Sfogliati i quotidiani e fatte le dovute cernite, pare che la notizia del giorno sia il saluto romano della Brambilla. Questa volta non mi ci faccio tirare dentro, nessuna polemica, un fotogramma è e rimane tale, magari la postura, il braccio teso con il palmo della mano ben aperto lasciano qualche dubbio, ma come detto, non mi ci ficco. Tuttavia mi viene in mente una domanda: Che cos’è il razzismo? Lasciando da parte ideologie e pensieri profondi, o provato ad accostare queste due frasi. Frase uno- “Se si fa una moschea in un centro urbano, in breve sorgono due macellerie islamiche, quattro phone center e dieci kebab” . Frase due- se si costruisce un residence in Costa Smeralda, in breve sorgono due villa certosa un tennis club e quattro Smaila's bar, pieni di dipendenti islamici. La prima frase e di un noto leghista, la seconda l'ho scritta io. La differenza fondamentale tra i due quadretti, quello con i kebab e quello con le gozzoviglie, non è (né potrebbe essere) di legittimità. La differenza sta nel sentimento di estraneità di fronte alle (ovvie) novità derivanti dall’immigrazione. Se si importa lavoro, inevitabilmente si importano anche culture e gusti sconosciuti agli indigeni.
L'Angolo del Rockpoeta®: "Nadia"
1 giorno fa
31 commenti:
Nulla in contrario ad una società multietnica ed essendo golosissima di kebab vada pure per la moschea, a patto che non pretendano di far sparire il maialetto dalla nostra tavola.)) Scherzi a parte, hai capito certamente cosa voglio dire ed io ho capito che hai voluto dire tu. Ma che gli costa ammettere che quella legge era una cagata? ( si può dire cagata in questo blog?).
Buona giornata Gians..insciallah.
:)
mi piace un sacco il kebab, spero ce lo lasceranno mangiare nei ghetti cristiani
e poi negli Smaila's bar si bevono alcolici e si mangia salame ;))
vuoi mettere la cultura del culatello?
Terza frase:"Se si costruisce una chiesa a Teheran si sta sognando".
io il migliore kebab l'ho mangiato a Bruxelles, tanto per dire...
sono d'accordo e anzi penso che sia indispensabile la mescolanza tra le culture, per progredire tutti, non avere paura l'uno dell'altro e accettarsi.
Certo, cambiare costa, ma rende pure!
ciao :-))
Caro Gians,
quello che in apparenza può sembrare un saluto fascista da manuale è in realtà un riflesso condizionato, il famoso "riflesso dell'oca", parente del più famoso "passo dell'oca" ... insomma sono della stessa famiglia. E' ovvio che la signora (nonché ministra) in questione si sia detta "allibita", non è carino scambiare un riflesso condizionato per un atto intenzionale, ci vorrebbe una struttura encefalica più complessa per quest'ultimo tipo di atti mentali.
Da buon comunista riformulo la frase uno: "Se si fanno due macellerie e dieci kebab, in breve segue una moschea e quattro phone center" ... non si nutriranno certo di sermoni o della voce del muezzin. E un saggio filosofo del passato era solito sostenere: "Primum vivere, deinde philosophari". Sulla differenza che tu indichi mi pare come se dicessi: "Non puoi avere la sposa senza avere una suocera". Abbiamo bisogno del loro lavoro quindi ci tocca sopportare la loro cultura. Non so se tu la intendevi così e sarebbe un buon approfondimento capire il senso che dai alla conclusione del tuo post. Io credo che, superate le inevitabili paure e diffidenze reciproche, se siamo capaci di avere un confronto autentico con culture diverse dalla nostra, ne possiamo uscire con una maturità personale e con un senso culturale molto più forte di quello iniziale. Il confronto culturale è anzi il bene maggiore rispetto all'incontrovertibile aiuto economico. Ultima cosa, noi possiamo scegliere di aprirci o di chiuderci a questo confronto, ma il confronto a molti livelli del mondo in cui viviamo sta avvenendo in maniera massiccia e non si pone più il problema tipico dei leader della Lega se iniziarlo oppure proteggerci alle frontiere (padroni a casa nostra, aiutiamoli a casa loro), perché non è mai stato possibile (per fortuna) arginare l'estraneo.
