nel ruolo di autorevoli indecisi, di amichevoli incapaci, nel timore di ripetere modelli di tante vecchie famiglie, che credevano di esaurire nel divieto e nella durezza il compito faticosissimo dell’amore. Pure, qualcosa di differente dovremmo provare a dire, e a fare. Tirarli per le bretelle, magari, i nostri inermi bugiardi, e dirgli “aspetta, prova ad aspettare”. Inutile fornirgli degli strumenti che ne accelerino la crescita.
L'Angolo del Rockpoeta®: "Oggetti"
1 giorno fa
79 commenti:
Ho appena finito di sbroccare da me più o meno sullo stesso argomento... ma guarda tu che caso :)
Un gentile collega mi ha procurato un pc e l'ingegnere di casa me l'ha fatto funzionare... e così è prprio vero "a volte ritornano".
Un bacione tesoro :)
Gians...ho riletto più volte con attenzione per leggere tra le righe.E mi piace molto questo post.Soprattutto il finale .Non posso che condividerne ogni sillaba.L'ho vissuto da genitore e spesso come genitore mi metto in discussione perché mi chiedo sempre dove sbaglio di fronte a certi atteggiamenti irriverenti e a volte duri della mia pargola.Mi sento messa in discussione perché è proprio là il problema:negli adulti che non vigilano,nei bambini che hanno fretta di bruciare le tappe.Fin da piccoli li vogliamo abili e precoci,li snaturalizziamo e poi ci meravigliamo se fanno a 12 anni le foto osè in cambio delle ricariche.
mah,Gians.Questo argomento offre troppi spunti di discussione e nessun appiglio scherzoso , purtroppo.Ma non disperiamo:ne troveremo almeno uno.:)
capa, ci mancavi, insomma mi scuserai se ti dico che sei stata una "capa mancante", si perchè questo è quello che penso, ogni qualvolta manchi una mente a cui tengo. grazie dunque all'ingegnere che ti ha rimesso in rete. ora vengo tosto a leggere. :)
moni, devo chiarire che io la vivo in modo più distaccato, non ho figli, ho solo quasi una decina di nipoti, quindi magari riesco a parlare dell'argomento con meno remore. sono sicuro che tu potrai apportare il tuo modo di vivere queste vicende in modo costruttivo, io da parte mia cercherò di insinuarci lo spunto per una sana risata. :)
L'adolescenza per me è stato il tentavo primario di "Trombare". Tentativo andato a vuoto, visto che ho dovuto aspettare gli anni successivi...
Gians...mi arrabbio perchè ho le mani legate,perché una parola è troppo e due sono poche ,perchè vivo la veste di insegnante e genitore ,perché vedo cuccioli già tragicamente traviati da tv e internet,da lassismo e rivalità che mi riporta alla mente il film Bellissima della Magnani.Mò però iamm bell che se nò faccio 'a figura dell'intellettuale tronfia.Proprio 'e sabato poi..Naaaaaa
Dieci nipoti eh.Mò per Natale metti mano al portafogli...:):)
istintivamente condivido il tuo posto, razionalmente noto, però, che siamo nel mezzo di una mutazione sociale che sta modificando profondamente la specie umana. Dubito si possa impedire, ritengo si debba comprendere e gestire..
Per il resto, IlMale è andato al "bersaglio grosso" :-))
leo, considerando che al tuo periodo le distrazioni da internet erano praticamente nulle, devo intuire che ci hai messo il massimo impegno, ma almeno un bacio alla francese spero lo abbia rimediato. :))
e no moni! devi continuare anche a costo di fare la tronfia intellettuale, del resto mi sono visto tacciare dell'aggettivo per almeno un paio di giorni. cosciente del fatto che in piccole dosi esserlo non è un offesa per nessuno, ti prego di raccontare la tua esperienza.
ps, a natale per loro ho un presente, ossia io che gli saluto. :)
mp, cosa intendi per mutazione sociale? non credo di certo il fatto che i nuovi pargoli possano usufruire liberamente di verità preconfezionate date in omaggio da tv e internet. senza nessuna nostalgia, credo che le nuove generazioni debbano, senza mai sperimentare che il fuoco brucia, almeno capire come lo si accenda. al momento tutto pare pronto all'uso, anzi usa e getta, tutto questo credo sia troppo comodo per gli adulti, ma altrettanto controproducente per i giovani. notte caro.
