lunedì 5 ottobre 2009

Vecchi e accomodanti




Vecchi, ecco quello che siamo. Manco una sommessa, o timida folla di giovani, a tenere nascosto nel cassetto, un piccolo ma simbolico sogno. Una piccola "molotov" ideologica. Nulla. Il loro tempo è scandito da sms e social network. A ogni manifestazione le solite teste grigie, (loro genitori) intente anche giustamente, a pararsi il culo e salvarsi il posto di lavoro. Altrove, nel frattempo, la rabbia e il dolore si sono aggiornati, si è aggiornata perfino la stupidità, si odia e si muore per cose che attengono al vivo pulsare del presente. Ma si vede, che nel nostro paese, un ventennio di tivù ben attenta al marketing, è riuscita a produrre solamente il maggior numero di bimbetti con il telefono cellulare in mano, e manco uno, che sappia magari a grandi linee che gli succede attorno. Non si richiedono rigurgiti anni settanta, per carità, ma almeno quell'un per cento che li hanno messi in moto. Si richiede, questo si, che da genitori coscienti, ci si spieghi con i propri figli.

61 commenti:

vulvia ha detto...

Sembra più che altro una follia collettiva di rimozione, di rifiuto. Ripartire da una credibilità istituzionale ormai a pezzi e una coscienza civile ridotta al lumicino rende la ripresa di questo paese molto difficile. Buona notte.

il mio nome è mai più ha detto...

Se vogliamo dare la colpa solo alle tv commerciali sbagliamo: siamo in un momento (ne) ci crisi dei valori, almeno di quelli che i nostri genitori e una società diversa avevano tramandato a noi.
Te lo dico spassionatamente perchè i figli di amici che vivono all'estero da sempre(metti la civilissima Germania, per esempio), hanno figli identici ai nostri. Figli dei social network e degli I Phone.
Personalmente non ho mai amato la tv commerciale, ma non è certo una nostra prerogativa. Magari il fatto che il PdC ne possieda tre è anomalo, ma questo con le nuove leve non c'entra.
Spesso dico a mio figlio (a volte ingiustamente, lo ammetto), che sembra Lorenzo, lo studente interpretato da Corrado Guzzanti.
"Strani giorni, viviamo strani giorni".
Buona giornata, Gians.

Arci ha detto...

Dissenso totale, sono contro il cretinismo giovanile. Preferisco che prima di attivare la bocca (e i muscoli) colleghino il cervello. E il cervello non va in piazza, né all'ammasso.

Paolo Borrello ha detto...

Concordo soprattuto con le ultime righe del post, laddove chiami in causa i genitori. Infatti se molti ragazzi sono in quel modo, non tutti però, le responsabilità, a mio avviso, sono in gran parte degli adulti i quali hanno contribuito a creare una società che non poteva che "produrre" dei giovani come quelli che hai descritto. Certo ci sono le responsabilità individuali dei ragazzi, che non possono essere annullate, ma quanti sono i "genitori coscienti"?
Ciao a presto.

Dilwica ha detto...

Il problema è che ci sono troppi adulti infantili incapaci di educare i loro rampolli....

amatamari© ha detto...

Qua i bambini arrivano in prima con le scarpe firmate, il cellulare ed il diario alla moda pronti per la sfilata di provincia. Naturalmente arrivano comodamente seduti anche se la scuola è a dieci metri da casa che mamma papà o altri-per-loro vanno a lavorare e così è più comodo - il comune ha speso soldi per creare un percorso pedonale con vigili urbani a presidiare il deserto: sono tutti chiusi nei loro suv con i motori accesi ad aspettare che il cancello della scuola si apra.
Arrivano poi a tutte le ore ed ogni scusa è buona perchè il pargolo entri in ritardo sì ma giustificato: peccato che gli stessi genitori si trasformino poi in belve urbane se l'orario non lo rispetta l'ufficio comunale o il postino.
I ragazzini inoltre mandano tranquillamente a quel paese maestri, bidelle e fauna scolastica tutta consapevoli che nulla può accadere se non la solita ramanzina che già conoscono dall'asilo. L'altro ieri una collega anzianotta rincorreva uno scalmanato che saltava come un coniglio nel giardino, una tragicomica acchiapparella di cui non so il finale - forse le è venuto l'infarto chissà -
Chiedo scusa per la prolissità ma la possibilità di cambiare il corso delle cose sta anche nelle nostre mani.

gians ha detto...

Vulvia cara, finalmente un tuo commento, sia chiaro, capisco che tu non ami lasciarne troppi in giro. :) La coscienza civile, è davvero tutto racchiuso tra queste due parole.

gians ha detto...