Un abbraccio.
a me il kebab piace un frego. cit.
Cleide cara, si può dire anzi in certi casi si deve. E che ognuno si faccia i kebab propri. :))
Imp caro, ci trovo una sottile ironia nel tuo commento.. :)
Arci, in effetti è molto più permissiva la nostra cultura, anche i cristiani più ferventi, il venerdì s'abbuffano di culatello senza troppi timori. :))
Lanza, fortunatamente la nostra democrazia non è nemmeno da paragonare a quella di Teheran, tuttavia si deve sempre vigilare.
Caro mp bello, solo accettando questi presupposti si può tentare il dialogo con quelle parti del mondo dove la democrazia deve ancora arrivare, certo l'intolleranza non aiuta nessuno. :)
Continuo però a non capire come mai lo scambio colturale e la società multietnica debbano essere sempre e solo a senso unico.Quasi quasi vado ad aprire una salumeria in Siria.
Caro Garbo, mi guarderei bene da dire: "Sopportare la loro cultura". Questo lo dico perchè a fatica e con evidente ritardo (sono sulla soglia dei quaranta) sto cercando di prendere a mani nude quanta più cultura mi capiti a tiro, internet è uno di questi modi, seguito da viaggi e naturalmente dalle letture. Fatta questa premessa, il post nasce da quel gesto odioso della Brambilla, e mi sono chiesto, che bisogno ha il genere umano di identificarsi in gruppi d'appartenenza, mostrarne i simboli, vantarne le qualità se non quella di mortificare chiunque non vi appartenga? la risposta secondo me va cercata nell'ipocrisia di chi, da solo, non vale un'unghia del migrante che arriva in occidente, magari a fare il badante al vecchio fascista di turno, ma in gruppo, ostenta piena autonomia e guai a chi si permette di mettere piede nel suo praticello. Un abbraccio.
Davide, si ma non trovi sia troppo pesante per uno sportivo come te? :)
il che non va bene a chi vuole che gli immigrati siano solo degli schiavi obbedienti, che accettano il nero e di vivere in cantine e soffitte, di bravi padroni italiani.
Lanza caro, ti vorrei male se ti suggerissi di farlo, magari il rischio sarebbe soltanto una mancanza d'incassi, sulle conseguenze fisiche e ritorsioni varie, anch'esse probabili, mi sento di dire che questo dovrebbe essere il nostro primo vanto, e cioè il fatto che la nostra cultura è di parecchi secoli più progredita.
prendo il kebab e ti lascio Smaila
Sam, nai casi più fortunati fanno da cortigiane in certi palazzi. :)
Tess cara, lo smaila di colpo grosso spero. :)
chiedo solo di non mettermi le patatine fritte. kebab e french fries, tipo fusion, sai..
Il punto è proprio quello che sottolinei alla fine del tuo post. Oggettivamente in Italia non si può fare a meno degli immigrati per lo svolgimento di diverse attività e quindi bisogna accettare le loro diversità anche se gli immigratidevono cercare di rispettare le regole in vigore nella nostra società.
Ciao
sottile? ma se sono sovrappeso in tutto quello che faccio
Però il ragionamento non è campato in aria. Il consumismo è legato alla religione - qualsasi religione. Vedi Lourdes e cosa è sorto intorno.
Sarà per questo che preferisco le laiche pizze di Miccio o di Vittorio :-D
Davide, sei il solito salutista, ma almeno annaffi il tutto con della sana birra spero. :)
Paolo, sono d'accordo a patto che le regole non siano fatte ad hoc per limitarne la loro libertà.
Imp, non buttarti giù, io ti trovo leggerissimo. ;)
Left, una sana pizza che meraviglia. :))
nel caso Gians, prenderei le patatine che Davide non vuole.
Sempre che non le voglia il Premier
;-)
Tess cara, sto iniziando a sospettare che il Siffredi sia figlio illegittimo del B. tale pater... e si spiegherebbe pure la passione per la patatina. :)
Si, probabilmente lo e
Posta un commento