Oiccan!(vocabolo napoletano per dire eccolo,si coniuga anche :oiccan,oglioc ,oillan, evviccan, evvilloc, evvigliann)ehm.
Perché non ti vesti da babbo Natale e ti cali dal caminetto?:)
Part tu:Gians il problema è estremamente serio.In anni che insegno ho assistito-ed è una certezza confermata anche da colleghe più anziane-ad una inesorabile trasformazione dei bambini.E ti parlo dai 18 mesi ai sei anni,cioè tenerissima età.Un dato positivo è che sono estremamente pronti,vispi attenti a tutto e questo è un bene ma già condizionati da cellulari e tv.Un mio microscopico alunno mi fruga in tasca per cercarmi il cellulare perché a casa gioca con quello e tutti i giochi di finzione oscillano tra telefono e simulazione di pc.Sono rari i bimbi che stanno fermi un poco a sfogliare uhn libricino.Anche se hanno fratelli, sono estremamente individualisti e non sanno stare con gli altri,condividere.Viziati all'ennesima potenza senza alcuna regola,neanche lo stare seduti comprendono.E la nostra fatica è proprio questa :insegnare loro le basilari regole e insegnare loro a satre con gli altri arginando l'aggressività.Ma non ci si riesce.Molti genitori sedano i loro bambini con oggetti materiali.Tipico:guarda mamma che ti ha portato o andiamo a comprare quella tale cosa,vanificando il nostro lavoro.Ci dovrebbe essere continuità ma non ce ne è e dunque siamo solo isole circondate da mare mosso:pochi collegamenti, tanta fatica a fare le traversata e sempre rischio di cozzare contro la banchina.Ma ci si prova e spesso si arriva.:)
moni, questo pomeriggio ho aperto un garage che ho in comune con mia sorella, ne faccio un uso davvero limitato, ti dico questo prendendola larga per raccontarti il mio stupore nel vedere quel luogo pieno di cumuli di giocattoli appena usati se non ancora nella confezione. non vorrei apparire un troglodita, ma ai miei tempi, i giochi erano un bene prezioso, arrivavano in dono una volta all'anno e solo se andava bene dai genitori. continuo con il discorso da bar, ma se questo è quello che ci riserva il consumismo, e noi lo scegliamo allora ci meritiamo quanto segue, quindi una totale mancanza di fantasia (i giochi me li inventavo) l'arroganza che ne deriva nel pretenderli, perchè tutti li hanno.fino a quando le nuove leghe genitoriali non si renderanno conto che è meglio passare un pò di tempo in più con loro, a giocare con i loro vecchi metodi, loro non sapranno niente di noi, e noi non gli avremmo trasmesso nulla.
Gians...non credo sia un discorso da bar.Per come lo stiamo trattando dico.Parliamo della costruzione di pilastri del nostro futuro.Io li vedo già fragili in partenza.Il problema è che la nostra -anzi forse no-quella dopo-generazione è inabile.Inabile al ruolo di genitore perché in realtà sono ancora figli.E i nonni si accollano nipoti e figli.E' un problema di assunzione di responsabilità,a spolmonarsi a spiegare perché quel cavolo di giocattolo simile all'altro non si può avere,perché tutto quello che passa per la tv in realtà non è così indispensabile come lo fanno apparire ,insomma fornire gli strumenti addatti per decodificare .E' difficile,con la stanchezza ci ritroviamo azzeccare un NO ben spiegato e ponderato.Per non sentirli diciamo sì e tutto va bene,pace familiare e tranquillità mentale.Inoltre spesso si vivono i figli come la proiezione di ciò che avremmo voluto fare e che non abbiamo fatto,i nostri vendicatori insomma delle illusioni perdute.Non si capisce che sono persone da formare e di cui capire l'indole.Un esempio.Mia figlia pratica nuoto due volte a settimana.Le piace ,lo fa volentieri.Ci sono invece mamme che impongono alle loro figlie di fare nuoto anche se non piace perché lo devono fare pure loro.Non ti dico le scene.Na schifezza.
moni, ho letto attentamente il tuo commento, mi riservo di risponderti domani, per il semplice fatto che l'argomento prende una piega decisamente interessante e degna di risposte lucide. un caro abbraccio. :)
Buonanotte:):)
Salutami Cuncetta:)
Naturalmente il bullismo c'è sempre stato ed era molto peggio di adesso. Quella che è cambiata è la percezione di esso. Le cose non cambiano, cambia l'interpretazione di esse.
