Solo ieri, a confermare l'irrazionalità umana, e mia personale in primo luogo, ero pronto a epurarmi con queste parole: "Come una vecchia musicassetta rivoltata più volte anche io mi sono smagnetizzato. Stono e mi si allungano le vocali. Per non parlare del fruscio che oramai ha preso il sopravvento sulle sonorità. Non mi rimane che pigiare pausa e ringraziarvi per i bei balli suonati assieme". Come da mia abitudine era tutto pronto; avevo l'immagine giusta e pure la colonna sonora di contorno, abbastanza lacrimevole da intenerire chiunque avesse letto il mio requiem. Cosa quindi mi ha fatto cambiare idea, se non il fatto che ci avrei perso e tanto io stesso. Perso in termini di crescita e conoscenza (per scrivere si deve prima conoscere) senza nessuna altra velleità, scrivere innanzitutto è un piacere personale non una routine, quella in cui spesso noi blogger cadiamo dentro a piè pari, divenendo monosillabi e ripetitivi, rimescolando la cacca per farne uscire nuove fragranze, ancor più tendenti al nauseabondo. Sia chiaro, questa è una autocritica, la mia irrazionalità auto-flagellante, dovrebbe tenere al riparo chiunque invece aspiri a carriere da grande romanziere, saggista, o peggio di giornalista. Ma non ci riesco. I blog erano altra cosa, nascevano come diari personali, erano vivide le esperienze dell'interlocutore che si leggeva, si capiva il suo stato d'animo. Tutto questo si è perso, nel migliore dei casi ci si è trasformati in buone, passabili o ottime testate giornalistiche e come queste fredde, asciutte e tendenziose. In mezzo al mazzo mi ci metto pure io, ma senza piagnistei. Questa, chiamiamola comunità, potrà ancora dire tanto, ma solo se ci si scrive con il sentimento che si dedicherebbe al proprio diario personale.
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1 giorno fa
35 commenti:
ci hai fatto uno scherzo alla Iannacci ( quello di "vengo anch'io .. no tu no") però sei troppo intelligente per crederci tu stesso. più che di autocritica voi "fantasisti della parola" avreste bisogno di fare ogni tanto il "punto nave" per evitare quelle secche che, a volte, creano una oscura insoddisfazione (parente alla lontana di una larvata, inconsapevole depressione) che spinge a desiderare di lasciare il campo. ci cascano anche i super-campioni che però non sanno stare a lungo fuori dalla mischia: si sentono vivi solo nel continuare a praticare il loro sport quando la noia del pensionamento ha guarito la "momentanea" caduta di interesse.
come esercizio di rieducazione all'ottimismo ti suggerisco qualche buon post su "cose belle e importanti" dopo una lunga serie di "miserie" deprimenti.
spero di non urtare la (eventuale) tua suscettibilità ma spero di leggerti ancora con il solito spirito di confronto "civile"
Per mantenermi fedele allo spirito del blog ho dovuto dissociarmi.
Ogni tanto è necessario fare un po' di autocritica, lo dovremmo fare anche nell'altra vita, quella "reale", dove invece spesso tiriamo dritto senza metterci in discussione.
Hai ragione Gians, dobbiamo riprenderci la spontaneità. Poi si può scegliere anche di scrivere in modo tecnico, ma i due piani andrebbero tenuti distinti.
E chi se ne frega di quanti vengono a leggerci o ci commentano!
Oude, solo poche settimane addietro ho perso per strada uno dei miei favoriti interlocutori. Ha chiuso dicendo in sostanza che quel che aveva da snocciolare l'ha snocciolato fino in fondo. Ho dato peso, al suo modo elegante d'uscire da una questione e contemporaneamente mi sono chiesto se non fossi giunto pure io a esaurimento. Da quì, l'insana idea di chiudere, davvero insana al momento, dal momento che tutto si evolve, ogni nostra traccia sarà corrispondente ad un periodo, per chi come me non vuole perdersi nulla, resta e scrive, altri come il caro amico di cui ti parlavo secondo me torneranno ad aver bisogno di farlo.
ps, insisto nel dire che dovresti aprire un tuo blog! ;)
Grimi, in genere traduco per quanto posso la mia vita reale quì. Non ci sta nulla di diverso, se non il fatto che le conoscenze si sono allargate e quindi a mio favore giocano le conoscenze, motivo davvero di crescita. Si sbaglia a volte nell'approccio, nel momento in cui si vuole scrivere, si cerca il sensazionalismo, piuttosto che un sincero bisogno di comunicare. Notte cara.
Buon esercizio l'autocritica.
Anch'io a volte avverto il rischio testata giornalistica (musicale, politica e quant'altro) e cerco di tornare sui miei passi, cioé alle motivazioni che da sempre, fin da bambino, mi hanno spinto a scrivere di tutto e due anni fa ad aprire un blog.
dai, resisti!! che a fine giugno avrai un motivo in più ... per chiudere ;)))))))
Giansino non mi puoi fare questi scherzi di primo mattino, mi rovini il sabato. Ne capisco il senso e ne leggo sempre più spesso sui blog (mi permetto di tenere me stessa fuori solo perché come sai il mio blog non nasce da pensieri personali ma dall'idea di raccogliere le vite degli altri).
