domenica 17 aprile 2011

Scelte di stomaco





Davanti al dolore di una madre per la perdita di un figlio è difficile prendere posizione sulla sua decisione di non fare passare il feretro del figlio in Israele. Tuttavia, alla signora Beretta, qualche anima illuminata, dovrà spiegare un giorno (non ora non subito) che il suo figliolo a prescindere dalla causa, più o meno di giustizia che aveva abbracciato, non è infine stato giustiziato dagli israeliani che "combatteva" ma da una cellula impazzita (una delle tante) nate dal popolo che difendeva.

17 commenti:

AlterEgo ha detto...

credo che lo sappia bene, Gians.

Gians ha detto...

Allora caro Alter, non mi resta che pensare che la signora debba ancora contestualizzare i fatti.

amatamari© ha detto...

Non possiamo essere sicuri che la cellula impazzita sia impazzita da sola...
Se anche così fosse quell'uomo aveva scelto di schierarsi da una parte e la madre altro non fa che continuare la sua volontà: anche questo è contestualizzare, credo.
Ha appena perso il suo figlio.
:-(

Erasmo ha detto...

Come se poi per gli israeliani fosse un grande privilegio vederlo transitare.
Sarà che io non credo nella resurrezione dei corpi, ma questa preoccupazione per il cadavere mi è estranea. Vabbe', ecco le mie ultime volontà: quando schiatto, voglio che portino i miei resti in casa di Luciano Moggi, e ce li lascino per il tempo di un campionato di calcio.

Gians ha detto...

Amatamauri, non saprei e non voglio saperlo cosa passa in mente alla madre, tutte le sensazioni di una persona che perde un caro per cause violente, in ogni modo non sono lucide. Detto questo, ho rispetto per il dolore altrui.

Barnaba ha detto...

Erasmo, lo fai perché nessuno ti venga a trovare?

Gians ha detto...

Erasmo, ecco la distorsione della vendetta, tradotta in semplici parole. Come sai non mi schiero con le posizioni Israeliane, ne, tantomeno, in questi casi, con quelle palestinesi.

AlterEgo ha detto...

Gians, hai sostituito il lettore. E' già un nuovo inizio.

nico ha detto...

Proprio poco fa, su facebook, leggevo di un'ondata di profondo disgusto che avrebbe turbato alcuni miei amici di fronte al solito titolone un po' provocatorio di Libero.
Fermo restando il fatto che certi titoli ad effetto non mi piacciono, non comprendo, nè comprenderò mai, certe prese di posizione (come quella della madre del ragazzo, per esempio).
Tantopiù che, come hai scritto, è stato ucciso da coloro che difendeva.

nico ha detto...

E lasciami aggiungere che, se fosse stato schierato dall'altra parte, non ci sarebbe stata cotanta levata di scudi.

Erasmo ha detto...

Barnaba: Christian Rocca ci viene.

Arci ha detto...

La madre è più razzista del figlio. Il suo odio razziale la fa rimanere dalla parte degli assassini del figlio. Rilascia interviste e prende posizioni politiche con l'ossessione antisemita.

Se ad Arcore l'on. Di Pietro investisse qualcuno con l'auto e lo ammazzasse potrebbe accadere che la madre, se ossessionata, darebbe la colpa a B e alla sua scorta per come è organizzata la viabilità in quel comune.

Gians ha detto...

Alter, si ma non mi convince per nulla.

Gians ha detto...

Nico, tuttavia il mio post è talmente simile all'editoriale di Belpietro che quasi mi verrebbe di cancellarlo. ;)

Gians ha detto...

Arci, l'esempio che fai è piuttosto centrato. :)

sam ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che ora, per la madre, sia veramente troppo presto. Ma credo che - indipendentemente da chi lo abbia ucciso - lasciare che la salma passasse da Israele sarebbe stato un segnale distensivo e forse, se qualcuno non l'avesse letto come una provocazione, un piccolo segno di pace. Pazienza. L'ha voluto combattente anche nella morte. Di certo, lo conosceva meglio di altri.

Gians ha detto...

Sam, che senso ha anche dopo la morte scovare rancori antecedenti? nessuno! roba da faide di fituccchia.