Negli anni Cinquanta Ray Bradbury scrisse un racconto su un tizio che si voleva vendicare, dopo 44 anni, del bulletto che lo tormentava da ragazzino. Il tizio prendeva un treno e percorreva tutti gli Stati Uniti da costa a costa, mettendoci vari giorni. Erano passati 44 anni: si vede che pure una volta esistevano gli stronzi formato adolescente.
Oggi sembra primavera:)
Una giornata buona per stendere panni a volontà:):):)
Buona domenica
Mk
moni, pensavo anche al fatto che spesso le moderne famiglie sono composte da massimo due figli raramente tre, tornando indietro alla nostra generazione, era normale che le famiglie contenessero 4/5 figli se non a volte anche di più, dico questo per evidenziare il fatto che ora è molto semplice dire che mantenere un figlio è costoso, (ripeto io non ne ho) ma a volte con ciò che si spende in futili regali immagino sia possibile mantenerne più di uno in modo dignitosissimo, allora ancora una volta io ci trovo un discorso di comodo, un pò come quello della piscina. buona domenica. :)
capitano, quando si dice che la vendetta è un piatto che va servito freddo.. ma quello mi pare abbia esagerato. Beh si, non ho dubbi su quanto dici, magari sono cambiate le mode e ora i bulli tormentano le loro vittime tramite sms. buona domenica. :)
Da adolescente, apprezzo molto (-:
gians, monica, avete descritto efficacemente la mutazione sociale a cui mi riferivo: quella è.
Pragmaticamente penso che non ci si possa fare molto per fermarla, bisognerà fare i conti con generazioni progressivamente divise tra chi fa le cose e chi le utilizza senza sapere che sono, con perdita di responsa bilità e progressiva alienazione, sostituiti da qualcosaltro che non so.
nell'attesa buona domenica :)
quello che non andava nei genitori di una volta è che spesso il padre non si sentiva responsabile di un ruolo attivo nell'educazione, pensava a lavorare e il resto era a carico della moglie, quello che c'è di buono oggi è la consapevolezza di entrambi di dover partecipare nel compito formativo, per il resto io credo che bisogna per molte cose tornare un po' più vicini alla natura, un'educazione attenta ma non ossessiva, e tanti no almeno quanti sì, il bullismo se è davvero un problema e non una creazione mediatica è figlio del disordine e della mancanza di punti di riferimento, di genitori che fanno i genitori insomma, ciao
La prima parte del commento che mi precede, di Impollinaire, la sottoscrivo. Mi riferisco al ruolo maggiormente responsabile di entrambe le figure genitoriali. Sul legame diretto del bullismo con la mancanza di punti di riferimento, mi permetto di dissentire. I riferimenti ci sono eccome, ma sono negativi. Il punto nevralgico è quello...
rip, un giorno ti pentirai. :))
mp, certo la tendenza pare essere questa, non ho mai pensato si debba tornare indietro e adottare il vecchio metodo del bastone e della carota, ma che sia necessario fare una riflessione su dove si stia andando credo sia indispensabile. una buona domenica a che a te.
imp, probabilmente siamo arrivati ad un punto centrale della discussione, inutile continuare a negare che la figura di un genitore presente in casa fosse un centrale nell'educazione dei figli, si era sempre sotto osservazioni, non si era protetti dalle amorevoli menzogne dei nonni, che spesso ora sostituiscono i genitori, il bisogno economico delle famiglie ora ci porta a lavorare come dei matti, ma se i risultati sono questi, a momenti non capisco se ne valga la pena. un caro saluto.
vulvia, quei punti di riferimento sono usufruibili grazie al fatto che non ci sono i genitori a fare da filtro e a dare delle risposte a quanto la normale voglia di crescita pone come domande, la visione che i giovani hanno del mondo a questo punto viene data da strumenti privi di sensibilità, come tv o internet. tutti passatempi ma non strumenti educativi. un caro saluto.