Enne cara, la tv sia chiaro, non è l'unico male, almeno non è quello che volevo dire in questo post. Che in generale, tutti i giovani condividano le stesse passioni, gli stessi sport, le stesse divise, è del tutto normale, quello che mi fa specie non è questo, ma il conformismo che gli unisce. Che poi i rampolli tedeschi anche solo simbolicamente, buttino le cartacce nei cestini, come quelli inglesi o francesi, pare essere diventato solo un dettaglio, ma non è così. E' semmai un senso di appartenenza alla "patria" parola mai troppo abusata che li differenzia dai nostri giovani. Un abbraccio.

gians ha detto...

Caro Arci, con il tuo commento mi eviti anche di andare a scovare le motivazioni del tuo dissenso. Una cosa è però certa, i cervelli in piazza ci sono sempre andati, qualche volta si può condividere o meno, il manifestare da sempre è una delle più alte forme di democrazia, ma io ti conosco e questo so bene che lo pensi anche tu. ;)

gians ha detto...

Paolo caro, è lontanissima da me l'idea di puntare il dito o il ditone, su questa generazione. Io tu e noi tutti, abbiamo goduto della spensieratezza tipica e legittima di quella fase della crescita. Che ci siano ragazzi in gamba è fuori discussione pure questo, Forse allora le colpe sono tutte nostre, di una generazione di quarantenni passati per gli anni insulsi, come quelli 80, e privi di ideali da trasmettere.

gians ha detto...

Dilwica, dura ma efficace, è quello che in fondo penso anche io. ;)

gians ha detto...

Amatamari cara, non scusarti, anzi, gradisco i commenti che portano a delle riflessioni. Riguardo al ruolo dei docenti penso che questo sia stato umiliato (e quì ci torno) dagli stessi genitori. Per questi non è accettabile che il proprio rampollo venga sgridato da un insegnante qualsiasi. Si è sempre convinti che il nostro "bambino" anche se ha oramai compiuto i 16 anni o più, non posa mai aver mancato di rispetto un'adulto, Sarebbe come dire che le baby sitter che hanno scelto in tutti gli anni precedenti, non hanno educato per bene i loro figli. ;)

sam ha detto...

lasciamo stare gli anni '70 e i suoi rigurgiti. Guarda che gente che ci è arrivata da lì...

Arci ha detto...

infatti, caro GIANS, ci sono andato anch'io in piazza. E anche di recente, qualche anno fai andai di proposito a Roma a protestare sotto l'ambasciata Iraniana, perchè quei pretacci insulsi avevano parlato di cancellare Israele dalla carta geografica. Mi divertii un mondo in un bus di ebrei napoletani (eravamo solo due miscredenti battezzati).

Quindi non lo dico in senso assoluto.

Ma non mi sembra la maggiore mancanza dei giovani d'oggi. Ho 2 figlie e non mi dispiace che non vadano a manifestare. Con chi poi? con Nanni Moretti? con Pancho Pardi? con Travaglio? con Grillo?

Garbo ha detto...

Caro Gians,
siamo vecchi vestiti da giovani, sempre convinti che bisognasse cambiare il mondo per stare meglio, il mondo lo abbiamo cambiato, lanciando slogan ideologici prima e spaccando vetrine con la P38 in mano dopo, ... in peggio. Poi, è arrivata la moda del cambiare noi stessi, dell’ayurvedismo, abbiamo cercato dentro di noi, anche con le droghe psichedeliche, ci siamo illusi che la nostra “coscienza” si sarebbe espansa e, quando si è espansa troppo, non c’erano scottex bastanti per asciugare il danno. Non avendo trovato niente all’interno, e non avendo la benché minima idea di cosa avremmo dovuto cercare almeno da quattrocento anni, da quando Decartes fece coincidere il soggetto con i pensieri “chiari e distinti”, ci siamo occupati della buccia.
Da allora è stato un valzer di capi firmati, una girandola di oggetti “status simbol”, un giro di tango di creme-bisturi-botulino ... d’altronde bisognava pur curare la nostra immagine, che è l’ultima cosa rimastaci. Anche i nostri figli sono vecchi, nascono già vecchi, più vecchi di noi certamente, sono molto più bravi di noi nel maneggiare il mondo dell’immagine e del virtuale; la triste constatazione è che non abbiamo più niente da trasmettere, ma tutto da imparare da loro ... che sono più vecchi di noi.
Non è vero che non ci sono più valori,anzi, ce ne sono anche troppi e per tutti i gusti e per tutte le tasche: viviamo in un grandissimo supermercato dove si smerciano “valori”, e ciascuno di questi valori crede di essere l’unico, il solo, quello totalizzante, la cui bontà e verità (di lampante evidenza a tutti, e chi non la vede è certamente cieco) non mancherà di imporsi, anche con le armi.
Siamo vecchi quando ci pensiamo vittime delle circostanze e ragioniamo da vecchi quando riteniamo responsabili della nostra triste condizione attuale l’influenza dei media, la mancanza di valori, il consumismo, la cattiva politica, la speculazione, il carrierismo, le multinazionali, ecc. Certo che bisognerà combattere ciascuno di questi sintomi, ma la radice del male sta in noi stessi che abbiamo dato assenso a queste cose, aprendo le porte all’assurdità e che ora ci piangiamo addosso dicendoci: “E che altro potevamo fare, senza più valori, circondati dai furbi e dagli opportunisti ...”.
Un saluto