Ma mi chiedo perché tanti rimproveri incrociati e tanti rimpianti: dei blog mi ha affascinato l'idea di potersi confrontare, litigare se vuoi, intorno a un pensiero di qualsiasi natura. Mi sembra quindi una naturale conseguenza di questo il fatto che tanto più il post nasce da un reale sentire e non da una routine di pubblicazione, tanto più è in grado probabilmente di suscitare l'attenzione, la critica e il commento degli altri. Insomma io continuerei a credere nel meccanismo geniale del blog, evitando però di trasformarlo in un'abitudine e proponendo di limitarsi a postare solo quando c'è qualcosa sulla quale si avverte l'esigenza e la passione del confronto. Fossero anche solo due righe di un pensiero tagliente.
Ma forse non ho centrato il punto, come mi capita spesso. Vorrai perdonarmi.
@Arci, avete promesso di portarvi una bella chiavetta internet vero?
E' vero, credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardavo l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù.
Ma se non si ha più niente da dire non significa forse che la nostra vita è a un punto morto?
Lucien, l'autocritica in questo caso, come minimo mi ha aiutato a interrompere una china pericolosamente monotematica, rileggendomi io stesso vedevo un quasi ossessionato anticlericale, cosa che non mi rispecchia per nulla, essendo un liberale convinto. Quindi viva le diversità, e i blogger che come ti si pongono il problema.
Arci, non sarà una chiusura, diciamo che appendiamo il cartello chiuso per ferie. ;)))
Metro, mi spiace averti "rovinato" il sabato, ma credimi, per assatanati che come me, se non scrivono almeno una volta al giorno si sentono fuori dai giochi, fare un punto della situazione diventa ogni tanto indispensabile. Da quanto scrivi mi pare di capire che concordi sostanzialmente su tutto quanto ho scritto, la mia però non è una critica al sistema blog, ma una critica a me stesso e a quei blogger che come me, spesso trovano ispirazione solo da un fatto di cronaca, lo colorano e ci fanno un post. Credimi questo metodo, alla lunga stanca sia i lettori che gli autori.
ps, eppure tu oltre alla bella idea di blog che hai avuto, si vede che hai voglia di comunicare di tuo, datti uno spazio parallelo, te lo avevo già suggerito.
Metro, tranquilla, come minimo lo trascino in un internet cafè. :)
Ugolino, qualcosa mi ha trattenuto, non credo un angelo però. ;)
Alberto, si sarebbe così, anzi confermo che hai pienamente ragione. Ma il punto non è non aver nulla da dire, semmai il contrario, averne tanto ma fossilizzarsi sempre sugli stessi argomenti.
già fatto Giansino: come sempre i tuoi consigli li seguo (ho la gianstessera ormai), ma poi mi vergogno a dirlo.
Hai un'opinione troppo alta dei diari personali (-:
Metro, l'ho scritto anche da te, sei una pazza a starmi dietro. :)
Rip, devo ammettere che se rileggo il mio smetto di ridere nel 2015. :)
possiamo fare un post congiunto e ... BASSO ;)
@ METRO: confessa che hai tanta voglia di venire anche tu !!
capisco il tuo voler fare autocritica, ma secondo me...sei troppo severo con te stesso, gians.
Non fare scherzi, eh!(aiuto gians ,qui aTorino stanno arrivando le orde di pellegrini!...)
Arci, bassissimo roba che manco i mulini a vento potranno venirci in soccorso. :)
Zelda, ti sono davvero solidale, ho visto che pure gli Agnelli sono stati tra i primi pellegrini, Lapo quando ha visto la sindone ha chiesto se prima non esistessero le lavanderie. ;)
CAvolo. Vedo ceh siamo un po' tutti della stessa idea e dello stesso animo. Anch'io l'altra settimana ho avuto l'umore da requiem...
Ormai muoriamo come mosche, siamo in via d'estinzione.
@Gians, ho letto, ma io ti ho seguito anche oltre quello spazio lì (mistero..)
@Arci, vabbene che di Gians sto finendo col seguire tutto, ma nei sexy shop non ho proprio nessuna voglia di andare. Poi finisce che vi devo aspettare in un coffee shop...
Fabri, l'elenco dei "deceduti" si allunga questo è vero, ma poi messo da parte lo sconforto, arrivo da te e leggo con piacere, passo da Malvino e lo trovo in ottima forma, faccio un giro su tutta la mia blogroll e trovo riflessioni anche simile a questa, ma poi messe da parte le paturnie ci si rimette in pista, incapaci di stare semplicemente a guardare da un balcone.
Metro, i misteri mi intrigano, ora mi metto alla caccia di qualche indizio. ;)
Lapo...che cosa non è il 'nostro 'Lapo, Gians...(Oddio, vedendo i genitori...il padre sta venendo fuori alla grande, per modo di dire)
Son costretta a saltare i commenti perchè mi sono svegliata tardi e sono attesa a pranzo.
Sai come la penso, sui blog.
Personalmente posso dire di essere stata sempre fin troppo spontanea, al punto di essere diventata noiosa (la mia spontaneità mi ha portato spesso ad essere ripetitiva).
Ma non demordo.
Adesso sono in fase calante, per una serie di motivi, ma non ho ancora intenzione di gettare la spugna.
Non farlo nemmeno tu, ok?
Buona domenica, Gians.
Zelda, che razza di "compaesani" tieni! ;)
Enne, sono oramai quasi certo non lo farò, non ora e non nell'immediato. Finito il pranzo? ;)
Concordo ma io trovo e credo si possa scrivere personalmente, con il cuore e l'anima anche di cose sociali. Io ci provo almeno.
Un abbraccio
Daniele
Daniele, non ti lascerò mai senza una mia risposta. Tu lo fai bene, e giuro di non vederci altri fini. Continua così. Un abbraccio
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