Non saprei fino a che punto vale il peso del'assenza come unica discriminante della mala education. Ciò che è alla base della diseducazione, non solo degli adolescentie e giù di lì, è l'impunità. Le leggi si fanno ad personam, i divieti si aggirano, i modelli che prevalgono sono quelli che hanno maggiore potere e visibilità, al di là dei reali meriti e competenze. Trovo che si tratti di una crisi culturale trasversale, sociale, politica. Buona domenica. :-)
bullo il padre,
bullo il figlio,
di solito..
mio figlio Marco tornò da scuola con un occhio chiuso da un pugno datogli da F.(2A elementare).F.figlio di genitori, madre in galera e padre pregiudicato, eh già mica è colpa del povero bambino..
IL padre ha minacciato mia moglie, che faceva rimostranze del fatto ai maestri..
non oso pensare all'adolescenza, non di mio figlio ma di bambini come F.
eSp.
Argomento dolente e molto discusso. Ma leggo che ha svuluppato una discussione interessante. Guarda, io sono figlia di genitori che lavoravano entrambi e tanto. Cresciuta "abbastanza" con i nonni. Parcheggiata sarebbe il termine giusto. Ma nonostante ciò osservo una differenza abissale tra chi cresciuto senza una presenza costante allora, come me, e i bambini e gli adolescenti di oggi. I miei genitori erano una figura presente pur nell'assenza. Erano genitori ed educatori, quindi amati ma soprattutto rispettati.Forse perchè percepivi che c'era poco da discutere. Non tentennavano, non percepivi insicurezza in loro.Di conseguenza ti era chiara la differenza tra bene e male, tra ciò che ti era permesso o no.Mgari mancava una certa apertura mentale che permettesse loro di superare con disinvoltura il divario generazionale e genitoriale. Ma siamo cresciuti, almeno io parlo per me, senza traumi. Bene. Mi sa che mi sono incartata..))
Seguendo il filo di Cleide, la caratteristica di oggi è la moltiplicazione dei centri di produzione di valori (senza giudicare della loro bontà): prima erano pochissimi: la chiesa, la famiglia (patriarcale), il partito, la fabbrica, etc. Ora sono decine, centinaia, molti lontanissimi geograficamente e socialmente, generati da civiltà diverse dalla nostra. Quindi l'overdose di valori genera da un lato la perdita di "senso" della vita, dall'altro un sovraccarico mentale che fa perdere i riferimenti e ci si attacca alle stupidaggini, al gossip, al calcio, tralasciando le fondamenta e mettendo in stallo il cervello.
Goya diceva che l'ozio della ragione genera mostri. ecco il pericolo: come la rissa per un diverbio a causa di un cane che a Torino oggi ha provocato un morto (UN MORTO!!!) e tre feriti...
altra nota dolente esp, un caso limite che poi non lo è più di tanto. la tua vicenda devia decisamente il discorso verso un'altro aspetto, non la mancanza di esempio, ma viceversa un esempio sicuramente da non seguire vista la condotta di vita dei genitori. tuttavia non è detto che F. gli prenda come esempio, anzi a volte anche solo per spirito di contraddizione potrebbe ad un certo punto cambiare punti di riferimento. almeno lo si spera.
cleide, sono dell'opinione che per essere dei buoni educatori, ci si debba sforzare di capire come l'evoluzione delle cose ne modifichino gli stili di vita. il massimo sarebbe dato da un genitore al passo con i tempi, inteso non quello con il suv ultimo modello, ma quello che capisce le mode conosce le nuove tecnologie, la musica e le tendenze, solo così credo si possa capire i meccanismi mentali delle attuali generazioni, ma se questo non avviene, fingersi al passo con i tempi credo sia il peggior esempio, si finirebbe solo per trasmettere apparenze ed è quella il male maggiore. quindi bene hanno fatto i tuoi ad assumere magari un tipo di educazione tradizionale, dove non si è amici, ma rispettosamente genitori. un caro saluto.
mp, ancora una volta mi trovo d'accordo con te, è la facilità d'acceso ai "centri di produzione dei valori" ne è un'altra conferma. ma chi se non i genitori deve vigilare? oggi ho letto che youtube, fenomenale brodo di qualsiasi nuovo fenomeno, sta tentando di autoregolarsi, se lo fanno loro coscienti del fatto che i loro proventi ammontano a circa 200 milioni di dollari l'anno, significa davvero che si è varcato il limite. un saluto serale.