medita partenze ha detto...

mi chiedo perché dovremmo aspettarci che siano diversi...
(sono piuttosto sconsolato)

Mk ha detto...

Aèèèèèèèèèè...troppa carne sul fuoco.Potremmo scrivere trattati di sociologia empirica e di genitorite applicata.Le domande sono tante.Dove hanno fallito i nostri genitori e /o nonni e dove abbiamo fallito noi?perché si è persa di vista la giusta misura nelle cose,cadendo da un eccesso all'altro?Dove è finita quella solida tradizione sulla quale era basata la famiglia italiana di lavoro,studio e il perepetrarsi della tradizione familiare?E non dico famiglia nella sua accezione ecclesiastica.Parlo della famiglia come focolare,educazione, come la trasmissione di valori solidi che facevano crescere sani e robusti.Che la ribellione sia insita nel gap generazionale va bene, ma la falsa amicizia tra genitori e figli senza rispetto delle regole, il fatto di volere tutto e subito senza sacrifici, di fatto ha annullato in pochi lustri tutta una cultura che figlia dei mass media e del consumismo, ha demolito certezze e creato consumatori che fanno del superfluo il necessario e dell'educazione un optional trascurabile.
E vabbè.
Mk

gians ha detto...

Sam caro, parli come se il 70 o meglio gli anni precedenti non ci abbiano insegnato qualcosa, è vero, la nostra attuale classe dirigente nasce da quel movimento, e lasciamelo dire, si riconoscono uno per uno, anche solo a naso. ;)

gians ha detto...

Caro Arci, che per la quiete familiare, sia molto più comodo questo non vi è dubbio. Non ho mai parlato di una militarizzazione dei propri figli, ma solo di una goccia che giorno dopo giorno instilli nelle loro menti, il sentimento del dovere.

gians ha detto...

Caro Garbo, la tua descrizioni degli eventi è pressochè perfetta. Ma leggendo e rileggendo il tuo commento, è come se mi mancasse l'anello di congiunzione tra la nostra "epoca" e quella attuale. Dici che l'attuale Jovinezza nasce vecchia. Mi chiedo: quale strana evoluzione abbia causato una simile iattura? Sarà forse la vecchia formula, del genitore che a tutti i costi deve mettere in condizione i propri figli di viver meglio di quanto non abbia vissuto lui? sarà che in quest'ottica si concede più di quanto non si debba? non ho una risposta, ma anche volendo guardare al buccia, è evidente che l'attuale momento storico, esprime pochissimi esempi di educazione, non dico morale e rispettosa dello stato, ma nemmeno una parvenza di sobrietà.

gians ha detto...

Mp bello, anche solo per spirito di contraddizione, sai sfidare il proibito, dai giovani è sempre recepito come forma di ribellione. Invece nulla. ;) sono triste come te.

Arci ha detto...

caro GIANS, ma questa educazione non c'entra con Facebook né con la TV. Le persone serie (non senza difficoltà) sanno educare i loro figli.

Le teste di c... sono figli delle teste vuote. L'esempio di un figlio di 2 cretini comunisti è chiaro a tutti, purtroppo il ragazzo (incolpevole, i cretini sono i genitori) non c'è più ... credo che sia evidente di chi parlo.

Ma la maggioranza degli italiani, persone serie e per bene, educa i propri figli nel migliore dei modi. Per questro siamo ancora a galla.

gians ha detto...