Ragazzi...pare che la questione sia molto sentita.Da educatrice senza tema di amentite devo per forza affermare che è un processo degenerativo che frantumerà l'idea stessa della famiglia come esisteva prima.Ormai sono sempre più rare le famiglie che si riuniscono intorno al tavolo per cenare tutti assieme,troppo presi genitori e figli da mille faccende .la scusa è quella :queste cose non si portano più.Ma quand'è che il rispetto e l'educazione sono fuori moda?Quand'è che è normale che i ragazzini di nove anni invece di dire ciao apostrofano dicendo ciao Str*.Ragazzini perbene mica teppistelli,sa.
Ma non mi voglio appapiellare.:D
Vi abbandono perché devo scendere giù.
resistete anche senza di me:):)
Baci
Mk
moni, quello di radunarsi attorno ad un tavolo era davvero un momento magico, forse l'unico durante il giorno che riusciva a far scaturire il dialogo, allora ricapitolando forse quello che manca è esattamente questo. il dialogo. sei scesa ma risali vero, quì ti si aspetta. :))
Mah, tema difficile.
Comunque mi pare di vedere che la maggior responsabilità di quanto accade ai nostri adolescenti sia da attribuire all'assenza dei padri.
Un'assenza che non è necessariamente fisica, ma anzi è quasi del tutto valoriale.
A me è capitato di sentire padri che ritenevano impossibile punire un figlio di otto (dicasi 8!) anni ed ho assistito ad altri che si facevano mandare a quel paese dai pargoletti di terza elementare come se nulla fosse.
E potrei continuare all'infinito.
Certo, anch'io non vorrei riprendere le modalità educative del passato, ma si possono rivalutare rileggendole in modo che siano più rispettose della personalità dei ragazzi, senza farne dei tiranni.
Non voglio farla lunga e mi fermo qui, ma insomma, che ci sia qualcosa che non va, mi pare palese.
E quando il nuovo non funziona, è fisiologico tornare al vecchio, meglio se riveduto e corretto.
Bel post, come al solito.
vulvia, devi scusarmi ma involontariamente avevo scavalcato il tuo commento, mi fai tornare in mente le punizioni a cui sono stato sottoposto, nulla di violento sia chiaro, ma comunque molto efficace. certo anche questa è una via dimenticata, ma ora la durezza viene interpretata come un metodo arcaico, roba che fa rabbrividire i buon pensanti alla moda. :)
Dimenticavo: condivido in pieno le considerazioni di @Monica!
laicista, sono onorato d'avere in questa discussione delle menti libere ed aperte e talvolta anche pienamente immerse dal punto di vista lavorativo. monica in questo tema ha la sua bella esperienza, e per il suo contributo come sempre la ringrazio, poi vengono tutte quelle esperienze di vita vissuta, sperimentata magari sulla propria pelle, come il caso di esp, o quelle viste o lette. da parte mia posso solo al momento dare un parere da osservatore, e quanto dici a proposito di bimbi che mandano al quel paese i genitori, pare essere la norma, e quel che è peggio i genitori riescono pure a coglierne l'aspetto positivo dicendo: "ma quanto è sveglio mio figlio" io aggiungerei ma quanto è distratto il padre. un caro saluto e grazie laicista.
non ho figli e non ho alcun ruolo educativo nella società - forse nel tempo quando la mia unica nipote sarà più grande...- tuttavia osservo. E trovo assurdo che i genitori si ergano sempre e comunque a difesa dei loro pargoli, indipendentemente dal loro comportamento, impedendo loro di assumersi in questo modo le responsabilità delle proprie azioni.
Un bacio
Mi pare che si sia tutti d'accordo che l'educazione dei nostri ragazzi soffra della mancanza di un principio di autorevolezza (nota come sono bravo, non ho scritto di autorità, eh :))da parte dei genitori, in particolare secondo me, da parte dei padri.
Mi domando però, com'è che non si riesce ad invertire la rotta?
E' possibile che i "rigoristi" si siamo dati convegno da @gians e latitino invece in parlamento e nelle scuole, oltre che nelle famiglie?
Boh
io non ci ho messo niente ad educare i miei figli: non ho mitizzato il mio passato, li ho sgridati quando era necessario, ho giocato con loro quando era possibile, ho letto con loro quando ne avevo voglia. tutti allo stesso modo. insomma ho provato a non fare il padre da manuale e a non avere continui sensi di colpa. io leggo molto e loro no (ma anche la stragrande maggioranza dei miei coetanei non legge), stiamo insieme su FB e guardiamo insieme il Napoli in tv. mi sembrano ragazzi (ormai adulti) normali. non sanno neanche cosa sia il bullismo e nelle loro classi non ne hanno mai incontrato. insomma vivo a Modena, mica su Marte.
(neanche il nonno da manuale voglio fare, se è per questo)
IL, non parlare di assenza dei padri o vado ad impiccarmi alla parabola (quella di sky).
Gians, ai nostri tempi, anzi ai miei si diceva anche "guasconi". Purtroppo devo darti ragione. Sono cresciuta in una famiglia vecchio stampo, con tanto amore, certo, ma poche aperture "moderniste". Ho maturato, così, una voglia di spaccare il mondo che mi è rimasta dentro, ma che mi ha impedito di essere un genitore autorevole, soprattutto dopo la separazione da mio marito, avvenuta quando mio figlio aveva 8 anni.
Lui era l'autorevole, anzi il dittatore. Io sono pervicacemente liberal, ma forse ho sbagliato. Qualche paletto in più sarebbe stato necessario. L'unno a dire il vero è un bravo ragazzo, molto lodato all'esterno (per l'educazione, per le buone maniere etc). Vallo a dire in giro che in casa a volte è una peste.
Poi ha solo 16 anni: magari il bello deve ancora venire.
Che Dio, se c'è, ce la mandi buona. Altrimenti che ce la mandi buona una bella botta di culo.
Buona giornata, Gians.
efesto, pare un atteggiamento molto diffuso quello di cui parli, la mia piccola esperienza passata nelle scuole, (non come insegnante) ho visto tanti genitori lamentarsi anche per un semplice rimprovero ai propri figli. quindi non posso che concordare su su quanto dici. un saluto.
laicista, penso che l'autorevolezza si conquisti sapendo miscelare una giusta quantità di amicizia e rispetto, per intenderci, ad un amico si può anche dire:"sei uno stronzo" ma non a un padre o una madre, si deve sempre tenere una giusta distanza. per quanto dici sulla scuola credo che gli insegnanti abbiano le mani legate, e al politica non se ne renda conto o perlomeno non se ne interessa. una buona giornata.
gds, sono certo che non esista un manuale in materia, tu giustamente parli in prima persona di come vivi la tua esperienza di padre, ma non potrai di certo dire che alcuni aspetti, discussi "senza nessuna pretesa" in questi commenti, siano sotto gli occhi di tutti noi. atti di bullismo registrati sul telefonino ed inseriti in internet non sono casi marziani, ma quello che succede quasi ogni giorno nelle scuole italiane e viva dio, ma solo per magra consolazione, non solo. Devi essere orgoglioso d'aver fatto crescere dei figli "normali", molti genitori a volerli far crescere "speciali" estroversi e originali, creano dei potenziali "bulli" privi di qualsiasi rispetto per le regole, che in uno stato di convivenza civile sono alla base del diritto. un caro saluto.
baciobacio.
null'altro.
sui giovani d'oggi e sui figli sai già come la penso.
:)
Uèèè...sono risalita:):)
Buona festa:):)
Cià
Mk
@laicista
Non è una questione di essere rigorista o meno.Il problema è che nel mio infinitesimale caso sono tante le battaglie che combatto per i figli "contro "i genitori.Ma ci vuole forma,maniera perché la specie genitoriale è una specie in continua evoluzione negativa purtroppo e una parola detta male può suscitare le ire peggio del pelide Achille:)
Dunque il lavoro si fa ma nel caso di noi precari non ne vedi mai i frutti,non c'è un lavoro costante ma un anno qua e uno là non porta a compimento il lavoro.Si può solo sperare di aver seminato bene e lasciare il raccolto a qualcun altro.:)
In dialetto piemontese, un ragazzino viene detto "masnà". La parola deriva da "masnada". I nostri avi avevano capito molto. Esiste un'età in cui si è masnada, tutto qui.