Moni bella, credo che in modo del tutto incosciente, si creda di portare avanti vecchie e buone concezioni educative, senza tenere presente i fallimenti di quelle vecchie. Capita sempre cosi, i nuovi strumenti a cui ogni "ragazzo/a" può accedere, non sono mai abbastanza conosciuti dai loro genitori. Detto questo, che ritengo comunque importante, ci starebbe di mezzo un piccolo dettaglio che non dovrebbe subire modificazioni con l'avanzare dei tempi. Secondo me è questo: ci sono regole anche non scritte da tramandare, regole di comportamento, regole che esistono, da quando le persone hanno capito che tramite dei suoni labiali ci si può intendere. Si può discutere di tutto, ma spesso sono le azioni più silenziose, sono queste che non hanno rispetto di nulla e di nessuno.

Garbo ha detto...

Caro Gians,
per quanto mi riguarda, mi pare che il vecchio concetto di causalità lineare abbia già dato tutto ciò che ha potuto e alla fine abbia tirato le cuoia, quindi sarebbe irrispettoso far derivare le azioni (e l’essere stesso) dei figli, da quello dei padri. Certo, ciascuno di noi nasce in una realtà particolare, in un dato contesto, in una dimensione con la quale dovrà fare necessariamente i conti, ma sminuiremmo il nostro ruolo di soggetto se facessimo derivare tout court il figlio dal padre (talis pater, talis filius). E’ un dato di osservazione consueta che spesso i figli assomiglino ai padri, così come si osserva che talvolta i figli siano all’opposto dei padri, ma tale evenienza non deve trarci in inganno, persino in tali malaugurate ipotesi il figlio “sceglie” un tale funesto destino. Siamo abituati ad immaginare il bambino sprovveduto, o non ancora provveduto di strumenti per potersi difendere dal mondo e dalle sue lusinghe, coercizioni, suggestioni, seduzioni. Pensiamo che un determinato tipo di maternage sarà determinante per la futura personalità di nostro figlio, per il suo futuro, in realtà ci sopravvalutiamo. Padri esemplari hanno avuto pessimi figli, e grandi fiji de na m...a hanno avuto figli splendidi, questo almeno è di tutta evidenza storica. La verità è che il bambino, fin da subito, è capace non solo di difendersi, di rifiutare o di accettare ciò che gli viene proposto, ma anche di imporre le sue esigenze all’adulto. La semplice osservazione di un’interazione madre bambino ci dice che spesso è quest’ultimo a cercare la mamma, ad imporre il suo gioco preferito fra quelli propostigli, a trarne e a dare divertimento da questo gioco, e a decidere di interromperlo quando si è stufato o quando è stanco.
Quindi, per tornare al mio precedente discorso, sia noi sia le generazioni successive sguazziamo in questo stagno non certo perché i nostri padri, i nostri avi e i nostri nonni in carriola abbiano commesso chissà quali nefandezze, o abbiano abdicato a chissà quali obblighi educativi, ma semplicemente perché in tutto questo fango ci stiamo ottimamente. E il lamento è un godimento che si aggiunge al precedente.
Con questo credo di aver risposto alla tua domanda sull’anello di congiunzione e a quella sui mancati esempi (da generazioni de-generi sono spesso emerse generazioni virtuose, pensa agli antichi romani: dai pastori dediti al furto e al ratto delle donne sorge un patriziato forte che governerà il mondo).
Rinnovo il saluto.

gians ha detto...

Caro Arci, è chiarissimo l'episodio a cui ti riferisci. Da parte mia, pur non condividendo l'atteggiamento del povero ragazzo, (la violenza nulla ha a che fare con il manifestare) non mi sento nemmeno di condannare una famiglia, che per estrazione sociale o quant'altro, ha fatto dei temi sociali, una ragione di vita, anche e magari soprattutto seduti a parlarne stando seduti a cena. Il ragazzo, a mio parere fece una cazzata, ma credimi, preferisco un morto cosi, che milioni di vivi apparenti, respirano, ma no credo questo basti.

Arci ha detto...

caro GIANS, manifestare (violenza a parte) contro la globalizzazione è attività di cretini, non segno di vita. E' come manifestare contro le maree o contro l'alternarsi delle stagioni.

La globalizzazione deriva dalla facilità di informazione e comunicazione. Non è un complotto delle multinazionali che si possa far arretrare.

Se a tavola senti tutti i giorni, fino a quando eri bambino, che un complotto giudaico massonico e delle SIM fa sorgere il sole finisci al cimitero. E la famiglia che fa? Si distrugge nel dolore? Si interroga sulle sue responsabilità?

No, la famiglia di cretini fa una bella campagna elettorale speculando sul figlio morto.

Forse cretini è poco !!

Mk ha detto...

No Gians...oggi non si educa più.Si demanda alle babysitter ,allascuola ,al branco ai nonni agli zii amici e parenti tutti.Con la scusa del non ho tempo.E' un discorso che facemmo già qualche tempo fa e più vado avanti e più ho l polso della situazione in maniera negativa.Per non dirti le cose allucinanti che mi ha raccontato un'amica prof. :in classe a 13-14 anni con test di gravidanza perché a casa non lo potevano fare.E ti sto parlando della provincia di Latina ,non di Napoli.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

"ASSENZA DI CORAGGIO"

Lobotomizzazione completata!

Folla teleguidata
Muove passi futili
E bercia parole senza senso.

Figli che protestano contro Mediaset!
Il Cav minaccia di cancellare il GF....

E gli sms si sprecano
L'ignoranza dilaga.

E chi ancora potrebbe avere coscienza critica
E memoria storica
Purtroppo
Ha perso il coraggio per instillarle
Per diffonderle.

DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA

gians ha detto...

Arci, magari secondo il lorp punto di vista è modo per non far dimenticare il nome del proprio figlio.;)

gians ha detto...

Moni cara, tu in quel settore ci vivi, immagino che ne sentirai di ogni colore. ;)

gians ha detto...

Daniele, questa l'avevi già pronta, o l'hai scritta sul momento? è perfetta! :)

ilMaLe ha detto...

Io inizio a sentirmi vecchio. Sto iniziando a perdere i CAPELLI, brutto segno. E mi sento dire, facendo apprezzamenti a ragazze di circa 19-20 anni: "ma guardi le ragazzine?". Insomma mi senti vecchio anche perchè me lo fanno sentire. Vorrei essere l'eterno adolescente e in parte lo sono. Per creare un mio nucleo familiare la strada è lunga. E manca la materia prima.

Arci ha detto...

caro GIANS,
io vedo tutte le famiglie che perdono un figlio crollare sotto i sensi di colpa (anche quando le colpe non ci sono), si rimproverano di avergli comprato il motorino, o di non aver vigilato sufficientemente sulle sue frequentazioni. Poi i genitori superstiti si accusano vicendevolemente e quasi sempre si separano.

La loro vita è distrutta per sempre, spesso le madri assumono un'aria dolente ed inconsolabile che persiste per anni, se non per sempre.

I cretini invece lottano, dichiarano, si mobilitano, si candidano.
Cretini è poco !!

Efesto ha detto...

Gians caro, sarà per questo che mi commuovo davanti alle manifestazioni degli studenti?
E' che quando li vedo attivi, interessati, combattivi penso che ci sia ancora una speranza. Anche se a volte mi sorge il dubbio che non comprendano fino in fondo gli slogan che urlano. Ma probabilmente non sono altro che una vecchia radical-chic.

Garbo ha detto...

Caro Gians,
mi pare che non sottolinei a sufficienza in questo post che è un’immensa imbecillità cercare di sentirsi adeguati come genitori a spese di due disgraziati che il loro figlio l’hanno perso tragicamente. E’ un paragone inaccettabile e manca totalmente del rispetto che dovrebbe essere riservato al dolore di due persone. Mi sembri troppo tiepido nel controbattere e gli altri commentatori li vedo assenti (ingiustificati). Mi ero ripromesso di non aver nulla a che fare col tizio in questione, ma quando è troppo è troppo. A te suggerirei un po’ più di polso; a lui, consapevole che farà l’opposto, suggerirei di affidarsi ad un buon psicoterapeuta per ritrovare quell’equilibrio che non dimostra.
Un saluto perplesso.

gians ha detto...

Leo bello, hai mai sentito parlare del periodo delle castagne? magari la tua perdita di capelli deriva da questo, non sono fiducioso, ma per te potrebbe essere una ottima via d'uscita. I capelli li perdereai comunque, questo è certo, io nel frattempo cerco di organizzarti un incontro, conosco il tuo profilo, e visto che non è la prima volta che batti "cassa" nella ricerca di una anima gemella, ti prometto il mio impegno. ;))

gians ha detto...

Arci caro, i sentimenti sono talmente dissimili tra le persone, che da parte mia, non oserei mai obiettarne alcuno. Tu pensi d'avere la lucidità e la visione concreta e perfetta, di ciò che io non riesco a vedere. Non posso immaginare quale sia il dolore di una famiglia, rispetto a una simile perdita. Quello che so è che starei lontano dai clamori, un bel silenzio a volte è quello che serve, per poi parlare con calma.

IL LAICISTA ha detto...

Quoto @Dilwica, senza alcun dubbio.

I genitori non vogliono fare i genitori, troppo faticoso.