La mia esperienza ogni anno che passa mi lascia sempre più sconsolata.Le generazioni cambiano in peggio.Esempio:la mamma di una piccola alunna è giovanissima :21-22 anni massimo.La maestra le dice che la bambina è ribelle, che ha delle difficoltà.La mamma che risponde?"Non lo so ,devo domandare a mia mamma perché io vado a lavorare e lei sta con la nonna.Io non so come si comporta."
Ecco.
Se si delega come possiamo pretendere il miglioramento?
---Caro gians, complimenti per il post, la discussione è di quelle che meritano, mi permetto di far notare a tutti gli scriventi, che i bambini di oggi, (dai 6 ai 16 anni), sono per nostra fortuna intelligenti e preparati in moltissimi campi, praticamente tutti i campi che gli si sottopongono e perciò diventa facile educarli ma soprattutto diventa piacevole fornirgli il bagaglio di esperienze da noi adulti maturato,per fare in modo che nel loro presente riconoscano quali sono i valori da perseguire e quali invece le tendenze da evitare, quindi da genitore non ho dovuto fare altro che prendere l'insegnamento e l'educazione ricevuta e trasmetterla ai miei due figli non prima di averla adattata ai tempi loro.
Per quanto riguarda i bulli,quelli esistono solo dove possono o con chi possono perchè, malgrado educati al rispetto di tutto e di tutti, ho sempre detto ai miei figli un maschio e una femmina, non rientrare a casa picchiati dai vostri coetanei piuttosto rientrate portandovi appresso l'ira dei genitori di chi voleva fare il bullo nei vostri confronti ed ha avuto la peggio.
Se poi qualche studente delle medie o elementari si rivolge ai genitori apostrofandoli, pretendendo regali, e comportandosi non proprio da bambini "educati", il problema quasi sicuramente risiede nella mancanza di affetto,presenza, che alcuni genitori tentano di colmare con regali e libertà non adatte alla loro età.
Quindi nessuna indecisione nessun amichevole perbenismo e nessun rimpianto per l'educazione ricevuta, ben vengano gli strumenti che ne accelerino la crescita morale e civile dal canto mio sarò sempre pronto ad aiutarli nelle scelte.
Saluti.
BABBO.
bisla, questo è un'altro aspetto non ancor preso in considerazione, le tante separazioni con la conseguente spesso assidua assenza del padre, influisce in un tipo di educazione che in ogni modo non è compensata da autorità da un lato e comprensione dall'altro. Leggo spesso le vicende dell'unno, devo dire che mi sta simpatico e tu mi dai conferma del fatto che fuori casa è un tranquillissimo ragazzo, se così stanno le cose, fai in modo che un pò di energie continui a bruciarle in casa. :)) buona giornata.
cuncetta, si dai ma almeno la minimoto, alla prima promozione gliela si regala. :))
moni, devi avere una tavernetta sconfinata, ci mancavi da un pezzo. :)
sam, certo che se si passa quel tempo, senza nessuna guida il rischio di rimanere "masnada" a vita è concreto non ti pare? un caro saluto. :)
moni, ecco quello che hai appena evidenziato spero lo legga anche gds, se gli sforzi di una madre che deve andare anche a lavoro danno questo come risultato, forse vale la pena di fermarsi un attimo e chiedersi a cosa ci porta tutto questo.
babbo, con il nickname che ti porti dietro, mi pare consequenziale il fatto che tu non abbia avuto nessuna difficoltà. :) sciocchezze a parte, nutro qualche dubbio sull'aspetto legato alle reazioni che si vorrebbero dai nostri figli in caso di avvenimenti legati al bullismo. Quel tipo d'atteggiamento potrebbe indurre a subire senza poi non raccontare nulla in famiglia, per la semplice ragione che bambino o adolescente proverebbe vergogna nei confronti del padre. sono tanti i quelli che rientrano a casa, oggi senza il telefonino, ieri senza l'astuccio. da questo punto di vista credo che il miglio suggerimento possa essere quello non di reagire istintivamente, ma segnalare il sopruso all'insegnante in prim'ordine e subito dopo alla famiglia. certo le scaramucce sono sempre esistite, e quando in grado un bambino deve pure imparare a difendersi, m davanti al "branco" non vedo alternative. un caro saluto e un abbraccio.