Arci ha detto...

lontano dai clamori è proprio l'inizio, il minimo che si possa fare.

I cretini fanno giusto il contrario, vanno a candidarsi. L'indegna mammina anche oggi ha rilasciato dichiarazioni sull'assoluzione di De Gennaro.

I cretini, nonostante tutti i disastri cagionati a loro stessi e alla loro famiglia, pontificano sulle sentenze penali. Fieri, sul piedistallo del loro fallimento.

Quei due sono il paradigma del cretinismo, e gli altri cretini seguono.

Mk ha detto...

Ci vivo e vedo che i genitori sono sempre più in affanno.E ci delegano a sopperire alle loro carenze .E non se ne fregano se i figli hanno il raffreddore oi la bronchite e possono infettare l'intera classe:gli danno la tachipirina e via.Uno schifo.E ti strazia vedere quei cuccioli che piangono e si disperano perché soffrono e non sono a casa loro.La legge dà loro gli strumenti per stare a casa:ma perché non li usano?perché le responsabilità pesano.

gians ha detto...

Garbo caro, su questo blog, visto che il sottoscritto "sono io" non per niente prende questo nome, non si è mai voluto fare chiasso. le risposte ai commenti, di conseguenza saranno sempre garbate e volte al dialogo. Non mi è mai interessata la cacciara, lo scontro, la rissa, ogni santo giorno lo facciamo per altri motivi: il lavoro la famiglia. Caro Garbo, ci pensi quante volte ci capita al giorno? figurati se nel tempo libero mi impegno a fare lo stesso. Il mio modo d'essere timido, esige anche rispetto, cosa che non è mai venuta a mancare.

gians ha detto...

Efesto bella, se ti commuovi significa che ci credi, non nasconderti, come a volte capita a me. Avremmo tutti bisogno di una piazza in cui andare a piangere senza vergognarsene di farlo. ;)

gians ha detto...

Il, siamo arrivati a questo, una marea di scuse, per giustificare, l'assenza dei genitori.

gians ha detto...

Arci, ti prego, scrivi ciò che pensi sempre e comunque, da parte mia, dirò la mia, a te, come a chiunque altro. Non mi piace la polemica fine a se stessa, tanto-meno se questa posa le sue basi su scontri che sono poi sfociati nella violenza. Come ho già detto, e lo ripeto, lo stato ha bisogno di movimenti forti, talmente potenti da darli una scossa. Si deve smettere, di contrapporsi in piccole questioni.

gians ha detto...

Moni cara, che fortuna ho avuto, mia madre, con mezza linea di febbre mi teneva a casa.:)

Mk ha detto...

Beate le tue maestre..Cà stamm sempre pieni di virus....:)

Garbo ha detto...

Caro Gians,
hai un modo davvero singolare di valutare cos’è caciara e cosa non lo è, ho assistito allibito sul tuo blog a dei discorsi deliranti infarciti di “cretino” distribuito a destra e a manca rivolti ai “comunisti”, agli avversari politici e a chiunque non la pensasse allo stesso modo. Essendo tu a conoscenza di aspetti intimi della faccenda, spero avrai capito che le invettive non erano in realtà rivolte a gruppi politici astratti (di cui al “nostro” importa poco più di un fico secco), ma a persone reali (nella fattispecie io e poche altre persone), forse amplificate dalla nostra presenza nel tuo spazio (alla stregua di puerili provocazioni), e che affacciandoci nel tuo blog fin’ora abbiamo assorbito in silenzio. Ma, ribadisco, non puoi far passare un’assurdità simile, se no (al di la delle tue flebili repliche) ti poni come complice di un pensiero delirante. Immaginavo in maniera limpida la reazione di entrambi, ma era doveroso da parte mia chiarire la mia posizione. Non trincerarti sulle “piccole questioni”, questa non lo è (si parla della morte di un giovane e del dolore di due genitori), e non è nemmeno una questione solamente personale (sugli insulti personali ho trasceso qui e altrove e ho una formazione psicologica adeguata per continuare a farlo). Forse dovresti smetterla di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, a dire “caro di qua” e “bella di la”, e definirti un po’ per sapere cosa vuoi fare da grande.
Un saluto ... l’ultimo.

Arci ha detto...
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Tess ha detto...

gians caro se solo tutti avessimo chiara la percezione che quei ragazzi, quei figli rappresentano il futuro del nostro Paese, allora diventerebbe tutto più facile

Arci ha detto...

carissimo GIANS,
ricominciamo.
Tu lamenti che i giovani:
a- non hanno sogni;
b- non conservano "molotov ideologiche" da spendere per cambiare la società.

E fai risalire tutto questo:
1- all'accomodante, vecchio e prudente atteggiamento dei genitori;
2- al rimbecillimento precoce operato dalla TV e dai gadget elettronici.

Dai commenti, poi, è venuto fuori il problema educativo. La latitanza educativa.

A tutto questo ho contrapposto:
- l'ideologia non è auspicabile, è meglio un sano pragmatismo sia per migliorare la società in cui viviamo (che non può essere buttata in toto, ma deve essere migliorata tutti i giorni), sia per orientare la vicenda privata e familiare;
- i genitori seri e sani di mente (che sono la grande maggioranza) educano bene i loro figli.

Ho portato un esempio duro ma paradigmatico: genitori ideologizzati fanno figli violenti, ne provocano (involontariamente) una triste fine e non sono nemmeno capaci di elaborare un lutto, ma perseguono in comportamneti che definire "cretini" è poco.

Non siamo d'accordo, bene. Tra persone intelligenti si discute per questo, si discute proprio perchè si dissente. Con UGOLINO è lo stesso.

Essere liberali vuol dire avere la libertà DEL dubbio, non la libertà DAL dubbio.

Altrimenti, se fossimo d'accordo su tutto (come i cretini che non capiscono ma si adeguono) tu diresti una cosa e io alzerei gli occhi al cielo con l'espressione di chi dice: "E' evidente"; non avrei bisogno di aggiungere altro.

emma ha detto...

ma dove sei? eri anche tu uno dei votanti della consulta e adesso sei sotto protezione?

Mk ha detto...

Purtroppo la mancanza di rispetto si vede anche nelle piccole cose.Anche l'uso di una parola come cretino può dare estremamente fastidio .A me lo dà perché è difficile che io usi tale terminologia ma è probabile che altri non abbiano gli strumenti per utilizzare altre parole più per così dire formali.Perché spesso la forma diventa anche sostanza nel senso che non si riesce ad andare oltre.

gians ha detto...

Garbo, inizio col dirti che alla mia età forse è troppo tardi per decidere cosa voglio fare da grande. Ma una cosa l'avevo decisa per tempo: non ficcarmi nelle questioni personali altrui! per quanto io poco possa sapere, di te e di chi supponi ti da del "cretino" io non sono tenuto a prendere posizioni. Ho cercato come sempre di tenere un equilibrio equidistante, sarei intervenuto, come sempre ho fatto, qualora l'offesa ti fosse stata inflitta in modo diretto quindi citando il tuo nome, cosa che mi pare non sia mai avvenuta. Per quanto riguarda le miei "flebili" posizioni riguardo i fatti di Genova, permettimi di dire quello che penso, e cioè quello che ho scritto precedentemente, ma in aggiunta, potrei rilanciare dicendo che non trovo civile lanciare estintori contro le forze dell'ordine, mi spiace per i genitori, ma quel povero ragazzo è andata a cercarsela.

Un saluto, e visto che lo desideri fai come credi.

gians ha detto...

Tess bella, credo quindi sia indispensabile caricarli di qualche responsabilità in più. ;)

gians ha detto...

Caro Arci, in nome di questa libertà di parola, ho appena risposto a Garbo. Dovrai comunque ammettere, che l'uso di termini quali "cretini" è piuttosto forte, non mi pare sia una parola che aiuti il dialogo. Di questo ne avevamo già parlato, ricordi?

gians ha detto...

Cara Emma, a giudicare dai commenti pare proprio che sia stato chiamato a prendere una decisione finale, al pari dei giudici. Ruolo da me non voluto, in genere chi giudica non mi piace. ;)

gians ha detto...

Moni bella, mi conosci da anni ormai, e sai bene che non arrossisco dinnanzi alle parole forti, chi io vabbè non uso, ma che ho sempre accettato in questo spazio.

Arci ha detto...

caro GIANS,
io non ho dato del cretino a nessuno. Ho scritto qualche post per dimostrare che "colui che si definisce COMUNISTA nel XXI secolo in un paese occidentale = cretino" (vedasi post del 26 settembre e precedenti).

L'ho dimostrato spiegando per filo e per segno le deficienze comprensive. Nessuno ha contraddetto le proposizioni dimostrative. Per esemplificare nessuno mi ha detto perchè aspira alla libertà e, nello stesso tempo, vuole uno stato di polizia a partito unico.

Non inseguo il politicamente corretto né l'ipocrisia, se vedo comportamenti da cretini lo dico.
Per lo stesso motivo le puttane non le chiamo escort.
Però mi scuso con tutti quelli che hanno una sensibilità particolare.
Sopportami ;)))

gians ha detto...