Gians...non vado nella taverna:):)Vado all'amica mia giù al piano terra:):)Dove sono diretta anche adesso.Questioni negoziali!:):)
Ergo,vado in qrt:)a domani:)
Abbraccio
Mk
ho due figli il primo lorenzo non ha ricevutto tutte le
attenzioni che si meritava, gli voglio bene ma so di
aver sbagliato con lui, la seconda è Rosa lei ha molto
e mi da molto di tutto ciò non mi do pena perchè
la mia felicità rende felici.
egine, e sei contagioso la tua felicità mi viene trasmessa tutta, ne faccio il pieno. sono sicuro che anche con lorenzo hai recuperato il perduto, a volte con il primo figlio capita l'opposto, lo si riempie di attenzioni, mah vedi come vanno le cose, come dice gds, e come io pure continua pensare non esistono manuali del buon genitore. un caro abbraccio.
è dura, gians, è dura. i piccoli, ma in generale i figli sono come dei torrenti in piena: hanno bisogno di argini. e noi genitori "moderni" ma non modernisti non sappiamo a volte contenerli. un no secco e deciso forse è quello che si aspettano da noi...
bell'argomento.
Il problema della guida Gians è tosto. E se la guida fosse sbagliata? E se chi è alla guida anziché aprire, chiude?
Tralasciando questa grossa domanda, è anche significativo che ad un certo punto si cambia rotta, non si è più masnadieri. Un medico di cui ho enorme stima e che si occupa di bambini e di sviluppo da decenni mi indicava a questo proposito il libro da cui è tratto Arancia meccanica che, nel finale, è diverso dal film. Nel finale del libro, il protagonista perde interesse per la violenza in modo naturale e quando ritrova i vecchi amici, si accorge che non è più per quella roba lì.
a minimoto scurdatèll'
'notte Gians.
;)
esco, sei sicura che non aspettino altro? in ogni modo mi piace pensare che ci siano persone che sanno farlo. :) notte
sam, parafrasando dici che tutti ad un certo punto possono riscattarsi? questa possibilità in uno stato garantista come il nostro non è di certo ostacolata, ben venga. ma quanto sarebbe meglio evitare che si debba arrivare al redimersi.
cuncetta, di questo dobbiamo parlarne, in fin dei conti si tratta di sport. :)
efesto, notte, e a domani.
caro Gians mi induci a ricordare che da ragazzino facevo parte di una "banda giovanile" che faceva cosa che il bullismo di oggi, al confronto, è roba da angioletti.
Ripensandoci mi domando che per fortuna non ci furono feriti gravi.
oggi i ragazzi sono molto più controllati, noi eravamo dei piccoli selvaggi (parlo degli anni 60).
Non so dirti quale condizione sia da preferire.
;)
ma quando arrivi a settanta commenti non senti un peso profondo nell'animo? tutta invidia lo so lo so, ciao
arci, non fatico a crederti, ance la mia generazione, non disdegnava simili atteggiamenti, a patto poi di prendere di santa ragione appena rientrati a casa. :))
imp, :D
Allora, aggiornamento sul premio Scerbanenco: come potrai renderti conto cliccando il tuo link e andando nelle news, il premio è stato vinto da un romanzo della Rizzoli, quindi è concluso ed è conclusa la votazione on line da un pezzo. Puoi pure togliere il link.
Sulla lega, hai ben detto sulla lingua biforcuta di questi personaggi. Ho una mia originalissima e probabilmente sconclusionatissima teoria sulla nascita della Lega e forse un giorno la dirò.
Sulla donzella nella foto: mica male. Ciao.
capitano caro, io sono stato onorato d'accogliere il link, immagino he davanti a certi editori, non rimanga "trippa per gatti", in ogni modo cercherò di procurarmi il tuo romanzo. sulla lega aspetto il tuo punto di vista con ansia. :)
eh, io sono internazionale ;) e poi i katanga fanno parte della storia del movimento studentesco milanese!
ari notte caro :))
Oggi pessima giornata.
Notte, Gians.
Posta un commento