Arci caro, mi sono esposto in prima persona, ho sempre detto quello che penso, e e da te ho scritto e recriminato le mie ragioni. Ora io penso solo a ricucire degli strappi tra persone che ritengo intelligenti, e sappi che ti tirerò in causa.

Garbo ha detto...

In riferimento a questo commento lasciato sul mio blog:

Commento di gians gians.metal@tiscali.it - lasciato il 8/10/2009 alle 22:33
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Ti sembrerà strano un mio commento, ma l'occasione e lo spunto che mi fornisci sono perfetti. Il cambiare idea, sai bene che è uno dei più alti gradi d'intelligenza che la mente possa raggiungere. Ora, se puoi, fanne buon uso. Non conviene a nessuno relegarsi solo tra una folla plaudente. Un saluto, e da parte mia, non è l'ultimo.

Vedo che fai appello alla mia intelligenza come io avevo fatto appello alla tua sensibilità; io non ho trovato alcun riscontro al mio appello. Tu hai sollevato un problema di valori, ci sono ancora? Riusciamo a trasmetterli ai giovani? Io allora ti ho fatto notare come un valore importante come il rispetto venisse calpestato proprio sul tuo blog e come nessuno (soprattutto tu che sei il padrone di casa) sollevasse il problema. E’ accaduto che qualcuno stesse insultando pesantemente dei genitori che hanno perso il loro figlio tragicamente e l’ha ribadito più volte nell’indifferenza generale. Il resto dei discorsi era abbastanza frivolo: “I valori? Avercene signora mia ... e poi, non ci sono più le stagioni di una volta...”. Tutto questo mentre un individuo cercava di accreditarsi come un buon padre di famiglia, accorto e scaltro, mentre dei cretini il loro figlio l’hanno mandato alla morte con le loro ideologie sbagliate.
Io ho commesso l’errore di prenderti alla lettera, parliamo di valori? Ecco un esempio in cui ciascuno può intervenire in diretta, ne discutiamo? La prossima volta scrivilo ben chiaro che da te si parla di valori, ma solo in linea teorica, che per carità qualcuno non commetta l’errore di prendere tutto troppo sul serio. Capirai anche il mio sbalordimento quando mi accusi di fare caciara, mentre uno che distribuisce cretini a destra e a manca a tuo parere si sta comportando come un lord inglese educato ad Oxford o a Cambridge ( non insulterai davvero l’intelligenza che tanto invochi credendo di far passare la questione del “non fa nomi”, io e te sappiamo benissimo a chi sono diretti i “cretino”, così come hai capito benissimo che gli ultimi erano riferiti ai genitori di Carlo Giuliani; non fa nomi, è vero, e questo aggiunge un’ulteriore accento di meschinità ai suoi interventi, ma si fa capire benissimo, molto più di quello che vorrebbe).
Dunque, io e la mia (scarsa, purtroppo) intelligenza riteniamo di essere molto distanti da te, i tuoi interventi hanno via via peggiorato l’impressione iniziale (il “è andata a cercarsela” credo sia stato l’ultimo tassello per chiudere ogni frequentazione).
Perché è la misura della distanza di cui ti dicevo, e non si tratta banalmente del fatto che non la pensiamo allo stesso modo, ma del fatto che un giudizio simile è dettato da un criterio moralistico che mette in pace la nostra coscienza, ci illude che a noi non potrà accadere (prendendo le distanze anche in modo feroce e aggressivo da questi genitori) ma ci impedisce di capire il dramma di questa famiglia, di metterci nei loro panni, di sentire il loro dolore e di prendere contatto con noi stessi, con le nostre paure e fragilità.
Quindi, a meno che la mia intelligenza non cresca (cosa alquanto difficile perché l’età è tiranna) o non cresca la tua sensibilità, non trovo motivi per frequentare il tuo spazio virtuale. Non replicherò oltre.

P.S. Il nostro doveva fare l’attore, mi sono divertito moltissimo quando ha detto: “io non ho dato del cretino a nessuno, e chi lo pensa è un cretino”. L’avrei ritenuto geniale se solo avessi pensato che potesse esserci dell’autoironia, purtroppo avendolo conosciuto sono stato costretto ad escluderla.

gians ha detto...

Garbo, ho impiegato qualche giorno per decidere se risponderti o meno. La scelta poi mi si è rivelata talmente ovvia e semplice: perchè mai dovrei farlo, se fin dal principio tu hai deciso per un non dialogo? Buona fortuna.